2700 avvocati al voto per il nuovo consiglio dell'Ordine di Messina. Ma c'è già un ricorso. L'intervista a Paolo Vermiglio
Si è insediata ieri la Commissione elettorale per le elezioni del rinnovo del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina. Le urne resteranno aperte fino a sabato pomeriggio, fino a cinque ore dall’apertura del seggio. Sono 2700 gli avvocati che hanno diritto al voto, per 48 candidati. I consiglieri da eleggere sono 21, e ogni votante potrà esprimere fino a 14 preferenze, quota di genere compresa, pena l’annullamento dell’intera scheda. Soltanto in serata di sabato, quindi, il presidente Gaetano Mercadante e la segretaria Simona La Spina daranno lettura dei voti complessivamente raccolti da ognuno dei candidati.
Due i gruppi principali, L’Avvocatura di Tutti che si richiama al direttivo uscente, e la cordata che si è raccolta intorno all’ex tesoriere Paolo Vermiglio e che indica Isabella Barone come presidente “in pectore”.
Proprio Paolo Vermiglio è il protagonista della nostra intervista. Rispondendo al presidente uscente Vincenzo Ciraolo, che qualche giorno fa ha tenuto una conferenza stampa con gli altri uscenti non ricandidabili, Vermiglio fa il punto su bilancio, costi delle missioni del presidente, formazione e scuola forense.
Ma sul nuovo consiglio, di qualunque “colore” sarà, pesa già un ricorso. Le due candidate che si erano presentate a gennaio e che hanno chieste di essere ammesse anche a questa tornata, malgrado non avessero depositato nuovamente la candidatura, sono state escluse dalla Commissione.
Il presidente Mercadante, guardando alle previsioni relative all’indizione dei comizi elettorali come anche alle assemblee dei consigli di amministrazione, ha considerato nulle quelle candidature perché esplicitamente collegate all’assemblea indetta per gennaio scorso. Poiché il Consiglio ha poi convocato una nuova assemblea per giugno, invece, quella è da considerarsi nulla, e così tutti gli atti relativi. Una delle due non ha accettato la decisione ed ha già presentato ricorso al Consiglio Nazionale Forense.
Caro Collega Vermiglio, d’ora in avanti bisogna recuperare la fiducia, specie dei giovani avvocati ed allontanare la Superbia del Consiglio e di ogni singolo Consigliere.
L’arroganza di ogni Istituzione Forense non giova a nessuno.
Ripartiamo!
Anche noi cittadini dobbiamo recuperare la fiducia nel nostro avvocato di fiducia.Spesso cede la fiducia all’avvocato di fiducia.Controlliamo il verbale d’udienza e notiamo che quello di fiducia è assente e ci troviamo un avvocato d’ufficio non sapendo niente della causa non chiede nemmeno il termine a difesa o forse nemmeno lo sa .Mi auguro che viene eletto un buon Consiglio d’ordine di Messina .