Esplode la rabbia di una dei parenti delle vittime al processo contro Claudio Costantino, che proseguirà a porte chiuse
MESSINA – Udienza movimentata al Tribunale di Messina, dove stamane è cominciato il processo a Claudio Costantino, in carcere per l’uccisione di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò. Con Costantino in aula, i parenti di una delle vittime hanno cominciato ad inveire contro di lui. La situazione si è scaldata velocemente. Il presidente ha più volte richiamato i familiari. Inutilmente. Ha quindi disposto la celebrazione a porte chiuse e il processo è proseguito con in aula soltanto il rappresentante dell’Accusa e i legali.
Anche così, oggi il dibattimento non è entrato nel vivo ma è stata dedicata alla presentazione delle richieste dei mezzi istruttori, ovvero per definire quegli elementi che andranno alla valutazione del giudice, dopo essere stati dibattuti tra le parti, nel corso delle udienze.
La Procura, ma anche i difensori, hanno messo “sul tavolo” diversi elementi, qualcuno dei legali si è opposto all’ammissione, e per decidere il giudice si è riservato tempo fino alla prossima udienza, aggiornata al 25 gennaio prossimo.
Quel giorno cominceranno anche a sfilare i testimoni dell’Accusa.