Vertice a Palazzo Zanca tra Giunta e 5 Stelle. Zafarana: "Serve studio e pianificazione"

Vertice a Palazzo Zanca tra Giunta e 5 Stelle. Zafarana: “Serve studio e pianificazione”

Eleonora Corace

Vertice a Palazzo Zanca tra Giunta e 5 Stelle. Zafarana: “Serve studio e pianificazione”

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lunedì 07 Ottobre 2013 - 21:58

L’assemblea Regionale chiamata a pronunciarsi circa la sua conservazione o abolizione. Contrari allo scioglimente dell’Ente i 5 Stelle. In serata, vertice a Palazzo Zanca tra la giunta Accorinti e il deputato all’Ars, Valentina Zafarana

Ente Porto, quale destino? L’assemblea Regionale si pronuncerà domani circa la sua conservazione o abolizione. Contrari allo scioglimente dell’Ente i 5 Stelle. In serata, vertice a Palazzo Zanca tra la Giunta Accorinti e il deputato all’Ars, Valentina Zafarana. “Voteremo no domani, non perché scartiamo una cosa per l’altra, o perché siamo “per il vecchio” – come riportato da qualche organo di stampa cittadino – non abbiamo una posizione aprioristica, vogliamo valutare bene ed individuare attentamente, prima di decidere, la vocazione del territorio, che sia cantieristica, turistica o commerciale”. Dichiara Valentina Zafarana, deputata messinese all’Assemblea Regionale in quota 5 Stelle.

I portavoce all’Ars del Moviemento, infatti, hanno già annunciato di pronunciarsi con un voto contrario circa la mozione presentata dal collega Filippo Panarello – primo firmatario – dei DS e dai deputati Marcello Greco dei Democratici Riformisti, Pippo Laccoto e Bruno Marziano, entrambi in quota PD, che propone l’abolizione di quello che fu definito da Lombardo, l’ente più inutile d’Italia. “Noi non abbiamo una posizione pregiudiziale, ma possibilista- spiega Valentina Zafarana -Vogliamo studiare la situazione. Se c’è un futuro dell’area portuale e della Zona Falcata, vogliamo fare in modo che venga deciso in modo partecipato e pensiamo che una cosa del genere con quest’amministrazione sia possibile. Per questo abbiamo incontrato la Giunta, per concertare un’idea, un progetto futuro per l’area. Il Sindaco e gli assessori si sono dichiarati favorevoli a questa idea dinamica”.

Nel corso dell’incontro non sono state prese, infatti, decisioni vincolanti, la Giunta ha riconosciuto il fatto che, allo stato attuale, sia opportuno salvaguardare il progetto del Punto Franco come possibile volano di sviluppo dell’area. È stata sottolineata l’esigenza, inoltre, di ridiscutere il piano regolatore del Porto. Ridefinizione nella quale il Comune ha espresso la volontà di essere protagonista. E’ stata più volte ribadita, inoltre, la volontà di salvaguardare l’attività cantieristica. Questo, in breve, il resoconto dell’incontro a cui hanno preso parte anche i consiglieri comunali di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo, Nina Lo Presti, Ivana Risitano e il capogruppo Lucy Fenech.

Come si può leggere direttamente nel sito dell’Ente Autonomo Portuale di Messina: la legge n. 191 del 15/03/1951 ha istituito il Punto Franco di Messina, delimitandone specificatamente il perimetro, indicando, pure, le operazioni di manipolazioni di merci effettuabili. Tale legge prevedeva, inoltre, che il Punto Franco fosse gestito ed amministrato da un apposito Ente. Proprio la gestione e l`amministrazione del Punto Franco fu causa di un aspro contenzioso tra lo Stato e la Regione Sicilia, conclusosi con la decisione dell`Alta Corte di Giustizia (le cui competenze furono poi assorbite dalla Corte Costituzionale) n. 17 del 31/10/1951, la quale ha statuito che, la gestione e l`amministrazione del Punto Franco doveva essere attribuita alla Regione, mentre allo Stato competeva la regolamentazione del regime doganale. Fu così che, la Regione Sicilia costituì, per la gestione e l`amministrazione del Punto Franco di Messina con D.P.R.S. n. 270/A del 10/03/1953, l`Ente Autonomo Portuale di Messina, a cui fu affidato anche il compito di assumere qualsiasi servizio che abbia attinenza con traffici commerciali e con attività industriali, che interessino direttamente ed indirettamente il Porto di Messina, esclusa, solo, ogni iniziativa che risulti in contrasto con l`attività svolta dalle Ferrovie dello Stato.

