In pochi anni il Comune ha superato il 70% di rifiuti riciclati, grazie a raccolta porta a porta e compostaggio. E dall'anno prossimo la tassa sui rifiuti sarà calcolata direttamente sull'indifferenziato prodotto dalle famiglie, grazie all'introduzione di contenitori con microchip
Uno dei modelli virtuosi nella gestione dei rifiuti è senz’altro quello di San Pier Niceto, piccolo centro di 3000 abitanti; qui la raccolta differenziata porta a porta è partita da qualche anno, con ottimi risultati.
“L’obiettivo è ridurre al minimo la frazione indifferenziata dei rifiuti, i cui costi di smaltimento in discarica sono i più gravosi per il Comune” – spiega l’assessore ai rifiuti Alessandro Cambria – “per questi motivi abbiamo puntato sulla promozione del compostaggio domestico, che permette di smaltire il più classico dei rifiuti indifferenziati: la frazione organica. Grazie a una norma che tiene conto del compostaggio nel calcolo della percentuale, si è reso giustizia alle 800 famiglie sampietresi che risparmiano alla comunità questi costi ulteriori, favorendo inoltre il posizionamento del Comune tra quelli virtuosi: siamo ottavi in Sicilia come percentuale di differenziata”.
L’obiettivo è migliorare ancora: “Bisogna aumentare il controllo sul territorio per combattere il fenomeno delle discariche abusive e dell’abbandono di rifiuti” – continua l’assessore – “anche per questo sarà installato a breve un sistema di videosorveglianza con fototrappole, fotocamere mobili in grado di registrare per un mese; saranno posizionate in alcuni punti strategici e potranno essere spostate. Speriamo così di risolvere i problemi atavici di alcune zone, come l’ingresso del campo sportivo o alcune aree della zona Asi. Abbiamo anche elaborato un bando per gli ispettori ambientali, figure volontarie che verranno formate per monitorare il territorio”.
Ma non basta reprimere gli incivili; bisogna valorizzare i comportamenti virtuosi. “L’anno prossimo speriamo di introdurre un nuovo metodo per il calcolo della tariffa variabile della tassa sui rifiuti, che tenga conto della percentuale di indifferenziato conferita da ogni singolo cittadino” – spiega ancora Cambria – “i contenitori saranno dotati di appositi microchip che gli operatori potranno “leggere”; in questo modo saranno premiati i cittadini che assicureranno un risparmio tanto alla collettività quanto alle loro tasche; chi non vorrà adeguarsi potrà farlo, ma a proprie spese”.
Ma perché la raccolta differenziata è decollata solo nei piccoli centri, mentre stenta nelle grandi città? “Le esperienze del nord dimostrano che non è un problema di piccoli o grandi centri” – il commento di Cambria – “ci vogliono competenza, impegno e studio delle buone pratiche. Anche piccoli Comuni hanno problemi ad adeguarsi. Le alternative sono due: o riduciamo al minimo la percentuale di rifiuti indifferenziati prodotti nell’isola, o portiamo i nostri rifiuti all’estero. E, per fare la differenza, serve risolvere il problema dei grandi centri urbani, in cui la raccolta differenziata quasi non esiste”.