Un segnale forte dell’esecutivo, che dimostra il clima poco idilliaco che c’è in atto tra l’assemblea e l’esecutivo.Potrebbe essere il sintomo del riacutizzarsi di una crisi che da tanti mesi ormai attanaglia l’Amministrazione
Segnali di scollamento tra la Giunta e il Consiglio comunale di Furci Siculo, che nell’ultima seduta ha approvato all’unanimità tutti gli argomenti posti all’ordine del giorno dell’ultima sedut. La riunione è stata caratterizzata, tuttavia, da un segnale forte dell’esecutivo, che dimostra il clima poco idilliaco che c’è in atto tra l’assemblea e l’esecutivo. In aule non c’era nemmeno un assessore. Solo il sindaco, Sebastiano Foti. Il suo vice Maria Vera Scarcella e gli altri componenti dell’esecutivo (Saverio Palato, Alessandro Niosi e Raffaella Anastasi) hanno disertato i lavori. Potrebbe essere il sintomo del riacutizzarsi di una crisi che da tanti mesi ormai attanaglia l’Amministrazione. Una crisi che comunque potrebbe essere ormai ad una svolta con quel rimpasto annunciato mesi addietro dal sindaco e poi rinviato a settembre.
Ci siamo, quindi? Può darsi, ma prima c’è da affrontare un tema delicato: il Bilancio di previsione per il 2015, finito nell’impasse. Il tempo stringe, la Giunta non l’ha ancora esitato ed in Commissione non si è vista nemmeno l’ombra dello strumento finanziario definitivo, che dovrebbe approdare in aula. Il presidente del Consiglio, Gianlca Di Bella, nei giorni scorsi ha inviato un sollecito (il secondo) al sindaco, Sebastiano Foti, all’assessore al Bilancio, Maria Vera Scarcella, al segretario, all’ufficio servizi tributi, a quello finanziario e al revisore dei conti. Di Bella ha invitato amministratori e funzionari “a predisporre, con la massima urgenza, tutte le azioni di propria competenza, include quelle propedeutiche, relative al sistema di Bilancio di previsione”. Il vice sindaco e responsabile del settore finanziario, Maria Vera Scarcella, a sua volta ha sollecitato gli uffici competentied i funzionari dirigenti chiedendo anche la produzione di una serie di documenti.
Carmelo Caspanello