La riflessione dell'ex city manager "sul sano sentimento del popolo e sui sepolcri imbiancati citati da De Luca
Egr. signor Sindaco, si manca di prospettiva. Per prospettiva, intendo quella che trascende il momento, il transeunte, ciò e chi è di passaggio. Siamo tutti di passaggio … nella vita … figuriamoci nei ruoli, nelle cariche, nelle qualità. In tutta questa vicenda, purtroppo, sfugge a molti che l’aut aut … da Lei posto … inquieta.
Il Führerprinzip
Personalmente, aborro ogni richiamo più o meno larvato al “sano sentimento del Popolo”. Il Führerprinzip si annida dietro l’angolo di parole incontrollate. Inquieta, soprattutto, allorquando si afferma … “Il Sindaco, piaccia o non piaccia, rappresenta la comunità ed e’ il baluardo della democrazia in quanto diretta espressione del popolo”. La latitudine di questa affermazione è grave. La difesa del problema come “im-posto” nel concreto lascia intravvedere in astratto un paradigma delicato ben oltre la denunzia di un “potere lobbistico che a Messina sta agendo con la logica politica – mafiosa con omertà, minacce, intrecci affaristici, connivenze tra palazzi, strage pandemica, arroganza e mistificazione”.
Oggi La Paglia. E domani?
Chi appartiene alla famiglia dei sepolcri imbiancati? Appartengono alla famiglia dei sepolcri imbiancati tutti coloro che direttamente o indirettamente sostengono la forzatura del me o lui … in un senso e nell’altro. Oggi si chiama La Paglia. E domani? Oggi si chiama – forse – anche De Luca. E domani? Il domani, non necessariamente è il domani chi indossa o depone la fascia tricolore come un foulard.
Chiedere la testa di chiunque
Si dovrebbe avvertire non il “ruggito” di coloro che contano i giorni per l’efficacia delle Sue dimissioni e neppure la ruggine della “presa di posizione” di coloro che preferiscono “tacere nell’attesa dell’eliminazione o autoeliminazione del nemico De Luca” ma lo sgomento di chi avverte il rischio di declinazione di una paradigma … implicito al suo argomentare. La pretesa che chi rappresenta il popolo può chiedere, per ciò stesso, a ragione o a torto, la testa di chiunque. Oggi si chiama La Paglia, domani il Rettore, dopodomani il Procuratore, ancora il direttore di una testata giornalistica, poi il Vescovo, è così via … sia anche un povero Cristo che sta sulla croce. Se non si pone attenzione alle parole … il trapasso è dietro l’angolo. Lei ne è consapevole o no? E … i sepolcri imbiancati?
Emilio Fragale
Stupendo questo articolo. Complimenti sinceri.
Tutti bravi a sparare paroloni…mi chiedo come è potuto accadere questa tragedia ( la elezione di questo soggetto ) dove eravate? Adesso pensate di risolvere il tutto con qualche trafiletto patetico e ipocrita! Ci vuole ben altro per liberare la città da questo ” essere ” vorrei usare altro termine…ma mi limito a questa definizione per non correre il rischio di essere censurato!
Bei tempi in cui l’autore dell’articolo era city manager. Come diceva Andreotti il potere logora chi non ce l’ha.
I fatti rimangono fatti. La situazione Covid a Messina è disastrosa. La Paglia era il responsabile della sanità messinese. Non aveva modo di limitare il danno? Allora doveva protestare, al limite dimettersi. I commissari dove sono, cosa fanno? Altri funzionari regionali evidentemente esperti nel galleggiamento, evidentemente non altrettanto bravi a risolvere i problemi! I numeri ci dicono che, fatte le debite proporzioni, ormai Messina sta peggio di Catania e di Palermo. L’odio dei commercianti di Messina nei confronti del Sindaco mostra solo la loro scarsa professionalità: sono atterriti dal commercio online, che non reca che una contrazione di affari, causata soprattuto dal Covid, a coloro che con creatività, elasticità e buona volontà si sono rimboccati le maniche. Si abituino tutti a sudarsi gli eventuali profitti.
Certo, mi si rompe il rubinetto in bagno e sto una settimana senza, nell’attesa che mi arrivi dall’ordine online. Oppure suono a casa del sindaco e me lo dà lui? Avete otto cervelli.
Caro Dino, non sarebbe successo se avessi fatto la manutenzione. Poi on line c’è chi ti promette la merce in 24/48 ore. E se il rubinetto ti si rompe nel fine settimana?
Tu sei un idraulico? E non conosci lo stato precario del tuo impianto domestico?
Non lo sei? E allora fammi sapere chi è questo idraulico di prontissimo intervento che me ne servo anch’io!
Insomma, le cose ormai vanno in una determinata direzione e possiamo solo spedare che i commercianti si associno in catene che possano assicurare ai clienti servizi concorrenziali rispetto alla distribuzione on line. Il Covid ha solo rivelato la precarietà della struttura commerciale esistente.
Ahh lei pensa che i rubinetti si acquistino dall’idraulico. Perfetto.
Da troppi anni manca alla città di Messina una guida,un sindaco,un consiglio comunale a cui stanno a cuore le sorti di questa martoriata città’, che di bello non ha più’ niente, neanche l’aspetto. Complici tutti,nessuno escluso,ogni elezione in questa citta’non avviene mai per caso.Tutto avviene perche’ lo vogliono i poteri forti. Evidentemente doveva andare cosi’
Attendiamo che,chi decide per noi abbia il buon senso di far si che alle prossime elezioni la citta possa essere rappresentata finalmente in un modo giusto e degno.
Sempre a lamentarvi e cercare il capro espiatorio. Ovviamente è il SINDACO. Tutti i vostri commenti finiscono sempre con la sua PERSONA
MA voi dove vivete. Perché non vi indignate del mancato rispetto delle regole anticovid in questa CITTÀ. Fatevi un giro nei mercati di MESSINA. POI andate nei supermercati. POI infine negli uffici pubblici. VI CHIEDETE COME MAI ABBIAMO TUTTI QUESTI POSITIVI A MESSINA. SIAMO SERI . Sono tutti positivi che girano per la città e se ne fregano di infettare gli altri . I cosiddetti UNTORI.
Non è che è lei l’untore, visto che va in tutti questi posti a vedere quanta gente c’è?!
Caro Salvatore47,questi contagi sono retaggi di Natale e Capodanno,quando ci sono stati i rientri in città,quando molte famiglie si sono spostate nelle seconde case e hanno lasciato spazio ai figli di organizzare festi e incontri con amici (per carità…capisco i ragazzi e non li condanno,ma adesso paghiamo tutti),riunioni di famiglie con “schiticchi e grigliate” etc.
Io oltre ad andare in giro per supermercati,mercati etc. ho notato molti commercianti che cercavano di far rispettare gli ingressi contingentati,cittadini che facevano regolarmente la fila per prendersi un caffè la mattina e altri che nel tardo pomeriggio con gelato o caffè in mano sostavano davanti ai locali chiacchierando e la polizia municipale che passava e se ne fregava del tutto.Ovvio che il sindaco non può essere dappertutto,ma la responsabilità dei controlli preventivi è anche sua,di concerto con il Prefetto che coordina polizia e carabinieri.
caro Salvatore 47 ti ricordo che i supermercati, come anche le farmacie, sono pieni grazie alla family card che da soldi da spendere in mano a troppa gente non sempre bisognosa. Forse non e’ questo il giusto modo per far si che la gente non vada in giro