Emessa oggi dalla Corte d'Appello la sentenza di secondo grado nel processo scaturito dall'operazione Wolf sullo spaccio di droga nel rione Mangialupi. I Carabinieri avevano installato nel quartiere alcune telecamere che gli affiliati al clan oscuravano quando giungevano le partite di sostanza stupefacente.
La Corte d’Appello ha emesso oggi le condanne di secondo per gli imputati che avevano scelto l’abbreviato dell’operazione “Wolf” sullo spaccio di droga nel rione Mangialupi. Deciso uno sconto di pena per Settimo Corritore è stato condannato a 5 anni e 4 mesi, Santina Pulejo, un anno, 4 mesi e dodicimila euro, Benedetto Aspri 6 anni, 4 mesi e28mila euro, Francesco De Domenico,4 anni, 4 mesi e ventimila euro, Nunzio Corridore 3 anni e 300 euro, Salvatore Maggio 2 anni 4 mesi e 18mila euro di multa, Letterio Immormino 3 anni, 6 mesi e 26mila euro, Gaetana Turiano 11 anni, ,Paola Abbate 5 anni e 6 mesi, Fabio Fenghi 2 anni e 12mila euro.
Confermata la sentenza di primo grado per Cannavò Antonino ,Cundari Antonino e Giuseppe Lo Cascio. La Corte d’appello ha anche dichiarato la nullità della sentenza in relazione ad un capo d’imputazione e rinviato al giudice di primo grado.
I Carabinieri il 10 luglio 2009 disarticolarono due organizzazioni che gestivano il traffico di droga a Mangialupi, soprattutto in via Gaetano Alessi e piazza Verga. I Carabinieri avevano installato delle telecamere che riprendevano tutto quanto avveniva nel quartiere. Ma i clan si erano organizzati con dei veri e propri servizi di “vedette” che facevano la spola con dei ciclomotori nel rione per segnalare la presenza di forze dell’ordine. Clamoroso il caso di un carico di droga che sarebbe arrivato al clan di Mangialupi. In previsione dell’arrivo della droga vennero oscurate le telecamere sistemate dai Carabinieri ma anche quelle dei supermercati e di altri negozi. Secondo una stima degli investigatori lo spaccio di droga fruttava al clan circa mille euro al giorno.