E.T. e l’importanza delle connessioni

E.T. e l’importanza delle connessioni

Pierluigi Siclari

E.T. e l’importanza delle connessioni

Tag:

domenica 14 Luglio 2019 - 07:58

Ha emozionato milioni di spettatori di tutto il mondo, specialmente giovanissimi ma non solo, E.T. l’extraterrestre, diretto da Steven Spielberg, distribuito nelle sale americane nel luglio del 1982 e arrivato in quelle italiane il successivo dicembre. Il film, appartenente al genere della fantascienza, si concentra soprattutto sulle emozioni e le condizioni di vita dei protagonisti.

La trama

E.T. racconta l’amicizia tra il piccolo Elliot (interpretato da Henry Thomas) e quello che è probabilmente l’alieno più famoso del cinema che, nella prima scena del film, viene dimenticato sulla terra durante una perlustrazione condotta sul nostro pianeta da un gruppo di botanici provenienti dallo spazio. Mentre le corde empatiche dello spettatore sono toccate da tutte le fasi in cui si struttura il rapporto tra Elliot e E.T., il primo incontro, la scoperta della possibilità di comunicare, l’addio finale, a fornire suspense alla trama è la presenza dell’”uomo adulto”, rappresentato da agenti e scienziati del governo, che vogliono rinchiudere E.T. al fine di studiarlo.

L’importanza di comunicare

E.T. l’extraterreste è, come anticipato, soprattutto un film sulle relazioni, o meglio ancora sulle connessioni. Va sottolineato, in tal senso, il modo in cui gli alieni comunicano a vicenda: telepaticamente, e dopo lo scambio di informazioni, il loro cuore si illumina. Anche la connessione psichica che si crea tra Elliot e E.T. – quando l’alieno, in casa, si ubriaca, Elliot dà segni di ubriachezza a scuola; quando E.T. vede in tv la scena di un bacio, Elliot bacia una compagna nello stesso modo – ha un significato profondo.

Genesi dell’opera

Colpito dal divorzio dei suoi genitori quando era bambino, lo stesso Spielberg aveva creato un immaginario amico alieno che gli facesse compagnia. Nel corso degli anni, il regista si trovò spesso a immaginare un film che scavasse nei suoi ricordi e nelle sue emozioni, posticipando spesso il progetto a causa di altri impegni o dell’impossibilità di realizzarlo come desiderava. La sceneggiatura di E.T., realizzata da Melissa Mathison, convinse Spielberg, che poté finalmente raccontare la storia che aveva in mente.

La scena cult

La famosa battuta E.T. telefono casa, ripetuta prima dai bambini e poi dall’alieno (che in realtà, subito prima, aveva pronunciato le parole in ordine inverso: E.T. casa telefono) è entrata nell’immaginario collettivo, ed è stata anche riproposta da campagne pubblicitarie, ma probabilmente il volo in bicicletta dei protagonisti ha un maggiore impatto emotivo.

Il personaggio di E.T.

Anche se il film è attento soprattutto alle emozioni interiori, un ruolo fondamentale è rivestito dall’aspetto visivo. Spielberg desiderava che E.T. fosse brutto, ma non in maniera spaventosa, e che il suo aspetto fosse speciale. Secondo il regista era fondamentale che il pubblico si trovasse davanti un essere con un aspetto sorprendente dal punto di vista anatomico, in modo da non avere la sensazione di guardare un attore con addosso una tuta. Nel montaggio definitivo, a doppiare l’alieno, dandogli una voce decisamente riconoscibile, fu un’anziana signora di nome Pat Welsh, forte fumatrice, che restò in sala di registrazione nove ore e mezzo ricevendo un compenso di trecentottanta dollari. In Italia la voce di E.T. è di Elsa Camarda nella versione originale e di Germana Dominici nell’edizione del ventesimo anniversario della pellicola.

Il cast

Henry Thomas è affiancato da Robert MacNaughton (nei panni del fratello maggiore Michael) e Drew Barrymore (in quelli della piccola Gertie). Drew Barrymore ha avuto in seguito il maggiore successo, mentre Thomas, pur prendendo parte a numerose produzioni cinematografiche e televisive, ha sempre interpretato ruoli di supporto, e Robert MacNaughton si è ritirato dalle scene pochi anni dopo E.T.

Il cameo di “Indy”

Harrison Ford avrebbe dovuto comparire in una scena interpretando il maestro di Elliot, ma successivamente Spielberg decise di eliminarla temendo che Ford, attore in ascesa reduce dai successi di Guerre Stellari e I predatori dell’arca perduta, avrebbe distratto il pubblico dalla storia.

A seguire i link ad altri film da riscoprire

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007