Cgil e Sunia: "In linea con i drammatici dati regionali e nazionali, qui 80 sfratti eseguiti e 239 richieste. Manca l'intervento pubblico"
Intervista video di Marco Olivieri con Tania Vizzari e Francesca Parisi, che abitano in via Padova
MESSINA – “A Messina sono stati emessi 229 sfratti (10,10%). E 239 richieste di esecuzione (334,55%), con 80 sfratti eseguiti (321,5%). Il tutto in un quadro regionale e nazionale allarmante. Un terremoto sociale che travolge le città, reso ancora più pesante dalla mancanza di politiche sociali e di idonee forme di intervento pubblico”. La Cgil Messina e il Sunia, il sindacato inquilini, sono intervenuti all’assemblea pubblica in via Padova, in occasione della settimana internazionale “Sfratti Zero”. “Serve – affermano gli esponenti delle organizzazioni sindacali – che il tema della casa venga posto urgentemente al centro del dibattito politico”.
Cgil e Sunia evidenziano “i dati dell’emergenza abitativa a livello locale, oltre che nazionale, che sono ogni giorno più allarmanti. A livello regionale la situazione attuale conta 2047 sfratti emessi: 11%, percentuale in aumento sui dati dell’anno 2021; 7084 richieste di esecuzione e 1602 sfratti eseguiti. Una situazione insopportabile, che anche a Messina si mostra in tutta la sua drammacità”.
Per questi motivi, “alla luce dei preoccupanti dati sul numero di sfratti, il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti e il segretario del Sunia Messina Claudio Vallone preannunciano iniziative per sollecitare il confronto delle istituzioni sul tema abitativo”.
Quando durante la pandemia il Governo Conte bloccò l’esecuzione degli sfratti, il danno arrecato fu doppio. Per gli inquilini che si cullarono, pensando bene di non pagare più, e per i proprietari che videro drasticamente ridurre i propri introiti. Solo lo Stato ci ha guadagnato perché ha continuato ad incassare le imposte sugli affitti. Che lo Stato intervenga ma senza chiedere più sacrifici agli uni o agli altri !