La riserva naturale sotto Capo Tindari sta scomparendo a causa dei frangiflutti. L'appello dei pescatori.
"Scomparirà del tutto, perché l'acqua entra da sotto il Capo. Non è come le altre volte; stavolta si porterà via tutta la sabbia". Nelle parole di un pescatore di Oliveri, l'allarme per lo stato dei laghetti di Marinello, gli specchi d'acqua sulla sabbia all'ombra di capo Tindari. L'area è una riserva naturale orientata, ed un vero e proprio angolo di paradiso, tra i più belli della provincia messinese. I due laghetti storicamente "vanno e vengono", sottoposti alle maree e alla naturale erosione delle coste sabbiose, come dimostra anche la leggenda che racconta della loro formazione. Questa volta però rischiano di "andare" e non tornare mai più. Perché ad eroderli è il flusso dovuto ai frangiflutti posti a protezione della costa della vicina San Giorgio di Gioiosa Marea. Da decenni gli ambientalisti denunciano l'inutilità dei massi posti per evitare l'erosione dei litorali, che se da un lato consentono il ripasso mento del tratto ove sono posti, dall'altro impoveriscono le coste limitrofe. Stavolta a farne le spese potrebbe essere la riserva di Marinello, meta gettonatissima dai turisti naturalisti, dai bagnanti che prediligono le spiagge ancora incontaminate, ma soprattuto simbolo della zona. A loro è legata della Madonna Nera di Tindari: la leggenda e la fede vogliono infatti che si siano formati proprio quando il simulacro della Madonna, custodito ora nel santuario, è stata ritrovata sulla spiaggia dei laghetti, che avrebbero la "forma" della Signora Nera con la corona sul capo.
Alessandra Serio
Lì ho fatto meravigliose vacanze, trenta anni fa! Chi si ricorda com’era ???