Stanziati solo 30mila nel bilancio di palazzo dei Leoni a fronte dei necessari 128mila euro per indire una nuova gara, dopo la scadenza del precedente contratto di gestione. Nessuna possibilità di chiedere aiuto nei giorni festivi e tra le 20 e le 8 nei feriali. Chi può, si passi una mano sulla coscienza
Arriva l’autunno, si avvicina l’inverno. Il territorio, con ancora negli occhi le ferite e i disastri ambientali e idrogeologici degli ultimi anni, torna ad avere paura. La Provincia di Messina che fa? Annulla il servizio di pronta reperibilità della Protezione Civile provinciale. Incredibile, ma vero. Lo si apprende da una nota firmata dal dirigente Pippo Celi e inviata al presidente Nanni Ricevuto e all’assessore ai Lavori Pubblici, Lino Monea. Il contratto di gestione del servizio di segreteria in numero verde è scaduto lo scorso 15 settembre. Trattandosi di servizio essenziale è stato mantenuto attivo con procedure eccezionali, ma dalla lettura del bilancio recentemente approvato emerge che la somma stanziata è di 30mila euro a fronte di un fabbisogno di 128mila euro, necessari per indire una nuova gara e coprire nelle more l’eventuale periodo occorrente per il suo espletamento.
«Poiché in assenza del citato servizio non sarà possibile mantenere in funzione il numero verde di pronta reperibilità, che come è noto si effettua al di fuori dal normale orario di servizio, saremo costretti a disporne la sospensione con la conseguenza che non si farà fronte a qualsiasi necessità durante le ore dalle 20 alle 8 dei giorni feriali e in tutte le ore dei giorni festivi – dichiara Celi -. Pertanto, ove non vengano trovate soluzioni per la continuazione del servizio numero verde, si darà corso a quanto comunicato declinando ogni responsabilità». Bloccato dunque, con successiva comunicazione alla ditta che svolgeva il servizio, la pronta reperibilità. Alla popolazione della provincia non rimane che incrociare le dita e sperare di non doversi trovare in situazione di emergenza, a maggior ragione dopo le 20 e nei giorni festivi, quando non potrebbero nemmeno cercare aiuto. Una situazione paradossale, vergognosa, che priva la Protezione Civile provinciale di un importante strumento.
Forse qualcuno, nonostante quanto è accaduto in Liguria, ha dimenticato le emergenze di questi anni: Scaletta, Giampilieri, Falcone, San Fratello, i Nebrodi. Una presa di posizione netta è stata assunta del Sindacato Coordinamento Sindacale Autonomo (CSA). La sigla ha sottolineato come la fattispecie configuri la sospensione di un servizio di pubblica utilità, soprattutto in un periodo dell’anno notoriamente particolare dal punto di vista meteorologico per il nostro territorio e potrebbe di fatto privare la comunità della possibilità di intervento degli operatori in caso di necessità (frane, alluvioni) al di fuori dell’orario di servizio, ricordando viepiù che il servizio stesso era stato in altre occasioni realizzato, grazie alla disponibilità dei dipendenti, anche in assenza dei telefonini. Che altro aggiungere? Chi ancora crede di avercela, si passi una mano sopra la coscienza e trovi le risorse.
Che schifo leggere certe notizie. Consiglieri Comunali e Provinciali, tagliatevi lo stipendio e date i vostri soldi a chi pensa a garantire l’incolumità dei cittadini.