Nel pacchetto di delibere del Salva Messina c'era anche quella arrivata in aula ieri sera per l'assunzione di 30 autisti per 6 mesi che però l'amministrazione De Luca e l'Atm vogliono fare tramite Centri per l'Impiego. L'aula però ha risposto compatta e ha proposto altre due ipotesi
Uno spiraglio per gli ex autisti interinali dell’Atm. Per quei lavoratori finiti nel mirino del sindaco De Luca durante i comizi di piazza, rimasti senza lavoro lo scorso mese di agosto e in balia degli eventi dopo una selezione che l’ex amministrazione comunale aveva affidato tramite gara d’appalto all’agenzia Tempor e che l’amministrazione De Luca aveva bruscamente stoppato. De Luca aveva parlato di “violazione delle regole contabili per assumere amici e parenti”, aveva dichiarato che nella pubblica amministrazione si entra “per concorsi pubblici e non per pubblici calci in culo”, aveva deciso che per la cura Atm non servivano nuovi autisti (VEDI QUI). E invece nel frattempo anche l’Atm dell’era De Luca si è resa conto che gli autisti servono perché quelli che ci sono non bastano, ancor di più adesso che sono arrivati anche i nuovi bus elettrici. Per questo, nella discussione del Salva Messina aveva inserito anche una delibera per prevedere 30 assunzioni a tempo determinato di autisti, in attesa di riqualificare il personale Atm sperando di reperire anche all’interno risorse da mandare alla guida (VEDI QUI). Quella delibera però è stata rinviata nelle frenetiche ore della maratona del Salva Messina e ieri sera è approdata sui banchi del consiglio che è tornata in aula dopo l’approvazione del pacchetto di delibere che ha portato alla rimodulazione del Piano di Riequilibrio.
Ma nella delibera di presa d’atto che l’amministrazione di Palazzo Zanca ha portato in aula si prevedeva l’assunzione tramite i Centri per l’Impiego. Lasciando dunque ancora una volta fuori quei 45 autisti che invece hanno lavorato in questi anni per Atm e che, a conti fatti, sono rimasti gli unici a non trovare un appiglio che li tutelasse. Molti consiglieri si sono chiesti perché sono state trovate soluzioni per i 510 operatori dei servizi sociali, sono stati piantati dei semi per gli ex Cea e gli ex Agrinova, mentre gli unici a pagare dovevano rimanere questi lavoratori e padri di famiglia che hanno maturato esperienze e competenze all’interno dell’azienda trasporti. E si sono anche chiesti perché esporre il Comune a un possibile contenzioso milionario con la Tempor che potrebbe fare causa per quello stop immotivato all’appalto.
Per questo si sono presentati in aula conun emendamento e un subemendamento che dicono sì alle assunzioni a tempo determinato, ma con due ipotesi diverse da quella proposta dall’amministrazione: bandire un concorso pubblico che preveda un punteggio per chi ha già maturato esperienza di lavoro in Atm o proseguire con la selezione affidata alla Tempor ricorrendo dunque alla formula interinale.
Un emendamento che, a gran sorpresa rispetto a quanto accaduto nei giorni di discussione del Salva Messina, ha trovato praticamente tutti d’accordo, anche gli oppositori dei 5Stelle e del Pd Felice Calabrò, Antonella Russo e Gaetano Gennaro.
LE VOCI DELL’AULA
«E’ un emendamento che abbiamo voluto costruire per tutelare l’interesse del Comune alla luce di possibili ricorsi dell’agenzia interinale e dei lavoratori stessi» ha spiegato il primo firmatario Libero Gioveni. «Con questa doppia soluzione lasciamo le porte aperte» ha aggiunto la 5Stelle Cristina Cannistrà. Ancor più duro il consigliere di LiberaMe Nello Pergolizzi: «Tra le motivazioni per la rescissione del contratto con la Tempor non rientra la possibilità di una motivazione generica, il Comune dovrà rispondere di une eventuale danno. Ci sono 75 persone che hanno delle legittime aspettative a meno che non si dimostri che ci siano motivazioni per renderlo nullo. In questi giorni ci sono voci su suggerimenti che vengono dati ai cittadini senza lavoro per iscriversi ai Centri per l’impiego e non credo sia giusto. Nei servizi sociali i lavoratori con quale metodo di reclutamento erano stati presi? E qual è la differenza tra questi lavoratori reclutati da un’agenzia esterna e i lavoratori assunti dalle cooperative?».
