Una depressione in quota sulla Spagna stirerà il promontorio anticiclonico africano sulla Sicilia.
Mentre le regioni settentrionali, dopo una brevissima tregua, torneranno a fare i conti con l’instabilità, il Sud, ed in modo particolare le due Isole Maggiori, si dovranno preparare nel weekend ad affrontare una nuova onda di calore.
Già da prima sul Mediterraneo centro-occidentale si attiverà un promontorio anticiclonico dinamico, supportato lungo il proprio bordo più occidentale da aria calda d’estrazione sub-tropicale, in risalita dall’entroterra desertico algerino.
Questa struttura anticiclonica, che garantisce maggiore stabilità e clima secco al centro-sud, contribuirà a rallentare il flusso perturbato oceanico, al traverso dell’Europa centro-occidentale, deponendo a favore di una progressiva ondulazione (“meridianizzazione” del flusso) di quest’ultimo in sede europea.
Al contempo, sul nord Atlantico, fra l’Islanda e il Mar di Norvegia, troviamo una profonda depressione a carattere freddo, che è entrata in fase con una depressione chiusa in quota (goccia fredda tecnicamente chiamata “cut/off”), che dal vicino Atlantico si avvicina alle coste dell’Algarve, per poi penetrare sull’entroterra spagnolo.
La presenza di questa depressione chiusa in quota, sulla Spagna, darà l’input necessario ad incentivare l’evoluzione del flusso perturbato principale, in ingresso sul continente europeo, in una serie di grandi ondulazioni che rimarranno semi/stazionarie nei medesimi luoghi per più giorni, agevolando un cospicuo scambio di calore fra i tropici e il polo.
Proprio come avviene durante gli “scambi meridiani”, con una circolazione atmosferica spiccatamente meridiana in cui i flussi sinottici si orientano lungo i meridiani, caratterizzata da una continua alternanza fra saccature colme di aria fredda polare marittima e rimonte calde sub-tropicali, che daranno i natali ad importanti ondate di calore dirette verso la fascia temperata.
In questo caso l’Italia trovandosi nel bel mezzo fra due saccature, la prima diretta verso l’Atlantico portoghese e la seconda ad est degli Urali, sul bassopiano della Siberia occidentale, si troverà nel bel mezzo della traiettoria di un’onda di calore che risalirà il margine più orientale (quello ascendente per intenderci) della depressione chiusa in quota sulla Spagna.
Quest’ultima si troverà ad aspirare parte dell’aria molto calda e secca che in questi giorni si sta accumulando sopra i vasti deserti del Maghreb, a seguito dell’intensa insolazione che caratterizza questi luoghi proprio in questo periodo dell’anno. Già in alcune località del Sahara algerino i termometri hanno ampiamente varcato la soglia dei +45°C +46°C all’ombra.
Ciò spiega l’origine della dinamica di flusso che dal prossimo weekend convoglierà verso le nostre regioni la prima significativa ondata di calore della stagione che potrebbe regalarci i primi over +37°C +38°C, localmente anche +40°C +42°C, sulle aree più interne della Sicilia e della Sardegna, dove si accenderà una vera e propria “fornace”, agevolata pure dalle “subsidenze atmosferiche” (lenti moti discendenti in seno alla colonna d’aria, indotti dai geopotenziali molto elevati in quota). La calura, a partire da domenica, si dovrebbe fare parecchio pesante sulla Sicilia, dove nelle aree interne i termometri con una certa facilità potranno varcare punte di +42°C +43°C. Mentre sulle coste si viaggerà sui +33°C +34°C umidi, quindi con un notevole effetto afa. In questo caso le forti subsidenze atmosferiche potrebbero inibire pure l’azione delle brezze e dalla ventilazione locale nello Stretto.