Si è da poco conclusa l’edizione 2017 della Vara dell’Assunta, che, al netto di alcune polemiche, ha regalato, come sempre, grandi emozioni ed uno spettacolo unico.
I primi botti che rimbombano nell’aria, alle 18.30 in punto, i coriandoli, le voci e i “Viva Maria” che riecheggiano a Piazza Castronovo, sono segno inequivocabile dell’inizio di una nuova edizione della Vara dell’Assunta. Tantissima la gente accorsa per le strade della città per assister ad uno spettacolo unico che, come ogni anno, ha saputo regalare tante emozioni ai numerosi turisti e, soprattutto, ai messinesi.
Una Vara, quella di quest’anno, che, pur camminando nel solco della tradizione, ha introdotto alcune belle ed interessanti novità. Innanzitutto la presenza, nel porto della città, dell’imponente nave da crociera MSC Meraviglia, ha permesso, a quasi 5000 turisti, di poter godere dello spettacolo di questa grande festa. Presenza che è stata salutata calorosamente dai tiratori della Vara, con applausi rivolti alla grande nave e ai suoi passeggeri, che ha ricambiato l’ospitalità dei messinesi con lunghi fischi di sirena.
E’ stata una novità anche l’area di Largo Minutoli dedicata interamente alle persone affette da disabilità, che, pur con qualche difficoltà, hanno potuto ammirare il passaggio della Vara. Ed infine è stata anche la prima presenza di Mons. Giovanni Accolla da Arcivescovo di Messina, che, insieme alle altre autorità ecclesiali e cittadine, ha accolto la Vara a Piazza Duomo e, nel corso del suo discorso, ha lanciato un accorato appello ai giovani e ai messinesi tutti. Ai primi, futuro di questa città, affinché non lascino più Messina (tema, quello dell’esodo dei giovani messinesi, che il nostro giornale, nel corso di questi anni, ha ampiamente affrontato e dibattuto); e ai secondi affinché possano supportare i giovani messinesi e possano essere protagonisti di una rinascita sociale, economica e culturale che, da troppo tempo, la città attende.
Toccante è stato anche il momento della fermata nei pressi di Piazza Muricello, davanti alla targa posta in ricordo di Lorena Mangano, dove i tiratori della Vara hanno reso omaggio, come lo scorso anno, alla sua famiglia. E poi le corse, le urla, le incitazioni, la folla e l’emozionante momento della girata che ha portato la vara a concludere la sua corsa a Piazza Duomo, dove infine, numerosi fedeli hanno tagliato le corde della Vara per conservarle come ricordo della festa e di devozione, in attesa della prossima edizione. Da registrare, inoltre, la gradita presenza dei sindaci di Palmi e Randazzo, alle altre città in cui è presente la festa della Vara, coi quali, il sindaco Accorinti, nei giorni scorsi, ha tenuto un incontro per cercare di concentrare le forze per implementare la manifestazione che interessa le tre città e con l’intenzione di fare squadra per promuovere e far conoscere anche altrove la festa. Alle 23.00, per concludere la manifestazione, lo spettacolo pirotecnico dalla cittadella di Forte San Salvatore.
Non sono mancate di certo anche le polemiche. Non sono pochi infatti, i tiratori della Vara che, soprattutto nel tratto di strada di via Garibaldi, poco dopo la partenza da piazza Castronovo, sono scivolati a causa, a detta dei tiratori, della mancata scarifica della strada che si sarebbe dovuta fare al fine di rendere meno liscio l’asfalto che, in quel tratto, è stato interessato da una recente verniciatura che avrebbe contribuito a rendere più scivolosa la strada.
Altre polemiche hanno invece interessato la mancata potatura degli alberi di via Garibaldi, in cui la statua della Madonna in cima al ceppo della Vara, si è impigliata, suscitando le rimostranze di numerosi tiratori e del pubblico. Infine, ha suscitato anche diverse polemiche, la presenza di un mezzo dell’Atm posizionato alla fine del viale Boccetta, all’incrocio con via Vittorio Emanuele, il quale, come ha sottolineato anche Mons. D’Arrigo, lo storico cappellano del comitato Vara, ha oscurato la vista della stele della Madonna della Lettera durante la tradizionale preghiera che le è rivolta nel momento in cui la Vara ne raggiunge l’altezza. Tuttavia, la presenza di questi mezzi pesanti, come misure di sicurezza e per impedire la circolazione del traffico, era stata abbondantemente preannunciata durante la presentazione del programma dell’agosto messinese; e ci si chiede come mai, almeno per quel tratto, non si sia pensato ad una misura di sicurezza più discreta, come dei dissuasori new jersey, che di certo non avrebbero oscurato la vista della Madonnina del Porto, garantendo al contempo lo stesso livello di sicurezza.
Ma la Vara è la Vara. Checché se ne dica, di polemiche attorno a questa storica manifestazione ve ne sono sempre state. Ma questa è l’unica festa, che in un modo o nell’altro, riesce ad unire tantissimi messinesi e non che, pur nelle loro diversità, si trovano insieme nel grido di “Viva Maria”, nella fede, nella devozione, nella storia e nel folklore di questa grande festa di popolo che, nonostante le polemiche (a volte sterili e a volte giuste, da cui si spera si possa imparare) riesce sempre a incantare, stupire, emozionare.
Marco Celi
MESSINESI UNITI PER MANDARE A QUEL PAESE IL TIBETANO VERO?