Il capogruppo del Pd prima dice di parlare a nome del gruppo consiliare che rappresenta, cioè il partito democratico, ma subito dopo si fa portavoce di una non meglio definita coalizione. Intanto, nessuno sa dire quando saranno votate le delibere relative al tributo sui servizi indivisibili e al tributo sui rifiuti
Con la proroga dei termini per l’approvazione del bilancio di previsione 2015, i tempi per la votazione delle delibere sulla Tasi e sulla Tari (propdeutiche al bilancio stesso) sono inevitabilmente destinati ad allungarsi. Secondo quanto deciso dal Ministero dell’Interno, la scadenza per adottare il documento economico-finanziario di previsione è slittata dal 31 luglio al 30 settembre (vedi qui) e così ,in teoria , per il tributo sui servizi indivisibili e quello sui rifiuti ci sarebbe tempo sino al 29 settembre.
Visto l’andazzo di Palazzo Zanca – dove ormai le votazioni al “fotofinish “ sono innumerevoli – nessuno si stupirebbe se anche stavolta provvedimenti così importanti, destinati ad incidere sulle casse dell’ente ma soprattutto sulle tasche dei cittadini, arrivassero in aula all’ultimo momento, quando cioè bisogna bere o affogare.
In realtà, sulla delibera relativa alla ripatizione dei fondi tasi si sono già tenute, la scorsa settimana, ben due sedute di consiglio comunale, ma entrambe sono andate a vuoto, nel senso che l’atto non è stato esitato, e la votazione è stata rinvata a data da destinarsi. I tempi, dunque, sono incerti. Oggi e domani l’aula tornerà a riunirsi, ma sicuramente non verrà trattato il provvedimento relativo al tributo sui rifiuti – ancora fermo in commissione, perché il parere del Collegio dei revisori dei conti è arrivato solo pochi giorni fa – e difficilmente sarà affrontata la trattazione del provvedimento sui servizi indivisibili, che – come raccontato nei giorni scorsi – non ha mancato di sucitare polemiche e scaramucce tra i consiglieri comunali..
I consiglieri Nina Lo Presti, Gino Sturniolo e Daniele Zuccarello (vedi qui), a cui si è successivamente accodata anche la consigliera di “Cambiamo Messina dal Basso” Ivana Risitano (vedi qui) hanno , infatti, accusato i colleghi di avere avviato trattative poco democratiche e poco traspartenti su come utilizzare le risorse derivanti da tributo sui servizi indivisbili, ciascuno ripartendo gli oltre 9 milioni di euro di proventi della Tasi secondo le proprie esigenze “personali”. In base alle accuse di Lo Presti, Sturniolo, Zuccarello e Risitano, la ripartizione delle somme , su cui i consiglieri si starebbero “accapigliando”, mirerebbe infatti a tutelare più interessi “di bottega” che non l’interesse generale.
Nella lettera che abbiamo pubblicato qualche giorno fa , la consigliera Risitano ha raccontato cosa è successo durante le riunioni avvenute nelle segrete stanze, fuori dai luoghi istituzionalmente deputati e lontano da resocontisti, rendendo noto che: « alcuni consiglieri hanno preso carta e penna e chiesto a ciascuno di esprimere, a giro, la propria proposta su un qualcosa da fare con i soldi della TASI…. Sono volate anche urla, perché ad alcuni consiglieri non andava bene che chi aveva preso 500 voti disponesse di somme uguali a chi di voti ne aveva preso mille (proponesse, in sostanza, un progetto di valore uguale, o addirittura superiore, a quello di altri colleghi più votati)».
Oggi, a quelle accuse per nulla velate risponde- a suo modo – il capogruppo del Pd, Paolo David.
«Il Partito Democratico nella persona del Capogruppo, apprendendo dagli organi di stampa le affermazioni della collega Risitano ed in riferimento a quanto dichiarato, ritengo doveroso chiarire la posizione del gruppo consiliare che rappresento», scrive in un comunicato.
L’esponente piddino prima dice di parlare a nome del gruppo consiliare che rappresenta, cioè il partito democratico, ma subito dopo si fa portavoce di una non meglio definita coalizione (non si capisce se parla della coalizione di centro-sinitra che appoggiava il candidato a sindaco Calabrò o la coalizione d’aula che vota tutti gli atti finanziari alla giunta Accorinti).
«Sia io che i colleghi di coalizione abbiamo pensato di destinare parte dei proventi della TASI per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza Cairoli rispolverando un precedente progetto esistente. Tale progetto è dei messinesi e della città di Messina e serve a restituire decoro e sicurezza al salotto buono della nostra città, finanche per consegnare ai tanti vacanzierie e croceristi che giungono al centro una dignitosa fotografia di città civile».
Secondo quanto afferma Paolo David, quindi, le riunioni fiume con trattative estenuanti tenutesi prima delle sedute del consiglio comunale della scorsa settimana sono servite a mettere d’accordo tutti i consiglieri (almeno quelli che hanno partecipato agli incontri “privati) nel destinare parte dei proventi dei fondi Tasi (David non specifica la somma precisa) per la riqualificazione di Piazza Cairoli. Se è così come dice il capogruppo del Pd nulla osta quindi cche la delibera possa essere votata anche oggi dal Consiglio comunale. In fondo, perché aspettare il 29 settembre se la quadra è stata trovata? Chissà se quello di Paolo David verrà considerato dai colleghi un assist o un boomeramg…
Danila La Torre
Perché non “offrire” il test alcoolico a codesti “ESTEMPORANEI /IMPROVVISATI/SPROVVEDUTI” caricaturalmente consigliere del paese delle banane! Quando si “truogula”,é apprezzato il SILENZIO;non ottemperando si CONCEDE la certezza all’uditorio della propria inadeguatezza.
Perché non “offrire” il test alcoolico a codesti “ESTEMPORANEI /IMPROVVISATI/SPROVVEDUTI” caricaturalmente consigliere del paese delle banane! Quando si “truogula”,é apprezzato il SILENZIO;non ottemperando si CONCEDE la certezza all’uditorio della propria inadeguatezza.