L’assessore regionale ai Trasporti replica al Comitato pendolari che ieri ha accusato i politici di “aver fatto morire il raddoppio Palermo-Messina”. In realtà esistono concreti problemi di fattibilità “il raddoppio è invasivo e inattuabile, ma stiamo potenziando la dorsale. Sono già pronti 26 milioni di euro”
Non è vero che Rfi ha fatto volutamente morire il raddoppio Palermo-Messina. A replicare a quanto ha dichiarato ieri il Presidente Comitato Pendolari Sicilia Giacomo Fazio è lo stesso assessore regionale ai Trasporti ed alle Infrastrutture Nino Bartolotta, che chiarisce come non si tratti di un problema politico ma di fattibilità: “Il raddoppio relativo al collegamento Messina – Palermo dorsale tirrenica- spiega- da una attenta analisi effettuata in fase propedeutica al CIS si è rivelato in gran parte inattuabile per motivi inerenti le caratteristiche geomorfologiche del territorio, tali da caratterizzare interventi ad alta invasività ambientale ed economicamente non sostenibili”.
Il Comitato pendolari in un comunicato, riferendosi alle dichiarazioni del presidente di Rfi Dario Lo Bosco che aveva sottolineato i problemi sotto il profilo ambientale ed economico tali da scoraggiare l’ipotesi della dorsale, le definiscono “aberranti, perché la nostra classe politica ha fatto morire quella che era una cosa scontata, il raddoppio Palermo-Messina. Per questo tratto si parla solo di potenziamento e velocizzazione senza spiegare i tempi”.
L’assessore Bartolotta chiarisce quindi che non c’è alcuna determinazione nel volere fare “morire il raddoppio”, ma reali problemi di realizzazione sotto il profilo della sostenibilità ambientale,fatto questo spiegato anche da Lo Bosco. In ogni caso la dorsale non è abbandonata e ci sono già disponibili 26 milioni di euro.
“Quanto alle altre accuse- prosegue l’esponente della giunta Crocetta- voglio chiarire che il Contratto Istituzionale di Sviluppo stipulato nello scorso mese di febbraio tra il Presidente Crocetta e gli ex ministri alla Coesione Territoriale Passera e alle Infrastrutture Barca, prevede sia l’ottimizzazione che il potenziamento della dorsale tirrenica di collegamento Messina – Palermo. Per questi interventi sono disponibili 23 milioni di euro per interventi localizzati tra la stazione di Pollina a Milazzo. Non è il doppio binario, perché inattuabile e invasivo, ma non abbandoniamo la dorsale, tutt’altro. In ultimo vorrei ricordare che il raddoppio “Giampilieri – Fiumefreddo” è già in fase di progettazione”.
Nessun tentato omicidio quindi,ma motivazioni reali per quanto riguarda la ricerca di una strada alternativa al raddoppio e nel contempo la determinazione nel potenziare comunque la dorsale.
Rosaria Brancato
23 milioni per “rendere più scorrevole” la Messina Palermo contro i 25 miliardi per la TAV Lione Torino, ovvero un buco di 57 km nelle Alpi, 10 miliardi per la Orte – Mestre, 5,4 miliardi già spesi per il MOSE a Venezia,6 miliardi per la TAV Genova Milano, 8 miliardi per la TAV Napoli – Bari. Caro Bartolotta avete sacrificato lo sviluppo della Sicilia non opponendovi allo scippo del ponte ed in cambio vi siete presi 23 milioni di calci nel sedere. Complimenti a voi e a Sua Eccellenza il ministro D’Alia.