Il coordinamento Tutela del Tirreno: "La nota ministeriale non convince"

Il coordinamento Tutela del Tirreno: “La nota ministeriale non convince”

Il coordinamento Tutela del Tirreno: “La nota ministeriale non convince”

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giovedì 06 Dicembre 2012 - 12:34

L'opinione del Coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno inviata al prefetto è che la Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali non abbia chiarito alcuni punti fondamentali. Il Coordinamento non comprende neanche l'utilità del protocollo d'intesa annunciato ieri dalla Provincia

Il Coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno risponde alla nota inviata dal Ministero dell’Ambiente al Prefetto di Messina sulla vicenda dell’elettrodotto Terna. “Ringraziamo il Prefetto per il puntuale intervento presso gli organi Centrali dello Stato – si legge nella nota – ma non possiamo non rilevare che quanto affermato dalla Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali non corrisponde al vero. E’ vero che il Decreto VIA del 29/7/2009 riporta l’ indicazione delle circa 130 osservazioni provenienti da cittadini, ma non spiega le motivazioni del mancato accoglimento”.

La contestazione del coordinamento riguarda soprattutto tre punti: “La Direzione Generale non chiarisce come si è pervenuti all’eliminazione della prescrizione della Regione Siciliana che voleva che il progetto di Elettrodotto fosse visionato dalla Comunità Europea; non spiega perché è stata disattesa la prescrizione che impedisce la costruzione di Elettrodotti nelle ZPS, sottolineando che i Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 sono stati redatti su iniziativa del Ministero dell’Ambiente. Non chiarisce, soprattutto, perché il progetto è stato assentito dalle Giunte, e non dai Consigli Comunali, unici organi deputati alla pianificazione del territorio”.

Il Coordinamento chiede che la Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali sospenda l’ autorizzazione finale ai fini della verifica di ottemperanza al fine di pervenire ad una soluzione che possa essere condivisa dalle popolazioni interessate. Sulle iniziative annunciate dalla Provincia Regionale di Messina, il Coordinamento non comprende l’utilità del “protocollo d’intesa”, lanciato in questi giorni, e chi sarebbero i misteriosi tecnici già seduti al tavolo: “In atto il protocollo di intesa, firmato unitamente ai sindaci nel 2007, prevede che Terna costruisca “come le pare” l’elettrodotto, mentre la Provincia incassa, senza motivo, la somma di due milioni di Euro”.

“La Provincia, per mezzo del suo assessore all’ambiente Carmelo Torre, ha affossato nello scorso mese di settembre il tavolo tecnico faticosamente attivato su spinta del Consiglio Provinciale e delle associazioni ambientaliste, schierandosi apertamente con la società Terna, intimidendo le associazioni, escludendole dal tavolo, e chiedendo alle stesse di dare la prova delle criticità denunciate – prosegue la nota del comitato -. E’ certamente inusuale la convocazione dei segretari comunali, così come sorprende l’esclusione dal tavolo del Comune di Villafranca Tirrena, come se non esistesse il problema dell’attraversamento della frazione Serro”.

Le associazioni ed i comitati hanno richiesto a Terna ed alla Provincia due cose precise: la realizzazione dell’elettrodotto nei limiti posti dal principio di precauzione riconosciuto a livello europeo sulla tutela della salute; la realizzazione dell’elettrodotto ad impatto ambientale zero per consentire la valorizzazione ed il rilancio del territorio anche sotto il profilo economico.

“Su questi temi gli organi provinciali dovranno dare delle risposte, al più presto ma, soprattutto nell’imminente campagna per le amministrative – conclude il coordinamento”.

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