Il vicesindaco Raneri: "Chiederò un incontro urgente al commissario della Città metropolitana"
TAORMINA. “Taormina si deve inserire nella gestione del villaggio Le Rocce”. E’ perentorio il vicesindaco Andrea Raneri all’indomani della sentenza del Cga che ha annullato l’affidamento alla Fondazione Fiumara d’Arte onlus di Antonio Presti. L’oasi naturale, che era stata assegnato in comodato d’uso gratuito con assegnazione diretta il 18 novembre del 2016, torna all’ex Provincia regionale in seguito al pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativo, che ha fatto seguito ad un ricorso presentato dall’impresa La Pineta sport managment. Impresa che a sua volta aveva presentato un progetto di finanza per la riconversione del villaggio in albergo. “Bisogna chiedere un incontro urgente con il commissario dell’ ex provincia Francesco Calanna – spiega il vicesindaco Raneri – e Taormina si deve inserire nella gestione del villaggio. Non ci possiamo permettere di essere tagliati fuori – aggiunge l’amministratore – ed essere ospiti in casa nostra. Taormina non deve essere considerata una sorta di cenerentola sulla gestione in house dei propri beni culturali ed inoltre si deve sapere che su argomenti pregnanti bisogna sentire il dovere di coinvolgere la città. Chiederò personalmente, un incontro al commissario Calanna”. In prima battuta il Tar aveva rigettato il ricorso presentato dall’impresa La Pineta sport managment. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha puntato i riflettori sulla concessione del bene senza gara e sul ritorno economico che ne sarebbe derivato, con riferimento alla somministrazione di alimenti e bevande. C’è tanta amarezza in Antonio Presti. E non solo. C’è tanta amarezza tra quei taorminesi che aspettavano con ansia la rinascità di un luogo simbolo della città di Taormina. Una rinascita che sognavano passasse dalla bellezza. La stessa bellezza che Presti ha fatto sbocciare in un luogo degradato della parte opposta della provincia di Messina con la sua Fiumara d’arte. Si attende la decisione della Città metropolitana dopo la sentenza del Cga che ha azzerato tutto riportando le pedine alla casella di partenza.