Eccezionale performance di Valentina Lisitsa, sette bis per il pubblico messinese

Eccezionale performance di Valentina Lisitsa, sette bis per il pubblico messinese

Giovanni Francio

Eccezionale performance di Valentina Lisitsa, sette bis per il pubblico messinese

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martedì 30 Novembre 2021 - 07:10

La grande pianista ucraina, star di You tube, protagonista di una performance indimenticabile

Sabato al Palacultura, per la stagione musicale dell’Accademia Filarmonica, la grande pianista ucraina, vera star di You tube, è stata protagonista di una performance indimenticabile.

Valentina Lisitsa, la prima artista, almeno nell’ambito della musica classica, ad essere divenuta celebre attraverso i nuovi canali di comunicazione (You Tube), ha proposto un programma dal titolo “Il pianoforte romantico tra Chopin e Rachmaninov”, dedicando la prima parte del concerto al compositore russo.

Il concerto è iniziato con l’esecuzione delle “Variazioni su un Tema di Corelli” Op. 42 di Sergei Rachmaninov.

In realtà il tema è quello della “Folia” una antica danza, pare di origine portoghese, dal cui tema, grave e malinconico numerosi compositori ne hanno tratto splendide variazioni, come quelle di Vivaldi, di Geminiani, e soprattutto di Corelli, probabilmente le più celebri, da cui il nome di quelle di Rachmaninov. Il compositore, a differenza dei suoi coetanei russi Stravinsky e Prokofiev, non seguì le strade moderniste delle dissonanze e dei ritmi forsennati, ma si mantenne nell’ambito del filone tardo romantico, epigono quindi di Caikovskij, ma ancor prima di Chopin. Nelle sue Variazioni il tema, sempre ben riconoscibile, è trattato in maniera per così dire romantica, e sono presenti sia variazioni di carattere assai ritmico, agitate, di estrema difficoltà tecnica, sia variazioni più melodiche e dal ritmo più calmo.

La Sonata op. 36, eseguita in apertura della seconda parte del concerto, è la seconda e più riuscita delle sonate di Rachmaninov. In essa non si riscontrano progressi stilistici nell’ambito delle sonate pianistiche, pertanto il brano non riveste particolare importanza storico/musicale, tanto da meritarsi la definizione da parte di Rattalino, di “Sonata-Studio”, per la presenza di elementi virtuosistici un po’ fine a se stessi.

Straordinaria l’esecuzione della pianista, che ha esibito una tecnica sbalorditiva, perfettamente a suo agio anche nei passaggi più ardui, eseguiti a velocità stupefacente.

La seconda parte del concerto, molto più interessante sotto il profilo del valore artistico dei brani eseguiti, è stata dedicata tutta a Chopin.

Abbiamo avuto l’occasione (non frequente) di ascoltare i quattro Scherzi composti dal musicista polacco.

Il primo “Scherzo”, in si minore Op. 20, presenta una dolcissima melodia del secondo tema, tratta da una canzone della tradizione popolare polacca, incastonata fra due momenti agitati, quasi selvaggi, “Presto con fuoco”, particolarmente adatti all’indole pianistica della Lisitsa, che infatti li ha eseguiti magistralmente.

Paragonato da Schumann ad una poesia di Byron, “così tenero, così ardito così pieno d’amore come di disprezzo, lo Scherzo n. 2 in si bemolle minore Op. 31 è sicuramente il più popolare dei quattro, molto eseguito, con quel celebre incipit, una terzina che nell’intenzione di Chopin doveva costituire una lugubre domanda, “una casa di morti: è la chiave dell’intera composizione”, affermava, mai soddisfatto dell’esecuzione dei suoi allievi.

L’assai impegnativo “Scherzo” No. 3 in Do diesis minore, op 39, è strutturato in due temi, uno violento e selvaggio, l’altro ieratico, a carattere di corale, temi che Chopin riesce a fondere in maniera straordinariamente moderna.

Infine lo Scherzo in mi maggiore n. 4 op. 54, è una pagina che fa parte dell’ultimo Chopin; di difficile esecuzione, ricca di ornamentazioni e passaggi di ardua difficoltà tecnica nei movimenti estremi, mentre la parte centrale è un dolcissimo canto sognante, tipicamente chopiniano.

Superba l’esecuzione della pianista ucraina, in brani che le hanno permesso di esibire le sue migliori qualità tecniche, come, solo per fare un esempio, le doppie ottave martellanti, tema principale del terzo Scherzo: raramente si assiste ad un’esecuzione così potente e vigorosa, ma nello stesso tempo precisa, delle ottave.

Il concerto si è concluso, bis a parte, con l’esecuzione della Polonaise-Fantasie op. 61. È l’ultima polacca, l’ultimo monumento eretto alla propria patria da Chopin. Si tratta di una composizione al di fuori di ogni schema, di una tale libertà formale che lo stesso musicista fu a lungo indeciso sul titolo da assegnarle. Nella Polacca Fantasia, ricca di temi, alcuni fra i più belli e toccanti di Chopin, rispetto alle precedenti polacche prevale nettamente l’elemento lirico su quello eroico, e anche lo splendido finale, in cui uno dei temi fondamentali del brano si fa finalmente eroico e liberatorio, alla fine ripiega sommessamente decrescendo, salvo il fortissimo dell’ultimo accordo.

Nel complesso la performance di Valentina Lisitsa è risultata entusiasmante, anche se, a mio avviso, la scelta eccessivamente veloce di tutti i tempi rapidi dei brani chopiniani eseguiti, a volte non è giustificabile e rischia di nuocere alla resa poetica e drammatica imprescindibile nella musica del polacco. In compenso il fraseggio, in particolare negli arpeggi, e la straordinaria facilità e naturalezza nell’eseguire gli accordi, grazie ad una non comune flessibilità del polso (elemento che Chopin giudicava fondamentale), ha deliziato il numeroso pubblico messinese, che, ha avuto l’inaspettato dono di ricevere ben sette bis, mai successo a Messina, almeno a mia memoria.

Dopo ripetuti applausi, infatti, la pianista ha eseguito la “Grande polacca brillante, preceduta da un Andante spianato”, scritta da Chopin per pianoforte e orchestra (l’Andante spianato per piano solo), ma spesso eseguita solo al pianoforte, essendo il ruolo dell’orchestra abbastanza marginale. Si tratta di un brano impegnativo, ove allo splendido e ispirato Andante segue una Polacca dal carattere virtuosistico e brillante, di notevole lunghezza e difficoltà esecutiva. Di solito quando si esegue un bis così impegnativo è segno che non ne seguiranno altri.

Invece ecco il celebre “Improvviso-Fantasia” op. 67, brano stranoto, che ha deliziato il pubblico. Ma non è bastato! Hanno fatto seguito infatti cinque Valzer di Chopin, tutti celebri e raffinati, come se la Lisitsa non riuscisse a staccarsi dal pianoforte, una passione straordinaria per lo strumento che la pianista ucraina ha generosamente condiviso con il pubblico entusiasta.

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