Fai-Cisl: potenziare il servizio antincendi. Cambiamo: un Fondo di sollievo da 10 milioni. Lega: la magistratura accerti sùbito ogni responsabilità
Incendi, la lotta continua. Specialmente nel Reggino.
E mentre i roghi imperversano, in tanti tentano d’enucleare le contromosse più urgenti da operare.
Fai-Cisl: più uomini e mezzi all’Antincendio
Interviene su questo «disastro ambientale senza precedenti» Michele Sapia, segretario regionale della Fai-Cisl sindacato cislino competente per agricoltori e operai idraulico-forestali.
«In pochissimi citano il numero esiguo degli addetti» al servizio antincendio boschivo, fa notare Sapia. Eppure gli organici sguarniti attenuano l’efficacia e la tempestività della risposta offerta. Urgono dunque «azioni e investimenti, mezzi e prevenzione, nuovi sistemi e forza lavoro. Serve un immediato ricambio generazionale nel settore forestale calabrese».
E questo pure perché, a monte degli immani roghi di queste settimane, c’è un’endemica «carenza di manutenzione e di pulizia del sottobosco e del bosco». Oltre che necessità di una degna, «capillare informazione nelle comunità e nelle scuole».
La Fai-Cisl “punta” la modernizzazione, specie nell’avvistamento, come chiave di volta per il successo nel contrasto agli incendi estivi.
Il potenziamento può arrivare da sistemi “terrestri” come i «sensori che misurano costantemente l’umidità» tramite «sistemi d’alimentazione con energia fotovoltaica». E “non terrestri” come droni, veicoli robotici Uav, moderne tecnologie di sensoristica. Scopo: «rilevare con immediatezza gli incendi e monitorarli in tempo reale», rimarca Sapia.
Il segretario della Fai-Cisl per la Calabria, peraltro, invoca la riscoperta di come siano cruciali la «moltiplicazione delle risorse forestali», del «ruolo-chiave nell’ecosistema del bosco» e, non ultima, una «gestione qualificata delle foreste».
Cambiamo: «Dieci milioni alle imprese colpite»
Il vice coordinatore provinciale vicario di Cambiamo! Pasquale Imbalzano evidenzia come i roghi stiano «riducendo in cenere una parte importante del grande patrimonio di biodiversità agricola e faunistica».
E questo, sottolinea l’ex consigliere comunale di Reggio Calabria, «vaporizzando decenni di sacrifici di tante famiglie e aziende». Emblematica la devastazione, a Roccaforte del Greco, che ha arso l’azienda agricola di Francesco Saccà, ex presidente provinciale di Coldiretti.
Imbalzano si chiede dunque cosa i vari Enti competenti (Regione, Calabria Verde, Parco nazionale d’Aspromonte, MetroCity) abbiano fatto in termini di prevenzione.
E poi sottolinea l’urgenza di varie iniziative «ineludibili» come la programmazione di fasce taglia fuoco. E poi riapertura dei vivai forestali e concessioni per la raccolta del legame secco, che oggi ingombra i boschi. Ma soprattutto, «l’istituzione immediata di un fondo di sollievo da almeno 10 milioni di euro, da reperire nel Piano di sviluppo regionale, che consenta il risarcimento delle famiglie e delle imprese» colpite.
Lega: la magistratura verifichi ogni responsabilità
Rileva il commissario regionale della Lega Gianfranco Saccomanno che – piromani a parte – si staglia «un’evidente storica incuria nella gestione e, comunque, una carenza d’operatività concreta di chi doveva programmare gli interventi necessari».
Vanno, insomma, verificate le responsabilità anche «da parte della magistratura», perché «chi sbaglia deve pagare. Non è tollerabile – osserva l’ex sindaco di Rosarno – che un sistema inefficiente da tantissimo tempo possa continuare a esistere senza nessuna reale inversione di marcia».
Al contempo, l’appello di Saccomanno è a favore degli imprenditori messi in ginocchio: «Devono essere immediatamente sostenuti per la ripresa dell’attività e per ricominciare da sotto zero». A fronte di una «catastrofe» eccezionale, la Regione deve urgentemente usare tutti i fondi disponibili per erogare «con la massima celerità degli indennizzi certi».