Sos di Buzzanca, il Pd sostiene l’appello ma accusa: «Questa Amministrazione non ha governato»

Sos di Buzzanca, il Pd sostiene l’appello ma accusa: «Questa Amministrazione non ha governato»

Sos di Buzzanca, il Pd sostiene l’appello ma accusa: «Questa Amministrazione non ha governato»

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giovedì 16 Febbraio 2012 - 11:20

Il segretario cittadino Grioli: «Perché l’allora “Governo amico” non ha concesso la deroga al patto di stabilità per i 24 milioni degli svincoli?». Ialacqua (Sel): «Dopo Atm e Messinambiente, in liquidazione anche questa Giunta»

Sostegno al sindaco, nell’interesse della città. Però… Il Pd, un po’ a sorpresa, dichiara di sostenere l’appello lanciato dal sindaco Buzzanca al governo nazionale e a quello regionale per l’ottenimento delle risorse che spettano alla città. «Come forza politica responsabile – afferma il segretario cittadino Giuseppe Grioli in una nota – non possiamo che fare gli interessi della città». Ma di “però” ce ne sono tanti. A partire dal fatto che «il sindaco non può chiedere al Pd di condividere il suo giudizio sul lavoro svolto dalla sua Amministrazione in questi quattro anni. Buzzanca si è presentato alla città nel 2008 ostentando l’amicizia con il governo Berlusconi e invitando i messinesi al voto utile per la città. Ebbene ci chiediamo perchè Buzzanca da commissario straordinario per l’emergenza viabilità, soggetto ad Opcm e quindi a poteri di natura statuale, non ha preteso e ottenuto dal governo Berlusconi i 24 milioni di euro necessari per il completamento degli svincoli di Giostra-Annunziata, oggi sottratti al bilancio comunale. E perchè lo stesso governo nazionale distribuiva regalie da centinaia di milioni di euro a Catania e Palermo mentre a Messina per opere pubbliche importanti neanche le briciole?».

Proprio sui 24 milioni di euro prelevati dal bilancio del Comune per gli svincoli e divenuti il motivo principe dello sforamento del patto di stabilità, Grioli apre una “dolorosa” parentesi, dicendosi «costretto» a segnalare che «non sono stati neanche autorizzati in deroga alle regole del patto di stabilità da parte dell’ex governo amico. Quindi niente soldi, e niente deroga al patto di stabilità. Tutto questo era conosciuto da tempo ed oggi si cerca di trovare giustificazioni. Sono domande legittime – prosegue il segretario cittadino del Pd – da parte di una forza politica che ha richiesto, concordato e ottenuto il poteri straordinari per emergenza viabilità dal governo Prodi gli stessi poteri che oggi sono in capo al sindaco».

Il giudizio complessivo nei confronti dell’Amministrazione è pessimo: secondo Grioli «non ha governato, non ha compiuto quelle scelte necessarie per risanare il bilancio dell’ente, ha nascosto i problemi che oggi si ritrovano aggravati dai tagli massicci dei fondi strutturali di Stato e Regione. Siamo alla vigilia di un dissesto economico che può determinare forti tensioni sociali. A rischio c’è la stabilità economica di tante famiglie messinesi e la qualità della vita dell’intera comunità cittadina. Sia sul fronte dell’entrate che su quello delle spese l’amministrazione comunale non ha portato alcun risultato e sul fronte del rapporto con le società partecipate oggi porta come trofeo la liquidazione di Atm e Messinambiente senza strategie per il futuro e senza quelle scelte aziendali che il Pd ha proposto ufficialmente e mai accolte dalla maggioranza». Proprio il partito di opposizione, nei giorni scorsi, ha presentato formale richiesta al presidente del consiglio comunale, con la quale si chiede di convocare il Consiglio con gli stati generali di Palazzo Zanca e affrontare le questioni gravi sollevate dalla Corte dei Conti. Alla presenza del sindaco, ovviamente.

Preoccupazione traspare anche dalla nota di Daniele Ialacqua, coordinatore del circolo “Matteo Cucinotta” di Sinistra Ecologia Libertà. «Le lettere inviate dal sindaco Buzzanca a Monti e Lombardo – dichiara Ialacqua – confermano una situazione di dissesto del Comune di Messina da tempo da noi denunciata e che in questi anni non è stata adeguatamente affrontata. Nel 2008 lo stesso sindaco aveva dichiarato di avere trovato le casse comunali, a suo dire, in una situazione disastrosa, indicando nella programmazione, nelle dismissioni e nel risanamento delle partecipate gli strumenti per far fronte alla difficile situazione. Visti i risultati ci sembra sia arrivato il momento, dopo la liquidazione di Messinambiente e dell’Atm, di avviare a liquidazione anche la giunta Buzzanca ed aprire una nuova fase per la città di Messina».

4 commenti

  1. I 24 milioni di euro per gli svincoli, non sforano il Patto di stabilità, per la circostanza che, nell’anno 2007 il Comune si è incassato l’intiero importo del mutuo, attraverso la “FANTAECONOMICA” e “SURRETTIZIA” OPERAZIONE dei cosiddetti BOC.

