Emergenza idrica, ecco perchè la città rischia di finire a secco

Emergenza idrica, ecco perchè la città rischia di finire a secco

Emergenza idrica, ecco perchè la città rischia di finire a secco

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venerdì 22 Agosto 2014 - 22:53

L'assenza di piogge alle pendici dell'Etna ha sensibilmente ridotto gli apporti idrici verso la città, con interi quartieri rimasti a secco. L'emergenza idrica potrebbe ulteriormente peggiorare in presenza di un autunno secco e poco piovoso

Il campanello d’allarme l’avevamo lanciato già ad Aprile. Le scarse precipitazioni cadute lo scorso inverno sul catanese erano un chiaro segno premonitore. Ma soprattutto le mancate nevicate lungo le pendici dell’Etna hanno ridotto sensibilmente la portata dei corsi d’acqua del Fiumefreddo e dell’Alcantara, dal quale dipendono i principali approvvigionamenti idrici della città. Questa penuria d’acqua, già significativa nel corso della scorsa primavera, è esplosa tutto di un colpo nel bel mezzo della stagione estiva, la più secca dell’anno, quando le piogge diventano una rarità. Ed è proprio in questo periodo che si pagano tutte le conseguenze di una stagione invernale avara di precipitazioni che lascia a secco l’intera città. Addirittura in diverse zone della città, in particolare lungo i sobborghi collinari e nei villaggi più periferici, i rubinetti rimangono a secco per interi giorni a causa della significativa diminuzione della portata d’acqua. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente se entro l’ultima settimana di Settembre, sulle pendici dell’Etna, non arrivano le tanto invocate precipitazioni. Il rischio che anche il mese di Settembre si possa rilevare particolarmente secco si fa sempre più concreta. Difatti, stando alle ultime elaborazioni dei modelli nel lungo termine, nel mese di Settembre, le piovose perturbazioni provenienti dall’Atlantico dovrebbero mantenere una traiettoria piuttosto elevata di latitudine, scorrendo fra l’Europa centrale e le regioni settentrionali. Le regioni meridionali, in tale contesto, dovrebbero rimanere inglobate sotto la protezione degli anticicloni sub-tropicali che dominano sulla fascia sahariana, che apportano condizioni di tempo stabile e soleggiato, almeno fino all’ultima decade di Settembre. Quindi nessuna fase piovosa degna di nota, in grado di colmare la grave penuria idrica, si intravede all’orizzonte. L’emergere del fenomeno atmosferico di “El Nino” sopra il Pacifico equatoriale potrebbe portare ulteriori conseguenze. E se anche Ottobre presenterà le stesse caratteristiche di Settembre la situazione rischia concretamente di divenire critica. Anche perché senza abbondanti e copiose precipitazioni l’Alcantara e il Fiumefreddo entreranno in magra. Situazione molto simile a quella osservata durante le gravissime siccità degli anni 80, quando la carenza d'acqua cagionò enormi disagi.

Daniele Ingemi

12 commenti

  1. Colpa del Sindaco che non fa piovere.

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  2. Colpa del Sindaco che non fa piovere.

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  3. voglio dare ai giornalisti d’inchiesta, e sono molto pochi, un input sulla situazione amam.
    A) la capacità di riscossione dell’Amam, ad iniziare dalle utenze non abitative, ovvero, grandi utenze, esercizi commerciali,ma anche condomini …a che punto sono? ( male )
    B) vecchi conoscitori delle dinamiche sorgive, mi segnalano che con adeguato investimento ( dove vanno a fine i soldi dell’amam? ) la città ha la capacità di essere quasi TOTALMENTE autonoma per l’approvvigionamento idrico.
    I cittadini attendono ed intanto pagano le bollette care e salate, scoprendo che negli anni precedenti le bollette erano state “troppo” care e stanno procedendo a compensare, grazie a provvedimenti richiesti dall’a utorità di vigilanza… e nessuno ne parla.

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  4. voglio dare ai giornalisti d’inchiesta, e sono molto pochi, un input sulla situazione amam.
    A) la capacità di riscossione dell’Amam, ad iniziare dalle utenze non abitative, ovvero, grandi utenze, esercizi commerciali,ma anche condomini …a che punto sono? ( male )
    B) vecchi conoscitori delle dinamiche sorgive, mi segnalano che con adeguato investimento ( dove vanno a fine i soldi dell’amam? ) la città ha la capacità di essere quasi TOTALMENTE autonoma per l’approvvigionamento idrico.
    I cittadini attendono ed intanto pagano le bollette care e salate, scoprendo che negli anni precedenti le bollette erano state “troppo” care e stanno procedendo a compensare, grazie a provvedimenti richiesti dall’a utorità di vigilanza… e nessuno ne parla.

