Ha presentato ufficialmente questa mattina la sua candidatura a presidente della Regione il rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari. Ma il centro-sinistra è ancora profondamente frammentato. Sull'altro fronte sembra ad un passo la convergenza su Nello Musumeci, ma Gaetano Armao presenta oggi il movimento "Siciliani Indignati"
La campagna elettorale le elezioni regionali è ormai decollata. Le forze politiche stanno cercando di chiudere il cerchio sulle candidature.
Il centro-destra sembra ormai ad un passo dall’unità su Nello Musumeci, il coordinatore siciliano di Forza Italia Gianfranco Miccichè non ha ancora messo il sigillo sull’ufficialità e si è limitato a dichiarare che “sta prevalendo il buonsenso”, ma la convergenza su Musumeci dovrebbe essere ormai definitiva. In questo modo il centro-destra si presenterebbe compatto alle elezioni del 5 novembre, resta in piedi anche l’ipotesi di un ticket con l’ex assessore regionale Gaetano Armao che però va avanti con il suo movimento “Siciliani Indignati”. Oggi pomeriggio alle 18, a Palermo, presso il Grand Hotel Wagner (ci sarà la presentazione del 'Manifesto per il Futuro della Sicilia', il documento programmatico del movimento guidato da Gaetano Armao. Dalla sua parte ci sono i movimenti sicilianisti: “Le principali organizzazioni sicilianiste, autonomiste e indipendentiste, Sicilia Nazione, il Fronte Nazionale Siciliano e il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, riunite nel Movimento Nazionale Siciliano, hanno in questi anni svolto un’opposizione determinatissima contro la devastazione e il centralismo del governo Crocetta e dei suoi alleati e contro l’inconcludenza della finta opposizione grillina. Di conseguenza nei mesi scorsi abbiamo raggiunto un’alleanza nella coalizione ‘Per la Sicilia’ con le forze politiche del centrodestra. Riconfermiamo oggi quell’alleanza, riconoscendoci nella leadership di Gaetano Armao e dichiarando di condividere il progetto dei SicilianIndignati e il suo programma che unico tra le forze politiche pone con forza il problema dell’autogoverno. La Regione Siciliana ha bisogno di una guida moderna, competente, determinata e non subalterna”.
Il centro-sinistra invece appare ancora più frammentato che mai. Questa mattina è ufficialmente sceso in campo il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, sostenuto dai centristi di D’Alia, gli alfaniani di Alternativa Popolare e i dem del Pd. “Mi candido alla presidenza della Regione” ha dichiarato durante la conferenza stampa convocata presso l’Hotel Piazza Borsa a Palermo, presentandosi come un candidato civico pronto a fare squadra con i partiti che lo sosterranno. Micari crede che ci siano ancora margini di dialogo nella definizione del programma di governo con le forze di sinistra che in questo momento si sono smarcate dalla sua candidatura. E sul presidente Rosario Crocetta dichiara che l’esperienza adesso va allargata e che serve un cambio di marcia.
La sinistra però sembra decisa ad andare in un’altra direzione e punta sulla candidatura dell’editore Ottavio Navarra. Il Partito dei Comunisti Italiani ha ufficializzato il sostegno a Navarra: “In questi mesi, mentre altri immaginavano variopinte riedizioni del centrosinistra, Ottavio ha lavorato con spirito unitario ed aperto ad una ipotesi di chiara alternativa al PD e alle altre forze che hanno governato in modo disastroso la Sicilia. Attorno alla candidatura di Ottavio Navarra si sono aggregate forze politiche, associazioni, realtà di lotta dei territori. È cresciuto un prezioso clima positivo che non può essere disperso se non si vuole aumentare la passività politica e sociale nella nostra terra. Il PCI è fortemente impegnato a fianco di Ottavio Navarra, per costruire una sinistra caratterizzata dalla partecipazione dal basso, dalla coerenza e da posizioni politico-programmatiche nettissime” ha scritto il segretario regionale Antonio Bertuccelli.
Ed è Ottavio Navarra a illustrare la strada che intende perseguire: “Il mio mandato è nelle mani dell'intera coalizione che presto si riunirà. Ribadisco che non possono esistere soluzioni che tradiscano il progetto iniziale o lo snaturino. Noi lavoriamo non per ricostituire un campo largo del centro sinistra così come lo abbiamo conosciuto in questi anni e che, in Sicilia, ha portato disastri e politiche regressive in materia di diritti e sulle politiche del lavoro. Noi siamo interessati ad un progetto inedito e coraggioso che, oltre gli steccati tradizionali, sappia essere profondamente alternativo agli attuali assetti del potere siciliano e in grado di coinvolgere quella parte di società rimasta ai margini della politica ma protagonista nella vita civile. La riunione che promuoverò sarà la sede di verifica di questo progetto. Da parte mia, dunque, nessun passo indietro se non sono chiari i contorni di questo lavoro. Non è il tempo di accordi a tavolino. Ho fin qui condotto questa esperienza e sono particolarmente felice per i risultati raggiunti. Se l'intera coalizione dovesse scegliere unitariamente per la guida del progetto altre soluzioni io farò un passo indietro. Senza strapuntini e prebende che non appartengono alla mia formazione politica. Prima il progetto e poi le persone."
In questo quadro si smarca totalmente il Partito Comunista dei Lavoratori che annuncia di lavorare per un cartello della sinistra classista. “Prima il programma e poi il candidato governatore per la Sicilia: questa è la traiettoria del nostro percorso del Partito Comunista dei Lavoratori. Di fronte ad un quadro politico e sociale così desolante Il PCL prende posizione, lancia la proposta di un cartello regionale della sinistra classista. Non sarà l'ennesima illusione riformista o presunta tale, sostenuta dal movimento dell’editore Navarra o Fava o altri simili a poter portare una parola di verità durante la prossima campagna elettorale. Ci presentiamo alle elezioni regionali siciliane sullo sfondo di una crisi economica devastante e di un quadro politico desolante, all’insegna del trasformismo-gattopardismo che attraversa tutti gli schieramenti politici, fino alle propaggini più estreme. Pertanto il Partito Comunista dei lavoratori prende posizione, contro tutti i governi regionali compreso Crocetta, che hanno impoverito, inquinato, depredato, ulteriormente militarizzato e ingannato la maggioranza della popolazione siciliana lavoratrice, sempre più precaria, disoccupata ed emarginata, contro gli schieramenti politici del centro-destra di Musumeci-Armao. Il Pcl critica il Movimento dei 5 Stelle, che in Sicilia non ha brillato laddove è al potere, anzi ha tagliato le spese sociali e si è adeguato alle politiche nazionali”.
Francesca Stornante