Per Cgil, Cisl e Uil le speranze di ripresa del settore edile messinese passano dalle due grandi opere
“La speranza è che non ci s’impantani proprio sulla linea del traguardo, perché i lavori per il viadotto Ritiro e il Porto di Tremestieri rappresentano una grande speranza di ripartenza del settore edile pubblico messinese”. Tre anni di manifestazioni, di appelli, di confronto e di pungolo a tutti gli Enti pubblici della città e del territorio con un obiettivo: quello di sbloccare le opere finanziate e appaltate proprio come la messa in sicurezza del viadotto Ritiro e soprattutto la realizzazione del porto di Tremestieri appaltato nel 2010.
Per questo Giuseppe De Vardo, Giuseppe Famiano e Biagio Oriti, segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, guardano alle opere già appaltate, finanziate e pronte ad essere avviate come una grande occasione per i lavoratori edili che ormai da anni soffrono il blocco delle grandi opere pubbliche come opportunità di impiego. “La firma del contratto per il viadotto Ritiro e le notizie positive per il Porto di Tremestieri – affermano – sono buoni segnali. Adesso ci aspettiamo che gli Enti appaltanti rispettino il protocollo d’intesa per l’impiego della manodopera locale firmato lo scorso 14 aprile in occasione della manifestazione dei lavoratori edili al Comune di Messina. Dare respiro ai lavoratori messinesi significa anche iniettare denaro circolante nella città di Messina e nella sua economia. Per questo saremo vigili e attenti che vengano rispettati tutti gli impegni assunti. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto un incontro ai vertici del Consorzio Autostrade per definire il percorso da avviare con la Toto Costruzioni sotto la garanzia del Cas come stazione appaltante. Segnale positivo – concludono – è anche la volontà dell’Autorità Portuale di disporre il finanziamento necessario per assicurare l’intera copertura finanziaria del porto di Tremestieri. Due partite importanti per il futuro della città e dell’economia di tutto il territorio messinese”.