I pusher del clan messinese dei Spartà e dei catanesi fornivano droga ai rom Spinelli di Pescara, alleati dei Casamonica
Aveva centro a Messina la rete di narco trafficanti e spacciatori scoperta dalla Guardia di Finanza che stamane ha fatto scattare il blitz con 8 ordinanze di custodia cautelare tra Messina, Catania, Roma e Pescara ed ha sequestrato 65 kg di marijuana.
L’operazione è stata battezzata Red Zone perché durante il periodo del lockdown, quando a tutti era precluso qualsiasi spostamento, i pushersi muovevano indisturbati, trasportando e distribuendo grosse partite di droga ed utilizzando per i carichi i mezzi di soccorso di una onlus messinese.
A capo del gruppo c’è un 33enne messinese rampollo del clan Spartà e due pregiudicati catanesi di 44 e 53 anni, ritenuti legati alla famiglia Nizza del clan mafioso catanese SANTAPAOLA-ERCOLANO.
Con loro operavano tre corrieri della droga, due messinesi di 47 e 40 anni e un 48enne di Bronte che si occupavano di reperire le sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana, poi spacciata tra la Sicilia e l’Abruzzo. Principale fornitore era un messinese domiciliato a Roma conosciuto col soprannome di Gianpiero di 61 anni.
Per operare, oltre ai consueti messaggi in codice per parlare al telefono e attraverso i social, gli spacciatori hanno sfruttato cinicamente la fase emergenziale e la purtroppo frequente presenza, per quel periodo, di ambulanze che attraversavano le vie delle nostre città
Le intercettazioni telefoniche ed ambientali e le altre indagini dei finanzieri del Comando Provinciale, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, hanno permesso di ricostruire tutta la filiera del narcotraffico: dalla pianificazione degli acquisti al trasferimento di ben tre carichi di droga, uno dei quali destinato a Pescara e due in Sicilia.
A febbraio 2021 i militari hanno intercettato un primo carico di circa 25 chilogrammi di sostanza stupefacente destinata a Pescara e destinato ad un 49enne pescarese, esponente del clan Spinelli di etnia rom, fornita da due siciliani e da “Gianpiero”, trasportata dai due corrieri messinesi.
Altri 30 chili di marijuana sono arrivati a Messina su input dei due narcotrafficanti siciliani, ancora una volta fornita dal messinese a Roma e affidata ai due corrieri dello Stretto. In entrambi i casi venivano utilizzate per il trasporto le ambulanze di una onlus messinese.
Impressionante la conversazione tra due narcotrafficanti intercettata dalla Finanza in occasione di uno dei due trasferimenti, quando uno dei corrieri sembrava essere scappato col carico. “Ci ammazziamo la famiglia direttamente…saliamo la e lo scotoliamo”… “che gli sia passato per la testa che si poteva vendere quel coso e se ne scappa con i soldi….gli ammazziamo la mamma, la sorella, i figli, la moglie…che ha figli…moglie?…che ha?….gli sequestriamo la famiglia qua..”, dicevano.
Malgrado il sequestro del secondo carico da parte della Finanza, i siciliani organizzavano un terzo carico di circa 35 chilogrammi di marijuana, recuperata dal “solito” Gianpiero e arrivata in Sicilia su un autoarticolato per il trasporto di alimenti intercettato allo sbarco a Tremestieri. A bordo c’erano i due catanesi.
“Le indagini non hanno permesso soltanto di sgominare un lucroso traffico di droga sull’asse Roma-Pescara-Messina – spiegano i finanzieri – ma hanno svelato un consolidato e stabile collegamento criminale fra il noto clan pescarese Spinelli di etnia rom, imparentato con i noti potenti clan romani di etnia rom dei Casamonica e degli Spada, ed esponenti contigui ai noti e blasonati clan siciliani Spartà di Messina e Santapaola-Ercolano di Catania.”
Nella rete sono finiti un pluripregiudicato catanese protagonista di numerosissime rapine in trasferta, nel nord Italia, e un pescarese molto noto perché coinvolto in importanti traffici di sostanze stupefacenti, episodi di riciclaggio e ricettazione.
Nel blitz di oggi sono impegnati 100 finanzieri delle unità specializzate antidroga del G.I.C.O. di Messina, il personale dello S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza di Roma con il supporto delle unità cinofile e dei Reparti territoriali del Corpo competenti per territorio e della Sezione Aerea del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, Messina, Catania, Pescara e Roma.
se si permettesse agli individui di piantarsi per uso personale un certo numero di piante, vorrei vedere a chi venderebbero i signori mafiosi
a qualcuno fa comodo che resti cosi