Due messinesi nel team di Fabrizio Corona

Due messinesi nel team di Fabrizio Corona

Pierluigi Siclari

Due messinesi nel team di Fabrizio Corona

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sabato 02 Febbraio 2019 - 07:30

Nato a Catania nel 1974, Fabrizio Corona è diventato noto al pubblico tra la fine degli anni novanta e l’inizio del decennio successivo grazie alle cronache mondane, di cui è stato sia protagonista che autore. A partire dal 2007, Corona è stato coinvolto in diversi procedimenti giudiziari – tra cui Vallettopoli, il “caso Trezeguet”, l’arresto per banconote false, bancarotta fraudolenta e frode fiscale – trascorrendo un lungo periodo di detenzione per poi essere scarcerato, e affidato a una comunità terapeutica, lo scorso anno.

Sempre nel 2018, Corona ha lanciato il brand “Adalet”, che porta con sé un significato che va oltre la moda.

Condividono a pieno le tematiche di tale progetto due giovani messinesi, Salvatore Altadonna e Manuel Guarnera, che fanno parte dei cento ragazzi che costituiscono il “team Corona”.

I due si sono conosciuti circa un anno e mezzo fa per motivi professionali. Salvatore Altadonna – in arte “Altadonna Voice” – è entrato nel mondo musicale come dj circa dieci anni fa, iniziando con le feste private e arrivando a esibirsi nei più noti locali cittadini; oltre che come dj di musica commerciale, si è specializzato come vocalist, dimostrando buone capacità di coinvolgere e entusiasmare il pubblico. Manuel Guarnera, invece, dopo aver lavorato a Firenze per un negozio di alta moda, ha iniziato a sfilare e a occuparsi di organizzazione di eventi e di promozioni commerciali.

“Proprio un anno e mezzo fa” racconta Manuel “ho organizzato un evento per cui ho chiamato Salvatore come vocalist. Essendo entrambi influencer, indossavamo già il marchio “Adalet” di Fabrizio Corona, e sapevamo bene che il suo significato andava ben oltre il mondo della moda, tanto che porto il termine tatuato sulla mia pelle”.

“Si tratta di una parola che in turco significa libertà” spiega Salvatore Altadonna, “e si rifà a un movimento di protesta turco degli anni ’60. Nelle intenzioni di Fabrizio Corona, “Adalet” richiama i concetti di puntare i piedi contro le ingiustizie, di rialzarsi dopo una caduta, manifestando in maniera pacifica nel rispetto della legge, perché senza giustizia non c’è libertà”.

Ritrovandosi in questi obiettivi, Salvatore e Manuel hanno deciso di supportare attivamente l’idea di Fabrizio Corona quando questi ha lanciato lo slogan “team Corona”. “Siamo stati a Milano per la presentazione del libro di Corona Non mi avete fatto niente – in cui l’autore parla della propria vita, soffermandosi con attenzione sull’esperienza carceraria – che si è svolta lo scorso 22 gennaio presso il “Fiftyfive” continua Salvatore Altadonna. “Noi ragazzi del team, cento provenienti da tutta Italia, siamo entrati col libro in mano recitando il titolo come slogan, per effettuare con una “protesta estetica” un richiamo ai diritti dell’uomo, soprattutto nelle carceri, e alla lotta alla tossicodipendenza, altro argomento per cui Corona si impegna con passione”.

Durante l’esperienza nel capoluogo lombardo, oltre a partecipare alla presentazione del libro, Salvatore e Manuel, insieme agli altri ragazzi del team, sono stati coinvolti nelle riprese per il booktrailer dell’opera, e hanno naturalmente incontrato Fabrizio Corona.

“Per me il momento più toccante è stato proprio l’incontro con lui” dice Salvatore Altadonna, “perché si è dimostrato un uomo capace sia di provare che di trasmettere forti emozioni. Immaginavo fosse più freddo, invece si è anche commosso quando ha saputo che anche noi venivamo dalla Sicilia”.

“Alla presentazione abbiamo avuto modo di conoscere diversi personaggi famosi” aggiunge Manuel Guarnera, “come Massimo Giletti, il chirurgo Giacomo Urtis, il giornalista Gabriele Parpiglia e la conduttrice Ludovica Pagani. Mi ha colpito quanto siano stati tutti disponibili al dialogo”.

Il progetto di Fabrizio Corona contempla l’attività politica, come lo stesso ha annunciato, ma ancora sul punto non ha aggiunto dettagli, e anche Salvatore Altadonna e Manuel Guarnera aspettano i futuri sviluppi, manifestando ottimismo: “Si sa quanto l’attività politica sia piena di difficoltà” premette Salvatore Altadonna, “ma mi è bastato il primo incontro per capire che Fabrizio Corona è uno che non molla mai, e che se crede in qualcosa va fino in fondo”.

Intanto, i due sono concentrati sui proprio obiettivi personali: “Sto lavorando a un brano che racchiude tutte le mie esperienze musicali” anticipa Salvatore Altadonna, “E uscirà nei prossimi mesi. In generale vorrei portare le mie idee musicali fuori da Messina, senza mai dimenticare la mia terra d’origine”. È concentrato sulla moda, invece, Manuel Guarnera: “Ho in programma di aprire un negozio di abbigliamento, lanciando un mio brand personale in aggiunta ad altri già esistenti, come naturalmente Adalet”.

3 commenti

  1. cosa di pacci …chi semu cuntenti…..

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  2. Fabrizio Corona come Padre Pio, quindi…
    Di questi tempi, oramai, non ci si stupisce di nulla. Ma a che serve quest’articolo, a testimoniare fulgidi esempi di eccellenza nell’arte, nella scienza, nel lavoro, nella solidarietà umana? O a ricercare nuovi modelli di realizzazione nella vita stile “Grande fratello”???

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  3. Di Corona si possono dire molte cose.
    Ma umanamente resta una persona opinabile ed eticamente discutibile.
    Idolatra di se stesso e del proprio ego smisurato.
    Cari ragazzi, se questa é una via facile ed immediata per trovare un posto nel mondo cosí da uscire da un piccolo contesto provinciale, fatelo pure.
    Se credete.
    Ma restate lucidi.
    Limitate gli abbagli.
    Per il resto, vi auguro di trovare da soli la vostra strada nella vita e nel mondo.

    Ps: Non occorre che nessuno si commuova sei si viene dalla Sicilia.

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