Dimensionamento scolastico, protesta anche il D’Alcontres di Barcellona. D’Alia: stop scontri e polemiche

Dimensionamento scolastico, protesta anche il D’Alcontres di Barcellona. D’Alia: stop scontri e polemiche

Dimensionamento scolastico, protesta anche il D’Alcontres di Barcellona. D’Alia: stop scontri e polemiche

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mercoledì 15 Febbraio 2012 - 01:13

Appello fatto proprio dall’assessore Mario Centorrino: «Non prevista la chiusura di alcun istituto in Sicilia». Apertissima la polemica La Farina-Quasimodo-Seguenza. La Cisl Scuola: «Rischio identità»

Non si placano le polemiche sul piano di dimensionamento inviato dalla Regione al Ministero dell’Istruzine per l’approvazione. Tante le questioni mosse dal territorio messinese. A tenere banco è la questione “La Farina”, cioè il salvataggio della scuola diretta da Pio Lo Re. Per uno scarto minimo di iscritti il mantenimento dell’autonomia del Liceo Classico è a rischio, ma le ipotesi fin qui previste per il salvataggio non hanno convinto gli individuati per andare in soccorso. Dapprima il “Seguenza”, che avrebbe dovuto destinare a “La Farina” le sezioni attualmente ospitate al Cristo Re (a spese della Provincia). Poi il Quasimodo, nello specifico lo Scientifico. Studenti, genitori, docenti e presidi sono scesi in campo, anche con toni non proprio idilliaci.

Tra le posizione polemiche quella dei docenti e del personale ATA dell’I.C. n. 1 “D’Alcontres” di Barcellona, che ha redatto un documento approvato dal Consiglio d’istituto nella seduta dello scorso 13 febbraio. Il tavolo tecnico del 31 gennaio ha modificato la composizione del comprensivo di Barcellona assegnando al D’Alcontres un plesso di scuola primaria piuttosto consistente (Pozzo Perla) e un plesso di scuola dell’infanzia (Oreto), entrambi vicini territorialmente e già appartenential 2° Circolo Didattico “Balotta”, la cui direzione dista circa 100 metri da quella del D’Alcontres. «L’essere ritornato sui suoi passi, in modo unilaterale – scrivono a Centorrino -, è stato a nostro avviso frutto delle pressioni clientelari che si sono susseguite». Viene presa di mira nello specifico l’amministrazione comunale di Barcellona, che aveva invece suggerito posizione diverse e si sarebbe resa artefice della «morte imminente di un’istituzione scolastica che ha rappresentato, nel tempo, e rappresenta tuttora un centro importante di interlocuzione con il territorio, sul piano culturale e didattico-pedagogico, e che, per questo, è sempre stata la scuola del territorio con un maggior numero di alunni».

Caos anche per quanto riguarda l’istituto “Evemero” di Torre Faro: nel comunicato dell’assessore resta privo di una sede staccata (il plesso di materna-elementare e media di Faro superiore transitato al Circolo didattico di Paradiso), smentito poi da una breve nota della presidenza della Regione che afferma che nel Piano assessoriale tale indicazione deve ritenersi cassata. Anche alla Cisl Scuola di Messina non sono andati giù, nel complesso, i nuovi cambiamenti al piano di dimensionamento scolastico, esitato dopo lunghe e complesse riunioni del tavolo tecnico regionale e modificato a seguito, come si afferma nella lettera di trasmissione, di “osservazioni e proposte pervenute da soggetti istituzionali, culturali, del mondo della produzione, formativi ed occupazionali, espressioni di specificità territoriale e delle loro affinità culturali e delle tradizioni locali”. «Il rischio – afferma il segretario provinciale Laura Fleres – è che nel percorso di trasmissione al Ministero, firme e ritorno a Palermo per la definitiva approvazione il Piano regionale, comprensivo naturalmente della Provincia di Messina, altre scuole rischiano di vedere cambiare la propria identità.

Un appello affinché si moderino i toni e si ridiscuta il piano arriva dal presidente dei senatori dell’Udc e coordinatore siciliano, Gianpiero D’Alia: «Non e’ tempo per alimentare scontri e polemiche. C’è in ballo il futuro di tanti storici e prestigiosi istituti, tra questi il liceo classico ‘Giuseppe La Farina’ di Messina, da ottant’anni modello educativo per diverse generazioni». Appello raccolto direttamente dall’assessore, Mario Centorrino, che aggiunge: «Il piano di dimensionamento scolastico, gia’ presentato al Ministero per la necessaria concertazione, non prevede la chiusura di alcun Istituto scolastico in Sicilia, ed obbedisce, in ogni caso, ad una norma della legge finanziaria nazionale. In particolare, la valutazione relativa all’Istituto ‘La Farina’ di Messina, rientra in questo preciso contesto».

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