Progettisti e proprietari dei terreni a processo da ottobre per le palazzine a Tremonti, fuori cubatura massima e su terreni agricoli.
Fondo Cardia era appunto un Fondo, un terreno agricolo non edificabile. Oggi c’è un intero quartiere, un lotto residenziale che grava su una collina, l’ennesima speculazione edilizia nella zona già densamente edificata, e in molti punti “pericolante”, di Tremonti.
Com’è stato possibile é quanto dovrà chiarire il processo che comincerà il prossimo 28 ottobre davanti al giudice monocratico. Alla sbarra i 20 indagati per il quale il pm Camillo Falvo ha chiesto il giudizio diretto. Cioè i 15 proprietari dei terreni, compresi i Cardia, poi l’ingegnere Luciano Taranto, progettista e direttore dei lavori; l’architetto Vittorio Gallina,l’ingegnere Antonino Geraci, l’architetto Antonio Candela e l’ingegnere Cosimo Polizzi.
Secondo il pm Falvo, oggi alla Direzione distrettuale antimafia, o singoli lotti hanno una cubatura maggiore del consentito, oppure una parte dei terreni non potevano diventare edificabili.
Mi raccomando, occultate tutto come lo è stato per le indagini sulle connivenze tra politica e mafia per la realizzazione della cooperativa Casa Nostra!
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