Le 16 scuole aderenti al bando hanno selezionato i ragazzi che hanno realizzato delle composizioni sul tema dell’integrazione culturale e sociale tra messinesi e stranieri in città. Il sindacato è impegnato anche per salvare 10 posti di lavoro a Sinagra
L’obiettivo è quello di favorire l’integrazione e, in un momento difficile come questo, offrire un piccolo sostegno economico alle famiglie. Così l’Anolf e la Cisl di Messina hanno promosso il bando per l’assegnazione di buoni libro o di materiale di cancelleria per 32 studenti del terzo anno delle scuole superiori di Messina.
Le 16 scuole aderenti hanno selezionato i ragazzi che hanno realizzato delle composizioni sul tema dell’integrazione culturale e sociale tra messinesi e stranieri in città.
Domani, sabato 27 ottobre alle ore 10.00, presso il liceo Ainis, si terrà la consegna di Buoni-libro-materiale cancelleria” a 32 alunni, 16 cittadini stranieri e 16 cittadini italiani. A consegnare i buoni il segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese, il presidente dell’Anolf di Messina Dino Calderone e il preside dell’Istituto Ainis, il prof. Elio Parisi.
E il sindacato è impegnato anche a Sinagra, dove una cippatrice, macchina usata per ridurre in piccole scaglie il legno, potrebbe essere la causa del licenziamento per 10 dipendenti della Caleg, azienda che svolge attività di lavorazione del legno per la produzione di pellet.
La Caleg è stata costretta a sospendere l’attività produttiva perché il sindaco di Sinagra, con un’ordinanza, ha imposto all’azienda di spostare la cippatrice dall’esterno all’interno del capannone e in caso di inosservanza ci sarà la sospensione dell’attività per ragioni di tutela della salute pubblica.
Tanta apprensione tra i lavoratori che hanno evidenziato, durante un’assemblea alla quale hanno partecipato i rappresentanti della Filca Cisl di Messina, grande preoccupazione per la propria sorte occupazionale.
“Si rischia di infoltire la lunga schiera di disoccupati – afferma il segretario della Filca Giuseppe Famiano – in una situazione occupazionale già difficile con aziende costrette a licenziare per mancanza di commesse, la Caleg che produce a pieno regime si vede costretta a interrompere l’attività produttiva per l’ordinanza del sindaco. E’ importante tutelare la salute dei cittadini – sostiene Famiano – ma contemporaneamente bisogna salvaguardare il lavoro in una zona ad alta densità di disoccupazione. Pertanto, chiediamo al sindaco e all’azienda di attivarsi per trovare soluzioni adeguate a contemperare i diritti di entrambe le parti”.