Il ricorso presentato dall’ex capogruppo di minoranza Nino Bianca è stato respinto anche dalla Corte d’Appello di Messina
Fabio Di Cara resta sindaco di Forza d’Agrò. Non c’è incompatibilità tra la sua carica e quella del fratello Emanule, capogruppo di maggioranza. Il ricorso presentato dall’ex capogruppo di minoranza Nino Bianca, con il quale si chiedea la decadenza, è stato respinto anche dalla Corte d’Appello di Messina. Lo scorso marzo lo aveva rigettato il Tribunale civile (collegio per le cause elettorali). I due fratelli, ad avviso del ricorrente, sarebbero controllore e controllato. Oggi è stata depositata la sentenza della Corte d’Appello (presidente Elvira Platania, consigliere Marilena Scanu e consigliere relatore Vincenza Randazzo).
L’incompatibilità riguarda, secondo l’interpretazione dei giudici, solo gli assessori (nominati) e non anche il sindaco (eletto). Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese dei due gradi di giudizio. “Non avevo dubbi sull'esito”, ha commentato il sindaco Di Cara non appena ha appreso della sentenza. “La Corte d'appello – prosegue – conferma la mia legittimità ad essere sindaco di Forza d'Agrò, con una sentenza che non lascia dubbi interpretativi. Purtroppo c'è qualcuno che pensa di poter cercare di delegittimare il sindaco eletto dal popolo a colpi di sentenze. Se i miei legali saranno d'accordo – conclude – con le spese realizzerò un opera per il paese di Forza d'Agrò, così potremo dire che i ricorrenti hanno contribuito al bene di Forza d'Agrò”. Di Cara è stato difeso dagli avvocati Antonino Gazzara e Salvatore Gentile; Bianca dall’avvocato Antonio Saitta.
Carmelo Caspanello