A 4 mesi dalle elezioni regionali è il caos tra i partiti. Il Pd annuncia la mozione di sfiducia a Lombardo, ma non subito, nel Pdl è il fuggi-fuggi verso movimenti "nuovi" e nell' Mpa i fedelissimi abbandonano il governatore. Nel frattempo fioccano decine di nuove formazioni e di candidati alla Presidenza.
La politica regionale in questo momento è come una maionese impazzita. Alla vigilia di un’estate di fuoco è impossibile delineare un quadro chiaro e soprattutto certo di quel che accadrà per le elezioni autunnali, dal momento che ogni 24 ore cambia un’alleanza, ogni 3 ore nasce un “nuovo” partito, ogni 48 ore spunta un nuovo candidato alla Presidenza.
Facciamo un passo indietro al 2008: Lombardo diventa presidente della Regione alla guida di una coalizione di centro-destra (comprensiva dell’Udc) che straccia letteralmente gli avversari. Ritorniamo al giugno 2012. Dopo una serie di rimpasti e salti acrobatici siamo ad una sorta di monocolore Lombardo con sfumature Pd in via di cancellazione, ma non c’è alcun dubbio che negli ultimi anni di legislatura il Pd abbia appoggiato il governatore ormai in rotta con i suoi ex alleati. Altrettanto ha fatto a lungo l’Udc salvo scendere prudentemente dalla barca alcuni mesi fa. Alla fine di un’estenuante tira e molla legato alle vicende giudiziarie Lombardo ha annunciato le dimissioni il 28 luglio ed il voto anticipato a fine ottobre, scatenando il caos in una situazione già per se precaria per una serie di motivi, non ultimi i risultati disastrosi delle amministrative.
Il Pd, che fino all’altro ieri meditava di sfiduciare il segretario regionale Lupo ieri ha cambiato idea ed ha annunciato di voler sfiduciare Lombardo, ma non subito. Quella del Pd è una sorta di “ litighiamo ma devo pensarci altri due giorni, il tempo di decidere con chi dovrò fidanzarmi poi”.
Lupo dichiara: “La nuova giunta è ormai un comitato elettorale” e su questo non ha torto. Dal 2008 Lombardo ha sfornato più consulenti di un panificio nei giorni di festa, più di 500, con una media di 1 ogni 3 giorni. Solo nel 2012 ci costeranno 3 milioni e mezzo. Finora questa solerzia andava bene agli alleati, adesso un po’ meno, perché ormai il governatore va a raffica in splendida solitudine, al punto di finire sui giornali per aver ipotizzato una commissione di esperti con il compito di…..trovare esperti. Ha cambiato assessori sostituendoli con “fedelissimi” ed ha avviato un singolare spoil system che ha portato alla nomina della compagna di Rizzotto alla guida di LavoroSicilia, dal momento che lui era incompatibile. E gli ex-alleati presi dal panico preparano una norma blocca-nomine.
Nel frattempo, visto che le elezioni incombono e il grillismo fa paura persino quaggiù, scatta il “partitificio” in cui va bene di tutto, purchè sia, almeno a parole, NUOVO. Lombardiani storici come Leanza lo abbandonano al suo destino, il governatore medita di cambiare nome all’Mpa per cambiarne le sorti, il Pdl rischia l’implosione con i deputati che non sanno più quale “sigla” inventarsi per riconquistare la poltroncina all’Ars. Un po’ come con i domini su Internet, quasi tutti sono già acquisiti, occorre trovarne uno nuovo, spazio alla fantasia, tanto le lettere dell’alfabeto sono 21. In 8 ex Pdl e Pid si uniscono per dare voce ai moderati e presenteranno un candidato alla Regione “al di là delle sigle di partito” (si fa il nome di Musumeci). Tra questi c’è il messinese Nino Beninati che lascerà il Pdl per veleggiare verso lidi meno tempestosi.
Lo Monte abbandona l’Mpa e punta “verso un nuovo movimento autonomista”. Miccichè, papà del 61 a 0 consegnato a Berlusconi, nonché suo fedelissimo per secoli, adesso alla guida del Grande Sud dichiara “gli unici miei alleati sono i siciliani”. Soprattutto quelli con la memoria corta.
Il Pd post-Lombardiano che dopo la batosta presa a Palermo da Leoluca Orlando non sa che pesci prendere sembra orientato ad un matrimonio con l’Udc e con D’Alia candidato alla Presidenza, ma deve fare i conti con i battitori liberi, come Crocetta che ha battuto tutti sul tempo e si è candidato puntando sugli scontenti. Prima di lui, sempre a sinistra, si è candidato Claudio Fava, al quale avevano rivolto un appello un gruppo di intellettuali ed artisti siciliani.
Orlando finora non si è sbilanciato, tranne qualche piccola battuta su “possibili sorprese”. Non possiamo non citare Zamparini. Il re del Palermo calcio è già in piena campagna acquisti per le regionali con il suo “Movimento per la gente” e guarda anche alle politiche del 2013. All’appello mancano ancora i nomi di Fli, Forconi, Grillini, Forchette rotte, Movimenti civici, l’ Mpa (pare che Lombardo stia corteggiando i fuoriusciti moderati del Pdl, contendendoseli con Miccichè).
In sintesi, a quattro mesi dalle elezioni ci sono almeno una ventina di liste pseudo-civiche e soprattutto NUOVE (……) con candidati che dire “vecchi” è un eufemismo ed almeno 8 candidati alla Presidenza. E siamo soltanto il 10 giugno……
Rosaria Brancato
Non si vuole capire che tentano di votare con la vecchia “legge porcellum”. Il fuggi-fuggi generale sarà più grave quando i cittadini siciliani rincorreranno i deputati vampiri con “i forconi”…