Bocciata l'istanza di rinvio, gli avvocati messinesi aprono ufficialmente una campagna elettorale già infiammata
Non l’hanno spuntata gli avvocati “di opposizione” e l’Aiga. Ieri il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha messo ai voti l’istanza di rinvio delle elezioni per il rinnovo dei componenti, previste per il 27, 28 e 29 giugno. Con 10 voti contrari, 9 voti favorevoli, un astenuto e un assente, il Consiglio ha confermato le date già previste, bocciando la richiesta di posticipare le operazioni di voto in attesa che la Corte Costituzionale sciolga il nodo del doppio mandato. (nella foto: il Consiglio uscente)
Oggi, quindi, dovranno essere depositate le candidature. E se già il clima era infiammato, lo scontro da oggi si annuncia arroventato, proprio per gli strascichi polemici delle ultime settimane.
confermata la candidatura a presidente di Isabella Barone, che guiderà il “fronte anti-uscenti”, capeggiati dall’attuale presidente Vincenzo Ciraolo, che ieri aveva messo i puntini sulle i rispondendo alla nota dell’Aiga.
La contro replica non si è fatta attendere, ed è firmata da Paolo Vermiglio, Aurelio Maiorana, Ferdinando Amata e Antonio Barbera.
“Piuttosto che entrare nel merito della questione, il Presidente si è avventurato in un attacco personale ai quei consiglieri non allineati alla sua posizione, cui ascrive una presunta inadempienza al mandato ricevuto e che ritiene essere gli ispiratori dell’istanza di differimento, a suo dire contraddittoria rispetto alla richiesta di indizione delle elezioni dagli stessi formulata”, dicono.
“Troviamo che sia una caduta di stile rispondere sul piano personale ad una questione meramente politica e pertanto non indugiamo su questo terreno, nella serena coscienza di avere sempre fatto il nostro dovere, nei nostri studi professionali e nelle aule di giustizia dove (normalmente) si esercita la professione di Avvocato ed il mandato di Consigliere dell’Ordine. Ci limitiamo alla questione politica, senza alcuna polemica, al solo fine di rettificare alcune inesattezze, disinvoltamente passate per verità.
1. L’art. 3, comma 3, L. 113/2017 dispone che “i consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi. La ricandidatura e’ possibile quando sia trascorso un numero di anni uguale agli anni nei quali si e’ svolto il precedente mandato”.
L’art. 11 – quinquies comma 1, D.L. 135/2018, n. 135 (L. 12/2019) in atto al vaglio della Corte Costituzionale, ha stabilito che ai fini del prescritto divieto si debba tener conto anche dei mandati espletati prima dell’entrata in vigore della L. 247/2012.
Il sistema normativo è dunque chiaro nell’interdire, all’avvocato che abbia già svolto il doppio mandato, tanto l’elezione, quanto la ricandidatura prima dello spirare di “un numero di anni uguale agli anni nei quali si e’ svolto il precedente mandato”.
Per parte nostra, e per ciò che vale, abbiamo detto già da tempo che in tale contesto normativo non presenteremo le candidature, trovando tutti inconcepibile che un rappresentante delle Istituzioni Forensi possa versare, anche solo temporaneamente, in condizione di illegittimità.Siamo abituati a tenere fede agli impegni presi e non abbiamo, sul punto, alcun motivo di ripensamento.
2. La tornata elettorale originariamente prevista per il mese di gennaio è stata rinviata poiché il Presidente, tenuto per legge a convocare l’assemblea nelle date stabilite collegialmente, vi aveva provveduto oltre i termini previsti dalla normativa.
Con delibera del 19.2.2019 il Consiglio ha individuato le date del 27 – 30 giugno, onde consentire che le nuove disposizioni normative, a quel tempo in corso di approvazione, acquisissero stabilità, anche in ragione di eventuali (e già da allora) verosimili appendici giudiziarie.In altri termini, per andare a votare con regole certe.
Per motivi a noi sconosciuti, dopo quasi tre mesi il Presidente non aveva ancora adottato e comunicato agli iscritti il provvedimento di indizione delle elezioni.
Ritenendo ingiustificata tale situazione, pregiudizievole per tutti i potenziali candidati ignari delle nuove date, con p.e.c. del 15.5.2019 abbiamo sollecitato l’adempimento, che è stato infine curato il 20.5.2019.
3. Solo dopo, si è appreso che la Corte Costituzionale aveva fissato l’udienza per la discussione delle questioni di legittimità sollevate sulla nuova normativa elettorale per la data del 18.6.2019.E dunque, prima delle nostre elezioni, ma dopo la scadenza del termine per la presentazione delle candidature.
Molti Consigli, in situazioni analoghe, hanno disposto il rinvio delle assemblee già fissate, proprio per consentire ai propri iscritti di esercitare i diritti di elettorato attivo e passivo sulla base di regole certe. Analoga richiesta è stata avanzata, per le stesse motivazioni, dai consiglieri Giorgianni e Garufi e dall’A.I.G.A. Messina.
Il Consiglio, pur avendo a suo tempo ritenuto di dovere attendere il consolidamento della nuova normativa, ha ieri deciso a maggioranza (dieci favorevoli, nove contrari, un astenuto e un assente) di respingere la richiesta.
Si va dunque al voto – concludono i legali – con tutte le incognite e le contraddizioni del caso.Oggi scade il termine per la presentazione delle candidature. La legge, ancorché sub judice, non ci consente di farlo e pertanto non lo faremo. Altri si regoleranno diversamente. Sono scelte personali, frutto di valutazioni, calcoli e strategie altrettanto personali.“