L'assessore Cacciola guarda già al futuro e c'è in cantiere un investimento molto più vasto per potenziare la flotta. Intanto però sono arrivati ieri i primi due dei nove mezzi che l'Atm si è aggiudicata per 90 mila euro dall'omonima azienda trasporti di Milano.
I primi due mezzi sono arrivati a Catania da Genova ieri pomeriggio, nel giro dei prossimi tre giorni la consegna sarà completa. I cancelli dell’Atm si sono aperti per dare il benvenuto ai bus partiti da Milano e che vanno a potenziare un parco mezzi che la nuova governance dell’azienda sta tentando di rimettere in sesto. Si tratta di sette bus da 10,5 metri del 2000, uno da 18 metri del 2003 e un furgoncino Doblò. I primi due sono giunti ieri, gli altri saranno nel deposito di via La Farina entro la fine della settimana.
Messina porta a casa questi mezzi dopo aver vinto l’asta che l’Atm di Milano aveva bandito lo scorso mese di maggio. L’azienda di trasporti messinese ha messo sul piatto la migliore offerta presentandosi con un budget da 90 mila euro, altri 20 mila euro sono stati impegnati per le spese di trasporto, adesso che i bus sono in città inizierà una fase di controllo e manutenzione che nel più breve tempo possibile porterà i mezzi milanesi sulle strade cittadine. Naturalmente nelle scorse settimane tecnici dell’Atm erano già volati nel capoluogo lombardo per visionare i mezzi e valutare il loro stato di salute. Ci vorrà qualche settimana per metterli nelle condizioni di entrare in servizio, si dovrà procedere anche agli adempimenti burocratici, si conta comunque di chiudere la partita al massimo nel giro di un mese.
Un’altra buona notizia per il trasporto messinese e per i progetti del Direttore Giovanni Foti che naturalmente ha inserito tra le priorità il potenziamento della flotta bus. Questa operazione però risale ai mesi precedenti all’arrivo di Foti, c’è stato addirittura un momento in cui l’affare sembrava sfumato poiché in una prima fase i contatti tra Milano e Messina dovevano portare all’acquisto diretto tramite trattativa privata. Non si riuscì a rispettare i tempi dettati dall’Atm milanese, ma in via La Farina il responsabile del settore gommato Salvatore Orlando, responsabile del procedimento, non si è arreso e ha presentato l’offerta da 90 mila euro che si è dimostrata una mossa vincente.
Gli otto bus milanesi si aggiungono a quelli torinesi giunti a fine luglio grazie all’accordo con la Gtt da cui proviene Foti. Tra i quindici di Torino e gli otto di Milano, nonostante non siano mezzi nuovi, di certo l’Atm potrà tirare un sospiro di sollievo e puntare alla messa in strada di un numero di mezzi degno di un servizio di trasporto pubblico locale. Ad oggi la media dei bus che ogni giorno esce in strada è di 36 mezzi più altri 4 di riserva pronti all’uso in caso di guasto. Si tratta ovviamente di un numero ancora troppo basso per le esigenze della città, è però un piccolo passo in avanti rispetto a quella che era la situazione tre mesi fa, poco dopo l’insediamento di Foti, quando la media non superava i 26 bus al giorno. Ad oggi è certo che quelli torinesi hanno contribuito non poco ad incrementare il servizio, a questo punto l’obiettivo è di avviare subito anche i nuovi arrivati. Nel frattempo è iniziata l’operazione di manutenzione sui mezzi che si possono riparare, su un totale di 95 mezzi in deposito quelli che possono ripartire nel giro di pochi mesi sono non più di una trentina e si prevede un investimento che oscilla sui 300 mila euro. L’officina dell’Atm sta lavorando a pieno regime, ma l’azienda ha deciso anche di ricorrere ad appalti esterni per velocizzare i lavori e accorciare i tempi.
C’è anche un altro progetto in cantiere ma al momento le bocche restano cucite. L’assessore Gaetano Cacciola, nel rimodulare i progetti del POD (Programmi Operativi di Dettaglio), con cui nel lontano 2007 Messina intercettava finanziamenti per oltre 10 milioni di euro, sta valutando l’ipotesi di accantonare il progetto di acquistare bus a metano per dirottare le somme su altri tipi di acquisti (vedi articolo correlato). L’obiettivo deve rimanere il potenziamento della flotta bus. L’intenzione è di acquistare autobus di ultimissima generazione, Euro 6, che comunque rientrano nelle finalità del POD che è stato istituito per mettere in atto interventi mirati alla tutela dell’ambiente. Su questo fronte però si dovrà attendere. I bus di Milano e Torino invece sono realtà.
Francesca Stornante
242.000 abitanti, decine di km di territorio abitato e stiamo a parlare di 36 bus? Siamo ad un sesto del minimo indispensabile…
242.000 abitanti, decine di km di territorio abitato e stiamo a parlare di 36 bus? Siamo ad un sesto del minimo indispensabile…
I bus torinesi si sono distinti, fino ad ora, per una bassissima affidabilità essendo spesso fermi per guasti continui.