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  2. Credo che Daniele Ialacqua così come Giuseppe Grioli abiano centrato il problema, Buzzanca e la sua Giunta hanno sottovalutato il problema e non hanno fatto granchè di concreto per modificare la situazione debitoria dell’Ente!
    Oggi è necessario più che mai redigere un conto consuntivo “veritiero”, una volta conosciuta la reale entità del deficit strutturale dell’Ente la Politica potrà e dovrà farsi carico delle necessarie risposte alla cittadinanza!
    Mi sembra inoltre opportuno stabilire rapidamente le responsabilità di questo disastro anche come esempio per il futuro. Questa situazione economica coinvolge non soltanto le Aziende comunali ed i loro lavoratri ma anche quelle esterne che hanno dovuto ricorrere a contenziosi legali dopo non essere riuscite a farsi corrispondere quanto dovuto per lavori, rorniture o servizi resi. Non è un caso che preoccupi anche l’entità del contenzioso pendente che sarebbe opportuno venisse alla luce al pari dei debiti già censiti, così come è necessario rivedere ed attestare la reale validità di tutti i residui attivi e passivi che ammontano a varie centinaia di milioni di euro altrimenti si rischia di non fare chiarezza e di non affrontare per intero il problema.
    E’ ora di cambiare registro! Luigi Beninati

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  3. Se è vero che anche i 24/milioni relativi agli svincoli erano già stati incassati la questione cambia poco, il patto di stabilità era già sostanzialmente violato poichè i conti consuntivi non avendo compreso le sistemazioni contabili per i debiti fuori bilancio censiti e non avendo esposto i deficit delle aziende comunali non esprimono correttamente i parametri che servono per il patto di stabilità, nella realtà, già ampiamente disatteso da anni poichè il risultato era solo taroccato!!!! Mi ripeto è necessario un conto consuntivo “verita” che a questo punto non credo possa essere redatto dall’attuale dipartimento finanziario del Comune! La Corte dei Conti sarà costretta ad inviare i suoi commissari per vederci chiaro. La Città aspetta e cè chi allunga il brodo! Luigi Beninati

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  4. So per certo,che molti Consiglieri Comunali non si racapezzano con i numeri del BILANCIO,perchè non li sanno interpretare,rimanendo alla mercè dei dirigenti dei dipartimenti interessati e dei loro colleghi “intelligenti”.Ripropongo per loro un mio commento,che chiamerò LEZIONE 1.
    DEBITI FUORI BILANCIO:ossia il fenomeno delle cosiddette “ Spese Occulte” di cui si viene a conoscenza a “sentenza giuridica” e di cui non si tiene conto e non si rileva,a chiusura esercizio,in sede di formulazione del consuntivo.
    Ignari CONSIGLIERI,per dare più veridicità al conto consuntivo,occorrerebbe avviare un’indagine conoscitiva,tesa a rilevare la percentuale di soccombenza e condanna ed anche la percentuale di sentenze emesse favorevoli al Comune.
    Questa indagine evidenzierà,che il risultato d’amministrazione non è veritiero perché,appunto,non tiene conto del CONTENZIOSO in corso.Il fenomeno del DEBITO FUORI BILANCIO è esploso negli ultimi decenni e i Comuni hanno dovuto far fronte al pagamento di debiti impiegando: Avanzi di Amministrazione,Risorse proprie,Ricorso ad indebitamento.
    La resposanbilità dei DIRIGENTI,di cui dovete chiedere conto a questi burocrati,nasce da un ragionamento logico,se definiamo “Debito fuori Bilancio” ciò che scaturisce da un procedimento di spesa che,anziché concretizzarsi attraverso la normale gestione di Bilancio,cioè le procedure dell’art.191 del Testo Unico,essa avviene al di fuori dei procedimenti fissati dal dettato del predetto articolo.
    Poi la MALA POLITICA si è inventata le “spese anomale” e si è ritrovata a dover definire le cosiddette “passività pregresse”,istituto inventato,non contemplato nel vigente ordinamento,intendendo come tale una spesa maggiore rispetto ad un impegno già assunto,e,udite,udite,la più ricorrente pare essere quella relativa a parcelle,indovinate di chi,ma di AVVOCATI.Dirigenti poco attenti ALLE REGOLE DI BILANCIO,vi rendete conto,che ci guadagnano sempre gli AVVOCATI,i messinesi pagano sempre?
    Altra forma di definizione di una prestazione passiva avviene mediante il ricorso alla “transazione”,istituto anche questo che,seppur non previsto dall’ordinamento,è previsto dal Codice Civile,che definisce la transazione,il contratto con cui le parti,facendosi reciproche concessioni,pongono fine ad una lite già incominciata o prevengono una lite che può sorgere tra loro.Ma il TESTO UNICO non autorizza il
    ricorso a detto istituto da parte dei Comuni.Come al solito interviene qualcuno per salvare questi amministratori da strapazzo,ed è la Corte dei Conti,con il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da decreti ingiuntivi,transazioni,da maggiori somme dovute rispetto all’originario impegno di spesa assunto per prestazioni professionali.Ne discende che l’Amministrazione deve,DICO DEVE,attivare le normali procedure contabili di spesa (stanziamento, impegno,liquidazione e pagamento).IGNARI CONSIGLIERI CHIEDETE SE E’ STATO MAI FATTO? malanova maviti, no,no, volevo dire ad maiora semper.

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