Il professore di farmacologia ha ottenuto complessivamente 783 voti (pieni e ponderati), pari al 70,41% dei 1.112 espressi (sui 1.330 complessivamente disponibili)
«Durante la campagna elettorale ho detto che il rettore è un primus inter pares e lo ribadisco anche oggi». E’ emozionato ma lucido Salvatore Cuzzocrea quando dopo la proclamazione prende la parola per il suo primo discorso ufficiale da rettore dell’Università di Messina. Classe 1972, figlio d’arte, suo padre Diego guidò l’Ateneo dal 1995 al 1998, Cuzzocrea sarà a capo dell’Ateneo peloritano fino al 2024.
«Questo entusiasmo è contagioso. Sono felice di essere insieme a tutti voi, nessuno escluso», ha aggiunto, non prima però di aver chiesto un applauso per il prof. Giovanni Moschella, che sarà nominato Prorettore vicario, ribadendo quello spirito di squadra sul quale il professore di farmacologia sembra voglia costruire il suo rettorato .
La vittoria di Cuzzocrea, arrivata alla prima votazione e con numeri schiaccianti, non rappresenta una sorpresa, i pronostici della viglia erano tutti a suo favore. Del resto, lui era l’erede designato dal rettore dimissionario Pietro Navarra, che in questa campagna elettorale si è speso in prima persona per vedere su quella che è stata la sua poltrona fino a pochi mesi fa l’ex prorettore alla Ricerca. E c’è anche uno strano gioco del destino che rende il virtuale passaggio di testimone tra Navarra e Cuzzocrea (anche se in questi mesi è stato il prorettore vicario Scribano a traghettare l’Università) particolarmente curioso: il professore di farmacologia ha avuto la certezza matematica della sua elezione proprio mentre il deputato nazionale del Pd prendeva possesso del suo scranno romano a Montecitorio.
A proposito di numeri, Cuzzocrea ha ottenuto complessivamente 783 voti (pieni e ponderati), pari al 70,41% dei 1.112 espressi (sui 1.330 complessivamente disponibili). Il quorum era fissato a 666 voti. Hanno votato complessivamente 2.930 aventi diritto: nei seggi 1 e 2, hanno votato 924 tra docenti e dirigenti amministrativi (voto pieno): Cuzzocrea 676 voti, Stagno d’Alcontres 193 voti, schede bianche 30, schede nulle 25. Nel seggio n.3, hanno votato 49 ricercatori TD (art. 24 comma 3, lett. a) con voto ponderato: Cuzzocrea 14 voti ponderati (pari a 47 preferenze), Stagno d’Alcontres 1 voto (pari a 2 preferenze), nessuna scheda bianca e nessuna scheda nulla. Nei seggi n. 4, 5, 6 hanno votato 910 tra componenti del personale T-A, lettori e collaboratori esperti linguistici con voto ponderato: Cuzzocrea 91 voti (pari a 489 preferenze), Stagno d’Alcontres 72 voti (pari a 386 preferenze), schede bianche 2 (pari a 10), schede nulle 5 (pari a 26). Nei seggi dal 7 al 12, hanno votato 1.047 tra studenti, dottorandi, assegnisti e specializzandi con voto ponderato: Cuzzocrea 2 voti (pari a 732 preferenze), Stagno d’Alcontres 1 voto (pari a 294 preferenze), zero schede bianche (pari a 5) e zero schede nulle (pari a 16).
In tutti i seggi, la partecipazione degli studenti è stata molto bassa, perché non è stato condiviso il meccanismo del voto ponderato. Già subito dopo la proclamazione, Cuzzocrea ha promesso che il sistema elettorale verrà cambiato per dare il giusto peso nell’elezione del rettore anche alla componente studentesca.
Se Cuzzocrea ha stravinto, per il suo avversario Francesco Stagno d’Alcontres, ordinario di Chirurgia plastica, che ha ottenuto 267 voti, è stata una disfatta. Ma solo in termini numerici. A Stagno D’Alcontres va sicuramente riconosciuto il coraggio di essersi messo in gioco in una elezione dagli esiti scontati, vista la forza di Navarra, ed il merito di aver evitato che ci fosse una corsa solitaria di Cuzzocrea, che avrebbe reso la consultazione elettorale una pura formalità. Anche il neo rettore ha ringraziato il suo sfidante per la correttezza dimostrata nella campagna elettorale. Bello da vedere e molto più di un gesto dovuto l’abbraccio tra i due sfidanti al raggiungimento da parte di Cuzzocrea della fatidica soglia dei 666 voti.
Danila La Torre