La minoranza ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco Domenico Prestipino e all’assessore alla sanità del comune di Pagliara per conoscere le condizioni dell’acquedotto comunale. Dagli atti comunali pubblicati all’albo pretorio si deduce che l’acqua non sia potabile. Con ordinanza n. 6 del 17 marzo 2015 ), infatti, il vice sindaco Rosario Totaro ordinava alla cittadinanza di Pagliara di astenersi dal consumo per uso potabile e domestico dell’acqua: non esiste un'ordinanza di revoca del suddetto provvedimento
I consiglieri di minoranza Santi Di Bella, Carmela Scarcella, Francesco Laganà e Loredana Spadaro hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco Domenico Prestipino e all’assessore alla sanità del comune di Pagliara per conoscere le condizioni dell’acquedotto comunale. Il gruppo “Vincere per Pagliara” pone dei quesiti precisi al primo cittadino: se siano state effettuate delle analisi delle acque comunali dal maggio 2012, se l’amministrazione possieda le certificazioni in merito e, infine, se l’acqua sia potabile. Una questione che il gruppo di minoranza aveva già attenzionato oltre un anno fa, senza ricevere risposta.
Dagli atti comunali pubblicati all’albo pretorio si deduce che l’acqua non sia potabile. Con ordinanza n. 6 del 17 marzo 2015 (http://siti.bussolapa.it/G234/public/G234/ALBO_documenti/27CF7F949FD0EBAAC1257E0D003AF4A8_19032015112906_Ordinanza%20n.%206-2015.pdf), infatti, il vice sindaco Rosario Totaro ordinava alla cittadinanza di Pagliara di astenersi dal consumo per uso potabile e domestico dell’acqua proveniente dall’acquedotto comunale e dalle fontane collocate dal territorio. La potabilità dell’acqua doveva essere accertata perché, spiegava il provvedimento, a seguito dei nubifragi del mese di marzo, si erano verificati dei danni ai serbatoi idrici nel torrente Pagliara che potevano aver causato un inquinamento delle acque. Tutto ad accertare, per questo il provvedimento prevedeva inoltre che venissero effettuati i dovuti controlli per scongiurare ogni rischio e poi provvedere alla pulizia e disinfezione dei serbatoi. Se i controlli siano stati effettuati e se l’acqua sia inquinata o meno, in effetti, non è dato saperlo. Nell’ordinanza si specificava il divieto di consumo dell’acqua, se non previa bollitura, fino a nuove disposizioni: ma fino ad oggi non esiste nessuna nuova ordinanza che revochi il precedente provvedimento che, dunque, rimane in vigore.
Giusy Briguglio