Sulla stessa scia anche Salvatore Sorbello per il Gruppo Misto, Benedetto Vaccarino per Forza Italia, Antonella Russo che si è opposta a tutto il Salva Messina ma in questo caso ha detto che la questione deve essere risolta politicamente: «Non possiamo lasciare a casa questi lavoratori, non solo perché ne abbiamo di bisogno ma anche perché dobbiamo urlare alla città l’uguaglianza dei lavoratori e dei cittadini».
Anche Alessandro Russo ha puntato all’uguaglianza dei diritti: «Abbiamo aperto la strada sia alla selezione pubblica sia all’ultima selezione degli interinali perché a noi interessa politicamente mettere sul tavolo una proposta che l’amministrazione può utilizzare preservandosi da future conseguenze che ne possono scaturire. La nostra stella polare è stata la tutela dei livelli occupazionali e del rispetto delle persone che sono rientrate nelle misure del Salva Messina. Non possiamo far finta che le tutele sociali possano essere inserite solo per alcuni. La possibilità di tutela c’è, bisogna vedere se c’è la volontà politica».
Massimo Rizzo ha poi citato una sentenza del Tribunale di Reggio dello scorso 6 novembre che interviene su un caso molto simile all’Atm e che apre scenari molto preoccupanti sulla scelta fatta dall’amministrazione De Luca: «Rischiamo che l’Atm non solo dovrà risarcire i danni all’agenzia interinale e ai lavoratori, ma che la vicenda finisca anche alla Corte dei Conti. Se questa selezione non era legittima non spetta al consiglio comunale deciderlo, spetta ad altri organi. Siccome non ci sono figli e figliastri, se siete così bravi ad assumere 510 lavoratori devo pensare che non siete capaci di trovare una soluzione tecnica per 30? Se c’è stato un enorme condono sociale con gli operatori dei servizi sociali io non vedo qual è il problema con gli interinali dell’Atm».
Polemico Gaetano Gennaro che ha parlato di una situazione paradossale di fronte a una delibera che dimostra che questa amministrazione chiama in causa il consiglio quando deve mettere in atto azioni gestionali che nulla hanno a che vedere con il ruolo dell’aula. «Ci chiedono di prendere atto e allora io da domani voglio prendere atto di tutte le azioni della giunta De Luca. Questo consiglio comunale deve fare da ombrello a un’amministrazione che prima ha agito d’impeto e ora chiede a noi di avallare le sue decisioni. Questa delibera doveva essere ritirata, anche perché comunque domani mattina la scelta tocca al Cda dell’Atm».
Dubbioso invece il consigliere di Sicilia Futura Piero La Tona: «In 30 anni di politica non ho mai sentito di parlare di metodologie di assunzione in consiglio comunale. Mi pare che siano meri atti di gestione che non sono né di competenza del consiglio né della giunta. Perché la giunta ci chiede questa presa d’atto? Credo che non dovremmo inventarci metodi assunzionali, noi dovremmo dire solo se siamo d’accordo o meno alle assunzioni, alla luce della rimodulazione del Piano di riequilibrio approvato da quest’aula, poi il modo lo deve decidere l’organo gestionale».
IL NO DEL VICESINDACO MONDELLO
Ma di fronte a un coro praticamente unanime, il vicesindaco Salvatore Mondello ha risposto che l’amministrazione non avrebbe potuto assumersi questo impegno perché le decisioni spettano comunque al Cda dell’Atm e ha chiesto di votare la delibera senza modifiche. Immediata la risposta di Gioveni che, riprendendo le parole del collega Gennaro, ha definito paradossale una situazione in cui l’amministrazione ha chiesto al consiglio di prendere atto della volontà di assumere in un determinato modo ma dice di non poter garantire quelle stesse assunzioni se le modalità vengono modificate.
IL VOTO
Quindi l’aula ha mantenuto la barra dritta e non ha ceduto di fronte al muro dell’amministrazione. Così emendamento e subemendamento sono stati approvati anche con i sì dei 5Stelle e dei “ribelli” del Pd, ma con l’astensione di Sicilia Futura. Al momento del voto sulla delibera però i 5Stelle sono tornati sulla linea del Salva Messina e si sono astenuti, mentre Gennaro, Calabrò e Antonella Russo sono usciti dall’aula scegliendo di non partecipare al voto.
La delibera di presa d’atto dell’amministrazione De Luca è stata approvata con 10 voti favorevoli e 7 astenuti.Ma di fatto è stata stravolta dalla volontà del consiglio. Gli ex interinali che hanno seguito la seduta dalla tribuna hanno applaudito. Ma solo il tempo dirà se l’Atm terrà conto di questa volontà politica espressa in modo chiaro.
Francesca Stornante