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  5. letterio.colloca 23 Agosto 2014 08:08

    Giacché la portata delle condotte -aihnoi- si presenta assai magra,perché non approfittare di tale malaugurata circostanza per PROVVEDERE A “REVISIONARE” l’intera rete dell’acquedotto ovviando alle colabrodose perdite sbandierate o al “puntellamento” della condotta nei punti critici per lo slittamento durante le auspicate piogge…..? oppure aspettiamo le EMERGENZE INDIFFERIBILI coi costi DECUPLICATI!!!!Attualmente ci sono disaggi per la riduzione di erogazione:mantenendola alle condizioni attuali,SICURAMENTE si possono effettuare quelle opere d’intervento sulla condotta senza essere in clima “DI NECESSITA'”; per tempo!

    I nostri vecchi (disonestamente! e per mantenessi il lavoro continuativamente!) solevano dire:
    “travaglio di Re,peggio ‘u fai e megghiu é!!!!!
    Passano a centinaia gli anni, muoiono i vecchi……..quel modo di gestire la cosa pubblica SOPRAVVIVE:
    é consentito essere CITRULLI PELANDRONI, disonesti no!
    E l’AMAM …..dorme,sognando per se stessa una Spa PRIVATIZZATA in grado di far concorrenza anche alla ………Fontalba!
    (era un progetto-visione cui -in passato- più di un “responsabile” aspirava di realizzare PRO DOMO SUA.)
    Anche questo ha conosciuto la ….VIOLENTATA Messina!

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  6. letterio.colloca 23 Agosto 2014 08:08

    Giacché la portata delle condotte -aihnoi- si presenta assai magra,perché non approfittare di tale malaugurata circostanza per PROVVEDERE A “REVISIONARE” l’intera rete dell’acquedotto ovviando alle colabrodose perdite sbandierate o al “puntellamento” della condotta nei punti critici per lo slittamento durante le auspicate piogge…..? oppure aspettiamo le EMERGENZE INDIFFERIBILI coi costi DECUPLICATI!!!!Attualmente ci sono disaggi per la riduzione di erogazione:mantenendola alle condizioni attuali,SICURAMENTE si possono effettuare quelle opere d’intervento sulla condotta senza essere in clima “DI NECESSITA'”; per tempo!

    I nostri vecchi (disonestamente! e per mantenessi il lavoro continuativamente!) solevano dire:
    “travaglio di Re,peggio ‘u fai e megghiu é!!!!!
    Passano a centinaia gli anni, muoiono i vecchi……..quel modo di gestire la cosa pubblica SOPRAVVIVE:
    é consentito essere CITRULLI PELANDRONI, disonesti no!
    E l’AMAM …..dorme,sognando per se stessa una Spa PRIVATIZZATA in grado di far concorrenza anche alla ………Fontalba!
    (era un progetto-visione cui -in passato- più di un “responsabile” aspirava di realizzare PRO DOMO SUA.)
    Anche questo ha conosciuto la ….VIOLENTATA Messina!

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  7. Non nego che la situazione dalle nostre parti sia drammatica. Tuttavia, i modelli non sempre ci ‘azzeccano’. Basti pensare a cosa prevedevano i modelli del CNR, per l’Italia, a febbraio:
    http://www.centrometeoitaliano.it/cnr-verso-estate-2014-torrida-temperature-elevate-e-clima-secco-9242/

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  8. Non nego che la situazione dalle nostre parti sia drammatica. Tuttavia, i modelli non sempre ci ‘azzeccano’. Basti pensare a cosa prevedevano i modelli del CNR, per l’Italia, a febbraio:
    http://www.centrometeoitaliano.it/cnr-verso-estate-2014-torrida-temperature-elevate-e-clima-secco-9242/

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  9. Anche Messina purtroppo deve fare i conti con il cambiamento climatico..Usciamo in bici, prendiamo i mezzi pubblici, consumiamo prodotti a kilometro zero, ma soprattutto informiamoci su cosa possiamo fare per ridurlo.

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  10. Anche Messina purtroppo deve fare i conti con il cambiamento climatico..Usciamo in bici, prendiamo i mezzi pubblici, consumiamo prodotti a kilometro zero, ma soprattutto informiamoci su cosa possiamo fare per ridurlo.

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  11. Con i salassi che ci mandano a casa possono comprare l’acqua anche al Polo Nord…

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  12. Con i salassi che ci mandano a casa possono comprare l’acqua anche al Polo Nord…

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