Due settimane fa il consigliere comunale Daniele Zuccarello denunciava alcune irregolarità nelle procedure di selezione del nuovo direttore generale dell'Amam. L'amministrazione ha interpellato la commissione esaminatrice e adesso replica affermando la legittimità di tutto l'iter che ha portato alla scelta del manager romano Claudio Cipollini.
Per l’amministrazione Accorinti non ci sono dubbi: le procedure utilizzate per la nomina del nuovo direttore generale dell’Amam sono tutte valide e non ci sarà bisogno di bloccare l’iter o riaprire il bando. Il chiarimento arriva a due settimane dalla denuncia sollevata dal consigliere comunale Daniele Zuccarello che aveva acceso i riflettori proprio sulla procedura che aveva portato all’individuazione del futuro manager dell’Azienda Meridionale Acque (VEDI QUI). La commissione esaminatrice aveva scelto Claudio Cipollini, ma Zuccarello aveva segnalato che al primo classificato sembrava mancare uno dei requisiti fondamentali previsti dal bando di selezione: possedere documentata esperienza di management, maturata negli ultimi 10 anni, per almeno 5 anni nel ruolo di direttore generale della Pubblica amministrazione o presso aziende pubbliche o private che abbiano, non meno di 70 dipendenti. Cipollini aveva inserito nel curriculum un incarico da direttore tra il 2005 e il 2014 presso Rete Camere, ma Zuccarello con visura camerale sull’azienda, aveva rilevato che questa non ha mai avuto più di 50 dipendenti annuali.
Una segnalazione che l’Amministrazione comunale ha voluto verificare, chiedendo direttamene alla commissione esaminatrice chiarimenti sul lavoro svolto. “La commissione ha chiarito di avere adottato, per tutti i candidati, il criterio secondo cui i collaboratori fissi vanno considerati equivalenti ai dipendenti ed ha espresso ufficialmente, su richiesta dell'Azienda, questa posizione tanto all'Amam quanto all'Azionista Unico”. Quindi è vero che dalla visura camerale figurano non più di 50 dipendenti annuali, ma la commissione esaminatrice ha tenuto in considerazione anche i collaboratori o personale precario che in quel periodo lavoravano presso l’azienda e che fanno evidentemente lievitare il numero dei dipendenti. Una questione che, spiega l’amministrazione, era già stata posta al presidente della commissione, che ha chiarito il principio adottato per tutti i candidati, in sede di accertamento del possesso di tali requisiti.
“Durante il controllo di quanto dichiarato con autocertificazione dal dott. Claudio Cipollini, nel suo CV allegato all’istanza di partecipazione, l'Amam ha richiesto di avere tutta la documentazione comprovante quanto espresso in fase di partecipazione alla gara, sottoponendola alla valutazione della commissione. Quest’ultima, avendola vagliata, ha evidenziato come essa contenesse, tra le altre cose, un prospetto di sintesi nel quale viene riportato il numero totale dei dipendenti e dei collaboratori fissi che rispetta, in tutti gli anni considerati, il requisito richiesto dal bando secondo il criterio in materia adottato dalla commissione”.
Per l’amministrazione Accoranti, quanto argomentato dalla commissione “fuga ogni dubbio e ribadisce la correttezza di quanto fatto, in conformità con le norme che governano la materia, la quale richiede innanzitutto che le commissioni esaminatrici, alla prima riunione, stabiliscano i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali, da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi attribuiti alle singole prove”.
Va anche rilevato – conclude il documento dell'Amministrazione – come in merito alla questione vi siano anche pareri del Consiglio di Stato che evidenziano come il problema sia stato correttamente affrontato”.
F.St.