Rinviati a giudizio l'ex esponente del Pd, i costruttori Arcoraci e Bonaccorso e gli altri imputati coinvolti nell'inchiesta della Procura di Messina e della Pg della Polizia sull'impatto ambientale degli ultimi progetti edilizi in corso a Messina.
Si è chiusa col rinvio a giudizio per tutti, per tutti i capi di imputazione contestati, l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta Via Facile. Il Gup Monica Marino ha fissato al prossimo 8 ottobre la prima udienza del processo per l’ex esponente del Pd, Francesco Curcio, la figlia Roberta; gli imprenditori Aurelio Arcoraci, Giuseppe e Salvatore Bonaccorso, il dipendente comunale Biagio Restuccia; Luca D’Amico; Luigi Ristagno; Enzo Pinnizzoto; Placido Accolla; Antonino Scimone.
Le accuse riguardano l’attività di Curcio come componente della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, incaricata di rilasciare il nulla osta necessario al perfezionamento delle concessioni edilizie.
A base delle ipotesi di reato ci sono le dichiarazioni dell’agronomo Saverio Tignino che nel gennaio 2012, lasciati gli incarichi al Comune, verga fiumi di verbali segnalando le anomalie negli iter di molti progetti edilizi, ulteriori a quelli già inquadrati nel procedimento ora concluso. Da lì scattano le intercettazioni e gli investigatori della Polizia Giudiziaria, diretti dal vice Questore Fabio Ettato, mise le orecchie” sulle linee dei Curcio padre e figlia, di Placido Accolla.
Nelle difese sono stati impegnati gli avvocati Isabella Barone, Carlo Zappalà, Nino Favazzo, Marcello Scurria, Fabrizio Alessi, Cinzia Picciolo, Carmelo Vinci e Gianluca Gullotta.
Il compagno curcio si salutava con un noto presidente di cooperative edilizie con il saluto che usava il “Che”. Rappresentano ambedue la nostra sinistra messinese, mi dispiace solo per il “Che”!!!
Il compagno curcio si salutava con un noto presidente di cooperative edilizie con il saluto che usava il “Che”. Rappresentano ambedue la nostra sinistra messinese, mi dispiace solo per il “Che”!!!