MessinaServizi: adesso inizia la vera sfida

MessinaServizi: adesso inizia la vera sfida

Francesca Stornante

MessinaServizi: adesso inizia la vera sfida

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martedì 14 Febbraio 2017 - 00:25

In attesa dello sfiducia day a Palazzo Zanca resta tutto congelato almeno per le prossime 48 ore. L'approvazione di ieri in consiglio comunale della costituzione della nuova società rifiuti è una tappa importante, ma senza l'affidamento del servizio sarà solo una scatola vuota. Ialacqua dice grazie ai consiglieri, soddisfatti i sindacati.

“L'applauso finale dei lavoratori e dei cittadini presenti in tribuna a Palazzo Zanca è il miglior commento che si possa fare della votazione in consiglio comunale”. Con queste parole l'assessore all'ambiente Daniele Ialacqua ha salutato il voto finale favorevole per la delibera di costituzione della società “Messinaservizi bene comune”. Dopo la seduta, a mente fredda e dopo aver incassato la prima vera vittoria in aula, l’assessore più contestato della giunta Accorinti forse per la prima volta ha deciso di rivolgere un ringraziamento a chi si è presentato in aula e ha votato, a quei 22 consiglieri comunali presenti fino all'ultimo, senza fare cadere il numero legale, hanno consentito di varare “un provvedimento storico ed importante per la città”. Nonostante questa sia la settimana della sfiducia e il countdown è ormai iniziato. “Si tratta ora di continuare il percorso avviato, approvando la seconda delibera per l'affidamento del servizio alla nuova società ed accelerando i tempi per l'avvio concreto dell'attività di Messinaservizi Bene Comune”. Per Ialacqua è stato importante anche esser riuscito a mantenere il nome completo della MessinaServizi Bene Comune che invece alcuni consiglieri avrebbero voluto troncare: “Un segnale di rottura, di cambiamento profondo, di discontinuità con il passato che vuole sottolineare semplicemente la necessità che la gestione di un servizio così importante per la comunità deve rimanere in mani pubbliche e che può funzionare solo se vi è la partecipazione di tutti i soggetti in campo, solo se vi è condivisione delle scelte e degli obiettivi”. Mentre invece le polemiche in aula, da Nino Carreri a Pippo Trischitta, si sono scagliate sulla connotazione ideologica e politica che quel “bene comune” racchiuderebbe in se.

Archiviata la costituzione della società, adesso servirà il secondo atto, quello dell’affidamento del servizio, anzi approvando la delibera ieri il consiglio si è di fatto impegnato ad adottare al più presto anche questo ulteriore provvedimento. Anche se ovviamente adesso tutto si congela in attesa della giornata di domani.

Soddisfatti anche i sindacati. Secondo Fp Cgil, Fit Cisl e Ulitrasporti adesso per alleviare i disagi dei lavoratori e dei cittadini, i primi costretti ad operare in condizioni estreme, mentre i secondi pagano una tassa elevatissima per avere un pessimo servizio, è necessario monitorare tutti gli atti conseguenti alla costituzione della nuova società. “Continueremo a seguire tutte le fasi e ad organizzare la mobilitazione nel caso in cui si dovesse perdere altro tempo”.

Con la MessinaServizi si chiude un capitolo lungo 19 anni. Era infatti il 1998 quando nasceva Messinambiente, all’epoca società mista, trasformata in società pubblica nel 2006, quando il socio privato cedette il 49% delle sue quote a Palazzo Zanca. Una storia lunga e travagliata, fatta di rapporti conflittuali con lo stesso Comune di Messina che proprio dal 2006 ha iniziato a detenere il 99,01% delle azioni, lasciando ai comuni di Taormina e Tremestieri Etneo rispettivamente lo 0,25% e lo 0,75% di quote. Messinambiente che per troppo tempo è stata usata dalla politica come un carrozzone, Messinambiente al centro di pesanti inchieste giudiziarie, Messinambiente che nonostante tutto ha garantito, tra emergenze e difficoltà, la gestione dei rifiuti messinesi.

La società si occuperà di: spazzamento, pulizia di cimiteri, fiere, mercati, spiagge, torrenti, discariche abusive, raccolta differenziata e porta a porta, gestione dei centri di raccolta, cioè tutto ciò di cui finora si è occupata Messinambiente. A questi si aggiungono disinfezione, disinfestazione e derattizzazione, manutenzione del verde, bonifica di terreni, promozione e sensibilizzazione sui temi della gestione rifiuti, prevenzione e repressione dei comportamenti contrari all’igiene urbana. Nel lungo elenco c’è anche la «gestione degli impianti per il trattamento e valorizzazione dei rifiuti e della raccolta differenziata».

In prospettiva l’orizzonte resta sempre il famoso e al momento naufragato progetto della Multiservizi e questa delibera lo ricorda, rinviando però solo al futuro l’ipotesi di aggregazione dei servizi pubblici locali in un unico complesso aziendale "multiservizi", all'ampiamento dell'oggetto sociale del costituendo organismo societario e all'ulteriore affidamento allo stesso del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.), in atto svolto dall'A.M.A.M. S.p.a. in regime di in house providing. Mettendo dunque nella Messinaservizi Bene Comune anche la gestione idrica e salutando anche l’Amam.

Il capitale sociale investito in questa nuova società ammonta a 100 mila euro, diviso in mille azioni da 100 euro ciascuna. E’ il Comune a mettere sul piatto questa cifra perché è il Comune all’unico socio della MessinaServizi. Si specifica che «in nessun caso Palazzo Zanca può cedere le proprie azioni a soggetti privati». Una clausola che intende garantire la coerenza con quanto previsto dal diritto comunitario. Altri 200 mila euro saranno spesi nei prossimi due anni per patrimonializzare la società.

Il prossimo passo sarà già più impegnativo perché riguarda affidamento del servizio e contratto di servizio. Ma prima c’è la sfiducia e se il consiglio dovesse decidere di staccare la spina all’amministrazione Accorinti la MessinaServizi rischia di essere solo una scatola vuota che finirebbe nelle mani di un commissario che potrebbe anche accantonare un percorso così complicato e fortemente politico. Insomma, quello di ieri è stato solo il primo passo, l’obiettivo è ancora lontano.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Se vogliamo che tutto rimanga cosi, bisogna che cambi tutto

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  2. Se vogliamo che tutto rimanga cosi, bisogna che cambi tutto

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