La flotta di Atm si avvicina così ai 100 mezzi, ma in servizio andranno a sostituire quelli più vecchi, quindi ce ne saranno sempre 55
MESSINA – Sono lunghi 8 metri e 70, possono trasportare 53 persone e hanno un’autonomia di 200 chilometri. Sono i 16 nuovi bus elettrici, che l’Atm ha acquistato dall’azienda cinese Byd, leader mondiale nel settore, con oltre 50mila bus prodotti finora, tra i quali oltre la metà di quelli circolanti in Italia.
Ma i 16 bus non entreranno in servizio tutti subito e contemporaneamente. Anzi qualcuno già c’è, perché da venti giorni sono iniziati i test, ma comunque l’inserimento sarà graduale. “I primi esiti sono positivi – dice il presidente di Atm, Giuseppe Campagna -, sono bus con tanta tecnologia in termini di risparmio energetico, silenziosità e comfort, oltre ad essere ovviamente tutti attrezzati per i disabili”.
Il servizio migliora in qualità ma non ancora in quantità. “A giorni avremo un importante incontro con l’amministrazione comunale – prosegue -, purtroppo abbiamo una competizione quotidiana per far quadrare i conti con l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e altri enti. Stiamo anche per stipulare una convenzione con l’Università, realizzeremo una linea elettrica dedicata dalla Zir al Policlinico e poi, con un bus a gasolio, si raggiungeranno anche i padiglioni più alti”.
La flotta di Atm si avvicina così ai 100 mezzi ma, almeno in una prima fase, i nuovi andranno a sostituire quelli più vecchi su linee non in pendenza. I bus in linea quotidianamente restano 55, anche perché serve qualcuno che li guidi. “A breve avremo trenta autisti in più, che ci consentiranno di incrementare l’offerta”.
Al momento, l’azienda ne ha 150, ma solo 110 idonei. Lunedì scorso è stata pubblicata la graduatoria provvisoria per l’assunzione semestrale di altri 30. Dopo osservazioni e verifiche da parte del Centro per l’impiego, sarà definitiva a metà mese, poi sarà la volta delle verifiche da parte di Atm. Potrebbero, quindi, entrare in servizio a partire da luglio e fino alla fine dell’anno.
Poi, però, si ripresenterà il problema a meno che non si compia il percorso di nascita della nuova Atm, che potrebbe procedere all’assunzione di autisti a tempo indeterminato.
“Coi nuovi autisti – conclude Campagna – potremo pensare a una o due linee specifiche. Ad esempio useremo i bus elettrici nei servizi notturni dal lunedì al giovedì, mentre nei fine settimana useremo bus con maggiori capacità”.
Una delle nuove linee potrebbe essere quella prevista in via Garibaldi, che comporterebbe un cambiamento dell’asse nel tratto tra piazza Unità d’Italia e piazza Castronovo, con la corsia preferenziale al centro e l’istituzione di parcheggi a pagamento. “E’ un’ipotesi ancora da valutare – spiega l’assessore alla mobilità, Salvatore Mondello -. Potremo dare una risposta certa quando avremo gli esiti del piano urbano del traffico, i cui progettisti verranno a Messina intorno al 10 giugno. Stiamo lavorando anche al progetto di abbattimento delle barriere della linea tranviaria nel tratto della cortina del porto e a Provinciale, con l’obiettivo di ottenere fondi ministeriali”.
(Marco Ipsale)
Mezzi inutili e costosi.
Buoni come giocattoli.
Meglio i filobus.
Belli questi autobus non lo nego, non inquinano la CITTA’ nel locale, pero’ il ciclo di produzione degli autobus, non saprei a livello mondiale quanto impattano, la cina ha ancora impianti a carbone e dunque con quell’elettricità che vengono costruiti, la duratura delle batterie massimo 10 anni, in che non vuol dire che a 10 anni si staccano d’un botto come se si spegnesse la luce, ma certamente comincia ben prima, la tossicità del nichel che bambini scavano a mani nude nelle miniere, e comunque non sanno come smaltirle una svolta scariche, la nostra stessa energia elettrica diciamo proviene dalla centrale enel di san filippo del mela, certo che questi autobus hanno proprio un impatto ZERO, MIII!!!! impatto ZERO, si avrà solo quando tutto il ciclo produttivo viene prodotta da energine alternative, cosi’ invece a livello globale abbiamo PIU? INQUINAMENTO, bisognava scegliere altre strade con un altra transizione sempre con i motori termici, passando da benzina ad alcool e metano, e da gasolio ad oli di colza, girasole e vari, che poi diciamo per i diesel vanno bene lo stesso con alcuni accorgimenti, PERO’ DICIAMOLO BELLI DAVVERO, via la FINTA evoluzione