Il Consiglio non potrà approvare lo strumento finanziario entro i termini del 30 settembre. Il capogruppo di minoranza Rigano:"Speriamo non si ripetano gli errori del passato...". Il presidente Di Bella: "Spero venga approvato dalla Giunta entro questo mese e si dia immediata comunicazione alla Regione al fine di evitare un inutile, temporaneo, commissariamento che determinerebbe ulteriori costi per la nostra comunità"
Aleggia lo spettro del commissario sull’Amministrazione comunale di Furci per quanto riguarda il Bilancio di previsione 2015. Il Consiglio comunale, infatti, non potrà approvare il Bilancio entro i termini stabiliti dalla legge, il 30 settembre, in quanto non è stato ancora esitato dalla Giunta. E considerato che prima di giungere in aula deve essere depositato per 20 giorni, il termine sarà abbondantemente superato. Nel 2009, per inadempienza, il Consiglio (presidente l’attuale sindaco, Sebastiano Foti) venne mandato a casa e lo strumento finanziario approvato dal Commissario. Adesso l’inadempienza è dell’organo esecutivo.
“Ho sollecitato gli uffici e la Giunta per la seconda volta – esordisce il presidente del Consiglio, Gianluca Di Bella – quando ho preso atto che i loro ritardi avrebbero rischiato di rendere inadempiente il civico consesso. Appena protocollate le proposte delle delibere propedeutiche – ha aggiunto – ho convocato l’assemblea per il 9 settembre informando tutti, compresa la Giunta, mediante convocazione scritta e ben 5 giorni lavorativi prima come previsto dal regolamento comunale. Per correttezza, anzi educazione istituzionale, ho chiamato personalmente il sindaco. Mi rammarico che nessun altro membro della Giunta, oltre il primo cittadino, non abbia avuto la possibilità o la volontà di presenziare alla riunione. Ho deciso di discutere direttamente le delibere prima nella riunione dei capigruppo e poi in Consiglio comunale, senza convocare la commissione consiliare – rimarca la massima carica del consesso – al fine di dare rapidità all’approvazione e con la personale speranza che ci sarebbe stata una conferma del contenuto delle delibere, fra l’altro simili o migliorative rispetto alle medesime del 2014. Era ovvio e scontato che i consiglieri pur aspettandosi una sostanziale diminuzione delle spese per la raccolta dei rifiuti, che rimangono eccessivamente elevate, hanno preso atto positivamente di una riduzione di circa il 10% del totale anche grazie ad una riduzione dell’imposta provinciale. La mia necessità di accelerare l’approvazione delle delibere – incalza il presidente – aveva l’obiettivo di dare, per quanto di competenza del Consiglio, tutti gli atti alla Giunta per approvare il bilancio entro i termini. Tempi ormai scaduti”. L’immediata esecutività delle delibere il 9 settembre avrebbe permesso alla Giunta, se supportata dagli uffici che gestisce, di approvare il bilancio e depositarlo. “Ciò – chiosa Di Bella – avrebbe permesso ai consiglieri di analizzarlo prima in commissione e poi votarlo in consiglio comunale il 30 settembre. Spero tuttavia – conclude – che il Bilancio di previsione almeno venga approvato in Giunta entro il 30 settembre e si dia immediata comunicazione all’assessorato autonomie locali al fine di evitare un inutile, temporaneo, commissariamento che determinerebbe ulteriori costi per la nostra comunità”.
La minoranza è molto critica. “Speriamo che le gravi lacune del bilancio dell'anno scorso – incalza il capogruppo, Francesco Rigano – siano solo un lontano ricordo, anche se i presupposti non sono dei migliori, a sentire le dichiarazioni del vice sindaco Maria Vera Scarcella che parla di sabbie mobili relativamente alle finanze furcesi. Eppure – aggiunge – fino a non molto tempo fa – chiosa Rigano – l'amministrazione Foti si vantava di avere un avanzo di oltre 200mila euro. Dove sono andati a finire i soldi? Cosa è successo in soli pochi mesi? Solo fumo negli occhi per mascherare quello che sino ad oggi si è rivelato solo un progetto politico fallimentare fatto di immobilismo, di incapacità gestionale, di azioni blande senza risultati concreti, sempre sperando che non vengano a galla danni più gravi?
In ogni caso – evidenzia il capogruppo – ne sapremo di più appena avremo contezza del riaccertamento dei residui attivi e passivi, ovvero dei debiti e dei crediti del Comune, e a quel punto tireremo le somme. Intanto – prosegue Rigano – assistiamo all’autoelogio dell'amministrazione per aver proposto un piano tariffario con un risparmio di appena 60.000 (il riferimento è alla tassa sui rifiuti, ndr). Cosa avrebbe dovuto fare il Consiglio comunale? Forse votare contro? Ringraziamo l'amministrazione, ma avremmo gradito a nome di tutti i cittadini che i costi fossero stati dimezzati con la raccolta differenziata come aveva promesso in campagna elettorale oltre due anni fa qualche consigliere comunale troppo ottimista”.
Carmelo Caspanello