Eccezionale scaldata sulle tirreniche, Torregrotta raggiunge i +30,2°C: cos'è successo oggi?

Eccezionale scaldata sulle tirreniche, Torregrotta raggiunge i +30,2°C: cos’è successo oggi?

Daniele Ingemi

Eccezionale scaldata sulle tirreniche, Torregrotta raggiunge i +30,2°C: cos’è successo oggi?

venerdì 16 Dicembre 2022 - 18:03

Ecco perchè oggi sulla costa tirrenica abbiamo registrato temperature massime da piena estate

Come previsto una massa d’aria estremamente mite, per non dire calda, ha raggiunto in queste ore la Sicilia e il messinese, provocando una brusca scaldata termica. Come avviene sempre in questi casi, con l’attivazione nei bassi strati di una moderata ventilazione dai quadranti meridionali, sono le località della costa tirrenica a sperimentare le temperature massime più elevate, a causa dell’effetto “favonico” prodotto dai venti di caduta, dai crinali dei Nebrodi e dei Peloritani.

Cos’è l’effetto favonico prodotto dai venti da Sud?

Questo perché i venti di scirocco e ostro, dopo aver oltrepassato il crinale dei Peloritani o dei Nebrodi, scivolando verso il versante sottovento, in direzione della costa tirrenica, oltre a comprimere l’aria (schiacciano aria già in origine molto calda) verso il basso, deumidificandola, determinano una sensibile scaldata (la massa d’aria scivolando dai Peloritani verso la costa tirrenica, perdendo il carico di umidità, guadagna circa +1°C ogni 100 metri). Ciò spiega perché spesso, quando soffia lo scirocco, o i venti di ostro e libeccio, sulle località tirreniche il termometro puo’ raggiungere valori elevatissimi in poco tempo, fino a oltre +25°C +26°C in pieno inverno. Mentre nella zona dello Stretto e sulla riviera ionica il clima rimane decisamente più temperato, con nubi basse, aria caliginosa e foschie, specie nell’area del taorminese, a sud dello Stretto.

Raggiunti +30,2°C a Torregrotta, nuovo record per dicembre

Ma quello che è avvenuto oggi è davvero incredibile. Difatti, intorno le 13:00 (ora locale), il termometro della stazione meteorologica di Torregrotta, gestita dal Sias, ha registrato una temperatura massima di ben +30,2°C, tanto da far registrare il nuovo record di temperatura massima più alta mai raggiunta dalla suddetta stazione, nel mese di dicembre.

Oltre ai +30,2°C di Torregrotta, notevoli pure i +27,6°C registrati dalla stazione Sias di Patti e i +26,3°C archiviato dalla stazione Sias di Naso. Si tratta in questo caso di dati ufficiali che testimoniano l’intensità della scaldata che nella mattinata odierna ha interessato tutto il settore orientale del messinese tirrenico, dal barcellonese fino alle porte di Villafranca.

Ma cos’è successo oggi?

A rendere ancora più eclatante l’incredibile evento meteorologico abbiamo la difficoltà incontrate dai modelli numerici, su cui si basano le previsioni del tempo, nel prevedere la portata di questa scaldata lungo la costa tirrenica. Infatti quasi tutti i modelli, che avevano ben letto la portata dell’avvezione calda in quota, hanno sottostimato, in chiave previsionale, l’entità dell’aumento termico, prevedendo valori massimi non oltre i +25°C +26°C, fino a un massimo di +27°C, nell’area. Quando in realtà, in alcune zone, vedi Torregrotta, o altre aree del barcellonese, si sono raggiunti valori di ben +29°C +30°C. Anche se queste temperature così alte sono state raggiunte in un periodo relativamente breve.

Ecco l’avvezione calda che stamani ha interessato tutto il sud Italia, favorendo picchi vicini i +30°C sulla costa tirrenica

Con molta probabilità anche in questo caso i modelli non hanno potuto tenere conto di alcuni parametri, fra cui quello della presenza vicino al suolo di uno strato di aria molto stabile (assenza di moti ascensionali e turbolenze) che ha spianato la strada ai venti di caduta dai rilievi, fin verso il mare, permettendo la brusca scaldata avvenuta nelle ultime ore. Inoltre, un altro fattore determinante è stato rappresentato dalla direzione del vento. Non si trattava di scirocco quindi vento da sud-est), ma bensì di una ventilazione più di ostro e libeccio, da S-SW, di caduta direttamente dall’entroterra nebroideo, dove le altimetrie sono più elevate e superano i 1000 metri.

In questi casi la massa d’aria ha potuto mantenere le sue origini calde e secche (invece di raffreddarsi passando sul mare) già prima di scendere sul versante sottovento, scaldandosi ulteriormente per “compressione”, di circa +1°C ogni 100 metri. Da domani le temperature, pur rimanendo sempre sopra le medie di dicembre, tenderanno a scendere, soprattutto sulle coste tirreniche, dove avremo una ventilazione occidentale più umida.

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