Cauta sull’argomento la deputata Valentina Zafarana: “Il Punto Franco è una prospettiva tra le altre. Il Sindaco si è detto disponibile a discutere sulla vocazione dell’area. Ci sono tante novità e studi di urbanistica all’avanguardia, urbanistica partecipata e community planning, che potrebbero essere applicate anche a Messina. Vogliamo dare un taglio diverso all’approccio di questa questione, altrimenti la mozione votata alla Regione rischia di diventare soltanto un atto propagandistico. Abbiamo chiesto che l’argomento venga affrontato , invece, nella terza commissione dedicata alle attività produttive, anche attraverso delle audizioni di esperti in materia. Questo perché un deputato regionale deve fare scelte consapevoli e può farle solo attraverso lo studio, tramite, anche, un’attenta valutazione dei numeri delle attività svolte e di quelle che potranno svolgersi, come quella croceristica”.

Niente scelte affrettate, dunque, per i 5 Stelle, che puntano, insieme alla Giunta Comunale, ad una ridefinizione in primo luogo teorica di quelle che sono le priorità cittadine e i progetti su cui si vuole basare lo sviluppo e il futuro della Zona Falcata. Intenti e future applicazioni che non possono essere lasciate alla decisione di un solo Ente, che si tratti della Regione o dell’Autorità Portuale, una scelta tanto importante da investire direttamente il destino della Falce in particolare e di Messina in generale deve essere attentamente valutata e concertata insieme a tutte le istituzioni interessate, Palazzo Zanca in testa.

6 commenti

  1. Quando deciderete di fare qualcosa?

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  2. Nino Principato 8 Ottobre 2013 07:06

    Il Punto Franco è un inutile carrozzone, uno stipendificio che dal 1951 ad oggi non ha prodotto un bel nulla. Ricordo a tutti che il Porto Franco venne istituito a Messina con privilegio dell’11 maggio 1197 da Enrico VI Hoenstaufen, papà dell’imperatore Federico II di Svevia. Si trattava di un’istituzione che conferiva alla città particolari immunità economiche e giuridiche, quali le importazioni e le esportazioni franche di dazi e tasse doganali. Il privilegio venne poi confermato nel gennaio 1198 dalla vedova, Costanza d’Altavilla, e il testo venne riportato in una lapide che oggi si conserva all’interno della Basilica Cattedrale.
    Allora era tutta un’altra cosa, oggi, tale istituzione è praticamente improponibile nella penisola falcata. Oltre tutto la delimitazione della zona del Punto Franco, così come stabilito dalla legge n. 191 del 1951, occupa l’intera area sulla quale oggi insistono i resti monumentali della Real Cittadella del 1681-84, che da decenni si blatera inutilmente di voler restaurare e riqualificare. L’istituzione di un inutile Punto Franco comporterebbe, quindi, la parola fine a tutte le velleitarie proposte di recupero e restituzione alla pubblica fruizione della splendida penisola falcata di San Raineri, inclusa la bellissima fortezza seicentesca.
    Arch. Nino Principato

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  3. Non ho assolutamente niente contro il M5S..anzi, sono felice della loro presenza all’ARS ed in Parlamento, ma queste dichiarazioni palesano un’evidente scarso livello di preparazione. La questione Zona Falcata non puó di certo essere definita “Nuova”.. é una questione che si trascina da 60 anni e l’immobilismo istituzionale ha comportato lo stato di degrado attuale. Ci sono profili di buon senso e di legittimitá giuridica (ormai comprovata dalla recente sentenza del Tribunale Civile di Messina) che dimostrano che discutere ancora se sciogliere o meno l’Ente Porto, sia controproducente per Messina ed i suoi cittadini.
    Leggete i documenti, le sentenze, le proposte di legge che sono state presentate e comprendete che siamo nel 2013 e non piú nel 1953. L’importante é che non si protragga ulteriormente questo stato di immobilismo che la contestuale (ed inutile) presenza dell’Ente Porto comporta.

