Seggi aperti lunedì dalle 8.30 alle 21. In campo tre candidati e non più cinque: prosegue la professoressa di Veterinaria, che scrive alla comunità accademica. Il professore di Scienza degli alimenti torna, tardivamente, sulla vicenda delle schede segnate con la linea obliqua
Quanto accaduto nelle ultime ore fa sembrare che tra la prima e la seconda votazione per l’elezione del rettore dell’Ateneo peloritano sia passata un’ “eternità”. E, invece, sono trascorsi solo pochi giorni. L’Università torna, infatti, al voto con uno scenario completamente diverso da quello di giovedì, alla luce soprattutto dell’accordo raggiunto tra il favorito ed adesso predestinato Pietro Navarra, il più votato al primo turno con 687 voti, e la rivelazione di queste consultazioni universitarie, vale a dire il professore Giovanni Cupaiuolo, che aveva portato a casa un “bottino” di 224 voti e sabato sera ha deciso di fare un passo indietro per appoggiare la candidatura del professore di Economia .
La seconda votazione, che andrà avanti per tutta la giornata di lunedì 27 maggio dalle 8.30 alle 21 , vede ai blocchi di partenza tre candidati invece di cinque, non ci sarà infatti neanche il professore di diritto amministrativo Antonio Romano Tassone, che al primo turno aveva ottenuto solo 34 voti. Oltre a Navarra restano in pista il Direttore del Dipartimento di Scienza e dell’Ambiente Giacomo Dugo, secondo nella prima votazione con 485 voti, e la professoressa di Veterinaria Adriana Ferlazzo, che ha deciso di proseguire il cammino elettorale, nonostante al primo turno si sia fermata a quota 84 voti. La docente conferma la propria candidatura in una lettera indirizzata alla comunità accademica, nella quale lancia qualche frecciatina ai suoi colleghi, in particolare agli alleati dell’ultima ora Navarra- Cupaiuolo : «la mia posizione distinta e le motivazioni che mi ispirano si sono ulteriormente rafforzate anche a fronte delle recenti dichiarazioni di alcuni candidati, nelle quali sono considerate conducenti le logiche dei numeri e sembra persino individuabile un autoaccreditamento di prerogative esclusive, intese quasi a negare coerenza e linearità della storia, dei princìpi e dei contenuti programmatici degli altri candidati, che non hanno inteso aderire alle dinamiche di convergenza, precostituite o emergenti, nelle quali in nessun caso si sono riconosciuti».
A rendere movimentata la vigilia di questa seconda votazione ci pensa anche Dugo. Il candidato voluto dal rettore Tomasello, dopo due giorni dall’accaduto e solo 24 ore prima del secondo turno, torna sulle vicenda sospetta e motivo di contestazione delle 96 schede segnate con una linea obliqua invece che con la croce , tutte a suo favore. «Non miniamo la credibilità dell’Ateneo. I voti di tutti i candidati potevano essere considerati segnalati. Propongo di correggere i cartelloni fuori dai seggi», scrive in un comunicato, oggettivamente tardivo rispetto a quanto scoperto venerdì mattina.
«Non ci sono stati voti firmati o segnalati per un unico candidato ma tutti, dico tutti i candidati hanno avuto consensi che potevano essere in qualche modo riconoscibili. Queste illazioni che hanno riguardato soltanto i voti attribuiti al sottoscritto minano fortemente la credibilità dell’Ateneo», continua il professore di Scienza degli Alimenti, che spiega di avere «proposto di correggere i cartelloni posti fuori dai seggi in cui c’era scritto “ si può esprimere una sola preferenza, sbarrando il nome del candidato prescelto o il riquadro ad esso corrispondente», senza quindi specificare si dovesse trattare di una croce.
Il professor Dugo precisa, infine, che «per diversi candidati sono state riscontrate modalità di espressione del voto diverse: unica barra obliqua o verticale, due barre, uno o due segni di croce ( sia greca che latina), un segno tondo o un segno di spunta sulla casella corrispondente al candidato o sul nome del candidato. Non c’è nessuno voto firmato per me – conclude quini Dugo – solo pensarlo mortifica l’intera Università».
Polemiche a parte, è un momento davvero importante per l’Università di Messina, che già martedì potrebbe conoscere il nome del nuovo rettore, destinato a governare nel sessennio 2013-2019. In questa seconda votazione, risulterà eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza dei voti validamente espressi. Il nuovo corso dell’Università di Messina è alle porte. (Danila La Torre)