La Città Metropolitana ha un solo dirigente tecnico alle soglie della pensione e non ha un dirigente finanziario. Il Consiglio Metropolitano non è stato ancora eletto e le ultime indiscrezioni ipotizzano un rinvio del voto al dopo referendum.
La firma per il Patto per Messina è solo l’inizio.
Adesso c’è da lavorare. Ma l’ostacolo più grande in questo momento è rappresentato dalla debolezza di quello che invece dovrebbe essere il pilastro su cui poggia il Masterplan: ovvero la regia della Città Metropolitana.
A evidenziarlo è il segretario provinciale del Csa Santino Paladino che smorza i toni dell’entusiasmo generale sottolineando proprio questo aspetto.
“Il sindaco di Savoca ed autorevole esponente del Pd Nino Bartolotta- scrive Paladino nella nota- ha sottolineato come la cabina di regia è in mano alla Città Metropolitana e la responsabilità della secoda fase del masterplan ha quindi un nome ed un cognome. Ma è proprio questo il punto: l’Ente si approccia a questo appuntamento in una condizione di grave precarietà causata dalla sottrazione di ingenti risorse economiche da parte dello Stato e dalla mancata attuazione della Riforma degli Enti di Area Vasta da parte della regione Siciliana”.
Oltre al dato ricordato da Paladino c’è un altro elemento da non sottovalutare: il Consiglio Metropolitano ancora non è stato eletto. Le votazioni sono previste il 20 novembre e le liste devono essere presentate entro il 31 ottobre. Ma nelle ultime ore sembra che stia spuntando l’ipotesi di un rinvio delle elezioni, con una motivazione ufficiale di tipo “tecnico” ed una motivazione reale e politica che spinge a spostare tutto a gennaio, al dopo referendum, quando il quadro politico sarà più chiaro.
Una Città Metropolitana con a governance “azzoppata” non può certo essere in grado di fare da cabina di regia.
Il Csa evidenzia anche altre criticità: “La Città Metropolitana di Messina si trova ad affrontare una sfida epocale avendo in servizio un solo dirigente tecnico, peraltro prossimo al pensionamento, e senza un dirigente finanziario di ruolo e questo, non essendo ipotizzabile spostare ruoli e responsabilità ad altri enti, non lascia certamente intravedere un agevole percorso, nonostante le professionalità esistenti a livello di quadri e dipendenti di ruolo e precari”.
Il Csa fa quindi un appello alla deputazione ed alle forze politiche “per garantire così come sollecitato in una nota dei giorni scorsi, in sede di redazione delle Leggi Finanziarie, il necessario sostegno all’ente di Palazzo dei Leoni al fine di non compromettere la determinante opportunità offertaci”.
R.Br.