Sono diversi gli incendi che ieri hanno colpito l'intero territorio messinese, da Patti a Rometta per poi coinvolgere anche Spartà. Il giorno dopo è sempre quello dedicato alla conta dei danni ma, anche, alle reazioni e alle prese di posizione. Dalla regione arrivano le prime dichiarazioni dal presidente Crocetta: "Solidarietà a cittadini e commercianti colpiti".
Una giornata di fuoco, quella di ieri, che ha visto colpite da numerosi incendi diverse zone del messinese. I danni maggiori si sono riscontrati nel comune di Patti, dove agricoltori e imprenditori hanno visto divorati dalle fiamme terreni e capannoni. Anche a Rometta, così come a Spartà, le fiamme non sono state clementi. Nel romettese, in particolare, un anziano ha perso la propria abitazione che è andata distrutta.
Dalla regione non si sono fatte attendere le prime dichiarazioni, che giungono direttamente dal presidente Rosario Crocetta: "Come non potere rimanere indignati, esterrefatti, sconvolti, di fronte all'enorme incendio appiccato a Patti, dove diverse attività produttive rischiano di chiudere e diversi cittadini di rimanere senza abitazioni -ha dichiarato- Non esistono parole per descrivere tale orrore praticato coi metodi di sempre, ovvero approfittare del vento di scirocco, nel tentativo di far passare atti spesso
dolosi, come autocombustioni. La Sicilia delle autocombustioni, quella che noi stiamo combattendo, quella che dobbiamo assolutamente continuare a combattere. Non possiamo accettare con rassegnazione gli incendi dei boschi o delle saracinesche che prendono fuoco: malanni pluriennali che diventano piaghe di un'isola ferita, di cittadini assediati. Continueremo ad essere in prima linea nell'isola più bella del mondo che continua ad essere violentata e offesa da pochi individui dediti alla criminalità. Non faremo mancare la nostra solidarietà ai cittadini di Patti -ha concluso- quelle attività vanno riavviate e quelle case vanno ricostruite".
Anche da Rometta giungono le prime reazioni. Nel comune tirrenico il sospetto, manifestato dall'amministrazione, è che i roghi siano di origine dolosa. I fondi colpiti dalle alluvioni, ha già anticipato il primo cittadino, saranno sottoposti ai vincoli di legge che impediranno per i prossimi 10 anni di esercitare negli stessi lo ius edificandi, il pascolo e la caccia. Contestualmente sono già state avviate le operazioni necessarie al censimento delle aree colpite dalle fiamme e di quelle fortemente a rischio.
"Incrementeremo i controlli e coinvolgeremo tutte le forze dell'ordine preposte -ha dichiarato il sindaco Nicola Merlino- Inoltre, qualora dovessero essere individuati i piromani individuati i piromani, nei relativi procedimenti penali, senza frapporre il ben che minimo indugio, il comune di Rometta si costituirà parte civile".
Salvatore Di Trapani
Solidali con Patti ma la situazione nel comune di Messina è disastrosa: dai campi di Castanea-Massa S. Giorgio e giù fino a Spartà, Piano Torre, Calamona e colline di S. Saba vi è un deserto di cenere e desolazione, con centinaia di ettari di pinete ed uliveti secolari andati in fumo. Un disastro ecologico ed ambientale ed una perdita irreversibile per i proprietari degli uliveti bruciati dal fuoco criminale. Le autorità sono totalmente assenti anche nel pur minimo atto di solidarietà per i proprietari di case ed uliveti devastati. Se ci fosse una vera classe politica a Messina, questa dovrebbe chiedere lo stato di calamità naturale. Vi è al Comune il “registro aree bruciate” e poi impedire per 10 anni di costruire,pascolare e cacciare?
Solidali con Patti ma la situazione nel comune di Messina è disastrosa: dai campi di Castanea-Massa S. Giorgio e giù fino a Spartà, Piano Torre, Calamona e colline di S. Saba vi è un deserto di cenere e desolazione, con centinaia di ettari di pinete ed uliveti secolari andati in fumo. Un disastro ecologico ed ambientale ed una perdita irreversibile per i proprietari degli uliveti bruciati dal fuoco criminale. Le autorità sono totalmente assenti anche nel pur minimo atto di solidarietà per i proprietari di case ed uliveti devastati. Se ci fosse una vera classe politica a Messina, questa dovrebbe chiedere lo stato di calamità naturale. Vi è al Comune il “registro aree bruciate” e poi impedire per 10 anni di costruire,pascolare e cacciare?