L'indagine è cominciata nel novembre scorso quando un imprenditore edile ha denunciato di aver ricevuto una richiesta di "mazzetta" da 10 mila euro da Calabro' per sanare delle opere a corredo del suo capannone commerciale
Vanno a giudizio immediato i due ingegneri e l'ispettore di polizia municipale di Scaletta protagonisti dell'inchiesta su una presunta mazzetta per una sanatoria edilizia. Il processo per gli ingegneri Salvatore Calabro' e Antonino Porcello, rispettivamente responsabile dell'ufficio tecnico e libero professionista, e l'ispettore Francesco Micalizzi, comincerà all'inizio di dicembre.
Il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, titolare del fascicolo, ha stralciato una parte dell'inchiesta, che va avanti, inizialmente cristallizzata in una ipotesi di reato di abuso d'ufficio, contestata ai soli due ingeneri. I tecnici erano andati ai domiciliari, il vigile era stato invece sospeso dalle funzioni. Sono difesi dagli avvocati Gianni Miasi e Giovanni Calamoneri.
L'indagine è cominciata nel novembre scorso quando un imprenditore edile ha denunciato di aver ricevuto una richiesta di "mazzetta" da 10 mila euro da Calabro' per sanare delle opere a corredo del suo capannone commerciale. Calabro' gli avrebbe prima caldeggiato il professionista messinese poi ha sequestrato una parte delle opere.
L'ingegnere Porcello gli avrebbe fatto capire che la parcella serviva a pagare anche il funzionario pubblico per ottenere l'autorizzazione in sanatoria. Contro di loro, secondo gli inquirenti, un verbale di sopralluogo falso e postdatato e le intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Con le misure cautelari l'attività dei carabinieri non si è conclusa: gli investigatori sono tornati al Municipio sequestrando una ampissima documentazione relativa all'edilizia. In pratica sotto la lente è finita tutta l'attività dell'ufficio tecnico, soprattutto nel periodo successivo all'alluvione killer del 2009. Una inchiesta, questa, ancora in corso.
Alessandra Serio