Anche il comprensorio jonico è in sofferenza per le discariche in tilt che non riescono a smaltire la spazzatura. I compattatori fanno ore di file per oi tornare indietro. Carici di fetore insopportabili. L’emergenza si aggrava col passare delle ore
L’immondizia marcisce sotto il sole ai bordi delle strade. I Comuni sono al collasso. I cassonetti traboccano non appena vengono svuotati. L’eco del caos rifiuti tuona da una parte all’altra della Sicilia. Anche il comprensorio jonico è in sofferenza per le discariche in tilt che non riescono a smaltire la spazzatura. I compattatori fanno ore di file a Lentini per oi tornare indietro. Carichi di fetore insopportabile. L’emergenza si aggrava col passare delle ore. I sindaco stanno scrivendo al prefetto per evidenziare che o si trova una soluzione in tempi rapidi o i rischia il collasso. Da Taormina a Scaletta Zanclea, compresi i centri dell’entroterra, la situazione è molto delicata.
Lo stesso discorso vale per l’Alcantara e i Comuni del tirreno. A Barcellona e Milazzo la situazione è insostenibile, a Messina peggiora di ora in ora. E non potrebbe essere diversamente considerato il periodo dell’anno e l’avvento dei vacanzieri, in particolare nel fine settimana. Furci Siculo è il paese in cui la sofferenza è stata avvertita maggiormente. Qui i problemi si intrecciano e vanno anche oltre quelli legati agli impianti regionali che esplodono di immondizia. I cassonetti sono stracolmi e la raccolta avviene a giorni alterni. Tra l’altro in questo momento il Comune può contare su un solo camionista. Il paese si risveglia così sotto una montagna di rifiuti, in una cornice di cassonetti traboccanti. La situazione più delicata si registra a Furci Verde, la villa comunale alla periferia sud del paese. C’è chi continua a sostenere che arrivi gente anche da S. Teresa, dove da oltre due mesi è stata avviata la raccolta differenziata, ma qualcuno continuerebbe a fare il “furbo”.
L’unica cosa certa è che Furci prima smaltiva meno immondizia. “Non si può più andare avanti così – sbotta il sindaco, Sebastiano Foti – svuotiamo i cassonetti al mattino e di pomeriggio sono di nuovo pieni. Siamo passati da 5mila a 8mila e 500 chilogrammi al giorno di solidi urbani”. Ad essere presi di mira sono i cassonetti delle periferie. Per far fronte al problema il Comune ha provveduto all’acquisto di telecamere a circuito chiuso che entreranno in funzione a breve. Saranno installate in punti strategici del centro jonico. Gli amministratori temevano che le criticità potessero acuirsi ad agosto, con l’avvento di villeggianti e vacanzieri. E invece sono esplosi all’inizio di luglio. Tornando al problema dello smaltimento, che come dicevamo riguarda la Sicilia intera, va evidenziato che ieri mattina, domenica, i rifiuti a Furci sono stati raccolti. Sono rimasti sul mezzo per tutta la giornata sino a sera, quando l’autocompattatore è partito alla volta di Lentini (nella normalità si scaricava a Motta S. Anastasia, in provincia di Catania). Giunto sul luogo della discarica il mezzo ha dovuto però fare marcia indietro.
Lì bisogna far fronte a lunghe code. Per poi magari tornare indietro. Regna il caos. “Stiamo facendo il possibile – spiega l’assessore all’Igiene e Sanità di Fuirci, Concetto Ralli – per limitare al massimo i disagi alla popolazione furcese, ma il problema nostro in questo momento è il problema di tutti. Purtroppo ci siamo trovati di fronte a disagi enormi che stanno riguardando tutta la nostra regione e vanno ben oltre i confini del nostro paese e del nostro comprensorio jonico. La speranza è che l’emergenza finisca presto”.
Carmelo Caspanello