I pensionati del Cupla Messina dicono no all’aumento del ticket sanitario

I pensionati del Cupla Messina dicono no all’aumento del ticket sanitario

I pensionati del Cupla Messina dicono no all’aumento del ticket sanitario

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giovedì 21 Luglio 2011 - 09:09

La richiesta del coordinamento messinese delle associazioni pensionistiche del lavoro autonomo è quella di innalzare la soglia dell’Isee a 20 mila euro

Il Cupla – coordinamento messinese delle associazioni pensionistiche del lavoro autonomo – interviene sui pesanti effetti della nuova manovra finanziaria in campo socio sanitario. I rappresentanti di Anp Cia, pensionati Coldiretti, pensionati Confagricoltura, 50 e più Confcommercio, Fipac Confesercenti, pensionati Sadacasa artigiani, Anap Confartigianato e Cna pensionati, riuniti in assemblea si sono detti indignati dai contenuti di un provvedimento ritenuto penalizzante per i pensionati e le fascio sociali medio basse. “Constatiamo con amarezza – sostiene il Cupla – che la casta non è stata toccata dal Governo nazionale, il quale dimostrando irresponsabilità politica ancora una volta non ha eliminato sprechi, enti inutili e assurdi privilegi. Siamo in presenza di una manovra iniqua per i ticket previsti sulle prestazioni sanitarie ed i pronto soccorsi e per la riduzione delle detrazioni e deduzioni nei prossimi anni”.

A Messina, gli effetti della nuova finanziaria saranno ancora più gravi per le carenze già esistenti nel sistema dei servizi socio sanitari. Il pensiero di ulteriori aggravi sui ticket per medicine, analisi e prestazioni è motivo di sconcerto per il Cupla che ricorda: “La spesa sui servizi sociali è di 92 euro pro capite mentre altrove raggiunge i 200-250 euro. Gravi carenze che a volte comportano la sospensione dell’assistenza domiciliare agli anziani con il rischio di non utilizzare a pieno le scarse risorse della legge 328, come accade nel distretto di Messina, dove per problemi di rendicontazione non si riesce a spendere neppure le somme assegnate. Con gli ulteriori tagli di risorse da trasferire ai comuni ed alle regioni si arriverà ad una ulteriore riduzione dei servizi sociali”.

Nell’esprimere preoccupazione, il Cupla chiede in Sicilia, di evitare l’aumento del ticket e di estendere la soglia di esenzione (Isee) per le fasce più deboli a 20.000 euro, provvedendo alla riorganizzazione dei servizi sociali con la destinazione di maggiori risorse per finanziare la creazione di strutture assistenziali adeguate (centri diurni per anziani e non autosufficienti,case famiglie, assistenza domiciliare integrata). La mancanza di strumenti di tutela si riferisce anche ai gravi ritardi per il riconoscimento dell’invalidità civile. I pensionati denunciano come da quasi un anno ormai, migliaia di pratiche sono ferme negli uffici dell’Inps e dell’Asp a discapito dei tanti invalidi che attendono il riconoscimento delle prestazioni. Una problematica di cui il Cupla vorrebbe discutere con il direttore generale dell’Asp, rinnovando la richiesta di un incontro già formulata il mese scorso senza alcun esito.

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