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  4. MessineseAttento 8 Ottobre 2013 09:10

    Zafarana il vostro mettervi di traverso, nei confronti dell’abolizione di un punto franco che ha avuto il solo scopo di bloccare una porzione di territorio pregiatissima per 63 anni, è solo un atto politico per screditare Crocetta.
    Il solo fatto che parlate ancora di studi su una cosa che ha quasi il triplo dei vostri anni, la dice lunga sui vostri reali intenti. Abbandonate le vostre misere posizioni politiche e per una volta muovetevi a favore di Messina!!

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  5. Oggi definire l’ente porto un carozzone e’ un errore in quanto c’e’ solo un dipendente cioe’ il commissario e si parla di 50 mila euro l’anno di spese. Gli sprechi sono da altre parti vedi formazione. Il punto franco e’ l’unico in Europa che potrebbe essere istituito perche’ la sua entrata in vigore e’ precedente all’unione europea. Con il punto franco di Messina le merci provenienti dal medio oriente impiegherebbero sei giorni meno rispetto ai porti di Amburgo e Rotterdam. C’e’ la possibilita’ di ampliare il punto franco a Giammoro e santa lucia del mela, comuni che hanno messo a disposizione 20000 mila metri quadrati, per lo stoccaggio delle merci, in tre anni ci sono studi che evidenziano come ci sarebbe l’incremento di 3000 posti di lavoro. Inoltre per merci e componenti elettroniche il punto franco di messina potrebbe essere usato per l’adattamento alle norme CE, e non servono per questo grossi spazi.Ci sono studi che evidenziano tutto questo come quelli dell’Avv. Rizzo Nervo, o del giurista di fama internazionale Prof. Uckmar che considera il punto franco di Messina un moltiplicatore d’impresa. Il punto franco come evidenzia l’arch. Principato ha rappresentato lo sviluppo economico per la citta’ e la sua storia portanto la citta’ dello stretto ad essere tra le prime dieci citta’ d’Europa nel XVII secolo, a Messina vi erano consolati ed ambasciate. Oggi puo’ avere la stessa valenza adattata ai tempi ed alle teconologie attuali, consideranto anche che la Sicilia e Messina si trovano geograficamente tra tre continenti ed in una posizione ideale come hub commerciale.
    Inoltre la zona falcata essendo ed il perimetro del punto franco oggi sono dell’ente e quindi della regione dove la citta’ di Messina puo’ dare l’indirizzo sul suo utilizzo , cioe’ e’ dei Messinesi , mentre la scomparsa dell’ente porto comporterebbe la cessione di queste zone all’autorita’ portuale e quindi il regalo a Roma di uno spazio importantissimo per la citta’, dietro l’autorita’ portuale che per statuto non dovrebbe esistere in Sicilia secondo gli art 32 e 20 dello statuto c’e’ un piano regolatore del porto che vede i soliti speculatori e famiglie messinesi pronte a metterci le mani con speculazioni e colate di cemento. Oggi ci sono studi e e progetti che evidenziano la fattibilita’ del punto franco come vocazione anche storica della citta’. Nessuno studio invece evidenzia come il punto franco non sia realizzabile. Oggi sono contro l’ente porto gli ascari politici che per interesse personale sono ancora pronti a svendere per l’ennesima volta la citta’.
    L’associazione culturale “La Sicilia ai Siciliani” e’ a favore dell’ente porto del punto franco e per lo sviluppo dela citta’.

    P.s. ci sono buone possibilita’ che l’autorita’ portuale faccia si che nel porto di Messina si arrivi allo smantellamento delle navi NATO, e questo potrebbe essere deciso a Roma e noi potremo solo subire, diciamo che abbiamo gia’ subito abbastanza, e’ l’ora di alzarsi e pensare seriamente al bene della nostra citta’. Che siano i Messinesi a decidere del loro futuro

    Dott. Castriciano Gianluca

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  6. Se l’ente porto fino ad oggi non ha funzionato non e’ colpa dell’ente ma dei politici siciliani che fin ora non hanno fatto nulla per istituirlo, ed in generale hanno portato la Sicilia e Messina ai livelli che conosciamo

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