Restano in carcere le nove persone fermate dai Carabinieri del Ros e dalla Dda di Catania tra Tortorici, Bronte e Cesarò. Il bliytz dei Carabinieri era scattato in fretta, qualche giorno fa, perché il gruppo preparava altri attentati.
Sono stati tutti confermati i fermi eseguiti nei giorni scorsi dai Carabinieri del Ros di Carania e la Compagnia di Santo Stefano di Camastra tra Tortorici, Bronte e Cesarò per le nove persone indiziate, a vario titolo, di appartenere alle cosche che controllano l’area dei Nebrodi a cavallo tra le province di Messina, Catania ed Enna.
I Giudici dei Tribunali di Catania, di Ragusa e Caltagirone hanno convalidato i fermi eseguiti, così oggi diventano noti i nomi degli arrestati, tutti rinchiusi in carcere.
Si tratta di Roberto Calanni, 36 anni di Paternò, Turi Catania (54) , Giuseppe Corsaro (32) Antonino e Luigi Galati Giordano, Giovanni Pruiti (41) e Salvo Germanà (40), tutti residenti a Bronte; Carmelo Lupica Cristo (62) di Tortorici; Carmelo Triscari Galluccio, 43 anni di Cesarò.
Il blitz è scattato in fretta, all'inizio della settimana, perché le indagini in corso hanno rivelato che il gruppo preparava una serie di intimidazoni, minacce e violenze, come l'attentanto intimidatorio cui è sfuggito il presidente del Parco, Giuseppe Antoci, lo scorso giugno. Proprio da quel fatto, e dal protocollo di legalità a suo tempo varato proprio grazie all'impulso di Antoci, è stato avviato un costante monitoriaggio della criminalità che controlla i pascoli e cerca di accaparrarsi i contributi agreicoli.
A questa, si è affiancata ua sceonda indagine, scaturita dall'atto intimidatorio commesso ai danni di un allevatore cesarese. Una prima analisi della situazione patrimoniale e delle attività economiche della persona offesa e gli iniziali accertamenti hanno permesso di risalire ad una estorsione ai danni dell’uomo.
Alessandra Serio