Unione Inquilini ha deciso di non partecipare ad un incontro con l'assessore ai servizi sociali per i problemi della ex scuola Foscolo perché non si può continuare dietro continue minacce di dimissioni. Giudizio negativo anche sull'operazione risanamento
“Ieri avevamo un appuntamento con l’Assessore ai servizi sociali per discutere delle problematiche inerenti alla struttura per emergenza abitativa all’ex scuola Foscolo. Di comune accordo col Comitato Foscolo abbiamo deciso di non sederci al tavolo dell’assessore dopo aver appreso a mezzo Facebook dell’ennesimo annuncio di dimissioni del sindaco. Non ce la siamo sentita di essere presi in giro e discutere con un’amministrazione dimissionaria, che difficilmente di questo passo potrà risolvere i problemi della città”.
A dirlo è l’Unione Inquilini che di fronte al nuovo annuncio di dimissioni ha preferito fermarsi, contestando anche l’assenza di un assessore dedicato alle politiche della casa che è stato elemento di confusione e di mancanza di programmazione.
“Crediamo di essere stati i primi a chiedere un incontro al sindaco al sindaco De Luca e all’assessore Mondello, che abbiamo identificato forzatamente come interlocutore, in considerazione del fatto che risulta assessore al risanamento e all’edilizia pubblica e privata. Volevamo esplicitare le nostre idee sulle politiche per la casa, ma non siamo mai stati convocati per un incontro in cui discutere delle problematiche generali. Avremmo voluto ricordare al sindaco, incapace di confrontarsi con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni democratiche di questa città, che mettere in campo politiche abitative non significa soltanto alzare una cortina fumogena sulla tematica del risanamento.
Per mesi abbiamo assistito ad annunci di somme di denaro, di case in affitto, di date presunte sullo sbaraccamento, di bandi per acquistare alloggi, ma di concreto, a parte l’ennesimo carrozzone pubblico come l’Agenzia per il Risanamento, non abbiamo nulla tra le mani”.
Unione Inquilini vorrebbe sapere quanti privati hanno partecipato al bando per vendere gli alloggi al Comune di Messina, se il sindaco abbia il coraggio di requisire gli alloggi necessari così come ha dichiarato in una delle sue tante uscite pubbliche e si chiede se gli inquilini che stanno in zona risanamento siano mai stati interpellati al fine di capire i loro bisogni e di concertare gli spostamenti.
“Pensiamo che il risanamento non sia l’unica problematica che affligge questa nostra disastrata città, ci chiediamo se questa amministrazione abbia un piano per contrastare la precarietà abitativa in generale. Che fare per rimpinguare la dote di alloggi di edilizia residenziale pubblica da destinare alla graduatoria ordinaria? Che fare per le strutture per emergenza abitativa? Che politiche si mettono in campo per dare risposte agli inquilini che non possono pagare l’affitto o il mutuo della loro casa per gli effetti della crisi economica? Tutte domande che meritano una risposta ma che difficilmente, di questo passo, la otterranno. Anche per questo scenderemo in piazza il 10 ottobre, giornata mondiale per il diritto alla casa”.