Conoscendo il grado di usura dei mezzi dell’ATM di Milano, sono molto diffidente sulla loro tenuta.
Del resto, con quello che sono costati non si sarebbe riusciti a pagarne nemmeno metà di uno nuovo.
L’importante è che non si illudano i cittadini.
Si tratta di mezzi vecchi, con un numero spaventoso di chilometri, sfruttati ed usurati dalle condizioni climatiche in cui si sono trovati ad operare.
George.
I bus torinesi si sono distinti, fino ad ora, per una bassissima affidabilità essendo spesso fermi per guasti continui.
Conoscendo il grado di usura dei mezzi dell’ATM di Milano, sono molto diffidente sulla loro tenuta.
Del resto, con quello che sono costati non si sarebbe riusciti a pagarne nemmeno metà di uno nuovo.
L’importante è che non si illudano i cittadini.
Si tratta di mezzi vecchi, con un numero spaventoso di chilometri, sfruttati ed usurati dalle condizioni climatiche in cui si sono trovati ad operare.
George.
roba da matti, ci mandano le ferraglie inquinanti e insicure vecchie di 15 anni. Vergognatevi!!
roba da matti, ci mandano le ferraglie inquinanti e insicure vecchie di 15 anni. Vergognatevi!!
e che due p—e!!! ma non vi sta mai bene niente!! erano anni che non vedevo più bus nel mio quartiere e adesso piano piano sta riprendendo un servizio un po più continuativo fino alle 21! perfetto? no, ma rispetto a solo pochi mesi fa sono cose da fantascenza!!! che volete farci, a me nelle cose piace vedere il bicchiere mezzo pieno. Il mezzo vuoto lo lascio alla vostra bile ed alla vostra capacità manageriale di gestire l’ATM.
p.s. – a casa mia se non ci stanno soldi ci compriamo una macchina di 15 anni euro 1… se voi sapete fare meglio, di grazia, fateci sapere la formula magica!
e che due p—e!!! ma non vi sta mai bene niente!! erano anni che non vedevo più bus nel mio quartiere e adesso piano piano sta riprendendo un servizio un po più continuativo fino alle 21! perfetto? no, ma rispetto a solo pochi mesi fa sono cose da fantascenza!!! che volete farci, a me nelle cose piace vedere il bicchiere mezzo pieno. Il mezzo vuoto lo lascio alla vostra bile ed alla vostra capacità manageriale di gestire l’ATM.
p.s. – a casa mia se non ci stanno soldi ci compriamo una macchina di 15 anni euro 1… se voi sapete fare meglio, di grazia, fateci sapere la formula magica!
Ora il paradosso e’ completo, l’atm acquista alla fiera della rottamazione autobus vecchi di 15 anni, non sa stimare e prevedere i sicuri danni da usura che hanno, vorrei ricordare a quelle menti geniali che i bus che erano in servizio a milano e torino macinavano chilometri su chilometri, non dovevano paragonarli ai nostri calessi che viaggiano tre volte al giorno, a quanto ammonteranno le spese di ripristino? Non lo sanno, in teoria potrebbero anche dover sostituire motori ed impianti idraulici e elettrici, non facevano prima se acquistavano mezzi nuovi con i contributi europei? Ecco il paradosso, complimenti a tutti, poi si lamentano se stanno fallendo, un vecchio proverbio siciliano dice: o caru cattici o meccatu pensici e si sa poche volte sbagliano i detti antichi!
Ora il paradosso e’ completo, l’atm acquista alla fiera della rottamazione autobus vecchi di 15 anni, non sa stimare e prevedere i sicuri danni da usura che hanno, vorrei ricordare a quelle menti geniali che i bus che erano in servizio a milano e torino macinavano chilometri su chilometri, non dovevano paragonarli ai nostri calessi che viaggiano tre volte al giorno, a quanto ammonteranno le spese di ripristino? Non lo sanno, in teoria potrebbero anche dover sostituire motori ed impianti idraulici e elettrici, non facevano prima se acquistavano mezzi nuovi con i contributi europei? Ecco il paradosso, complimenti a tutti, poi si lamentano se stanno fallendo, un vecchio proverbio siciliano dice: o caru cattici o meccatu pensici e si sa poche volte sbagliano i detti antichi!
Ma il tibetano non è anche ambientalista?? non si accorge che quelli non sono bus ,ma una accozzaglia di ferri vecchi riverniciati e pericolosi perchè inquinano ???
Ma il tibetano non è anche ambientalista?? non si accorge che quelli non sono bus ,ma una accozzaglia di ferri vecchi riverniciati e pericolosi perchè inquinano ???
e come si vede subito chi non ha mai preso un bus in vita sua…
e come si vede subito chi non ha mai preso un bus in vita sua…
Ancora 4 anni di bile vi toccano.
Ancora 4 anni di bile vi toccano.