Una delibera che adesso il consiglio dovrà esaminare e decidere di approvare. Dentro tutta la strategia del "cambio di passo" di De Luca: dal regolamento del consiglio a tutte le delibere da votare nel 2020
La strategia è stata definita. È tutta nella maxi delibera che nella notte il sindaco Cateno De Luca e la sua giunta hanno messo nero su bianco. Il “cambio di passo” non è solo uno slogan ma è un preciso impegno politico e amministrativo che il sindaco chiede al consiglio comunale.
Una maggioranza chiara
L’obiettivo è costruire una sorta di maggioranza d’aula che De Luca non ha formalmente nei numeri ma che dovrà consentire di portare avanti il percorso che questa amministrazione intende seguire. Nei fatti una naturale prosecuzione della strategia impostata un anno fa con il Salva Messina. Ma alzando la posta in gioco, perché adesso De Luca vuole il “cambio di passo”, vuole una trovare una condivisione su atti e provvedimenti che man mano arriveranno in aula, non vuole sorprese dall’aula. Nelle intenzioni dichiarate c’è dialogo e condivisione, ma la natura politica dell’atto confezionato e pronto per andare in aula è un nuovo “contratto di fiducia” che De Luca sottoporrà ai 32 consiglieri comunali.
“Non vogliamo blindare nessuno, ma è emerso chiaramente un problema di regia che è necessario risolvere per andare avanti. La proposta sarà emendabile nelle parti in cui di competenza del consiglio, ma questa è l’impalcatura da cui è necessario partire” ha spiegato il sindaco. E se l’aula non approverà? De Luca ha parlato di 16 consiglieri pronti a condividere la linea, ancora non si sbilancia sui nomi perché vuole attendere le decisioni di Pd e LiberaMe, ma se questo atto dovesse essere bocciato non ha dubbi: non potranno esserci margini per andare avanti.
I punti cardine di questa delibera di indirizzo sono sostanzialmente tre: la modifica del regolamento del consiglio comunale, un calendario di delibere per tutto il 2020 segnate in ordine di priorità e una successiva e più ampia programmazione di strumenti strategici futuri. Il presupposto di base su cui si fonda tutto è il Salva Messina e il piano di riequilibrio. De Luca è tornato a sottolineare che dopo il lavoro fatto nell’ultimo anno non ci sono più gli elementi per parlare di dissesto e anzi ha ribadito che se il suo programma viene rispettato il Comune potrà essere fuori dalla procedura di riequilibrio a dicembre 2022, con 11 anni di anticipo. «Stiamo destinando tra i 20 e i 25 milioni annui per sostenere il piano di riequilibrio, risorse che potremo destinare alla gestione ordinaria. Per questo è urgente chiudere il prima possibile».
Addio interruppe
Per arrivarci però De Luca vuole il “cambio di passo”. E dunque ecco cosa propone al consiglio. Si parte dalla istituzxione di una cabina di regia. Addio all’intergruppo, che non aveva raccolto molti consensi tra i consiglieri. Avevano praticamente detto tutti di no e anche se il sindaco durante le sue dirette aveva detto che senza intergruppo si andava verso le dimissioni, oggi cede al compromesso ed è pronto alla “cabina di regia”. Sarebbe un gruppo formato dai singoli consiglieri comunali che ogni settimana dovrebbero dialogare con l’amministrazione per impostare i lavori d’aula ed evitare le “sorprese” che De Luca vuole scongiurare. Come ad esempio numero legale che cade o votazioni che non vanno a buon fine per imprevisti o tattiche non concordate.
Le regole del consiglio
Poi c’è il punto che riguarda le modifiche del regolamento del consiglio comunale. De Luca non ha risparmiato attacchi pesanti nei confronti di alcuni pezzi del consiglio. E pur dovendo ammettere che finora i comportamenti adottati non hanno violato il regolamento che proprio questo consiglio ha modificato, De Luca vuole di più. Non è disposto ad accettare che al momento del voto in aula ci siano non più di 16 persone, che ci siano le astensioni strategiche, che ci siano tattiche di uscita dall’aula nei momenti cruciali. Li richiama alla responsabilità del ruolo, ma stringendo le maglie entro cui si possono muovere. E su questo fronte adesso sarà tutto da vedere.
Un anno di delibere
Poi c’è il calendario delle delibere che l’amministrazione intende portare in consiglio nell’intero 2020. Un centinaio di provvedimenti, cadenzati mese per mese, evidenziati a seconda dell’importanza. Un fitto cronoprogramma che De Luca chiede intanto di approvare in blocco, per poi andare a discutere una per una le delibere nel corso dei mesi. Una fiducia a occhi chiusi? De Luca dice di no ma è chiaro che chi deciderà di avallare questo corposo “contratto” poi dovrà mantenere l’impegno nel corso dei mesi. Sulla stessa linea del SalvaMessina ma con un ulteriore scatto in avanti che è una maggioranza palese e non risicata su cui De Luca vuole essere certo di poter contare.
Francesca Stornante
Vuole un accordo su diversi punti. Quello che i cinque stelle tanto vituperati chiamano contratto. Ma che differenza c’è poi fra i due se le parti contraenti sono di fatto incompatibili? Cioè nei fatti cosa cambierebbe?